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Okaka: Quest’anno l’Udinese chiuderà la stagione nella parte sinistra della classifica

Stefano Okaka è stato ospite di Piero Chiambretti nella puntata di Tiki Taka andata in onda lunedì in seconda serata su Italia 1.
Monica Tosolini

Stefano Okaka è stato ospite di Piero Chiambretti nella puntata di Tiki Taka andata in onda lunedì in seconda serata su Italia 1. L’attaccante bianconero, in collegamento da Udine, ha risposto alle domande del conduttore sul

Hai fermato il Sassuolo: te lo saresti mai immaginato? “Nel periodo in cui siamo, è stato molto difficile, ma siamo una buona squadra e, piano piano, riusciremo a fare sempre meglio. Parlavate della Juventus, noi l’anno scorso abbiamo battuto anche la Juventus”.

Nelle pagelle i giornali ti hanno dato 6 in pagella. Sei contento del 6 o ti aspettavi di più? “E’ sempre bello prendere di più, ma a prescindere da questo, è sempre la squadra che fa la differenza, io cerco di dare il massimo, il mio modo di giocare mi aiuta anche a prendere mezzo voto in più. La Stampa di Torino mi ha dato 5,5? Forse perchè ho sempre fatto gol al Toro”.

In quante lingue parlate all’Udinese? Qual’è il cibo più gettonato? “La lingua più parlata adesso è lo spagnolo, perchè ci sono tanti argentini. Ma anche tanti olandesi. Cerchiamo sempre di integrarci. All’Udinese c’è un’organizzazione incredibile, riescono a far sentire a casa anche gli stranieri, l’integrazione è comunque parte di questo sport. Il Mister sta imparando diverse lingue. Il nigeriano? Non credo che lo conosca”.

Potevi andare nella nazionale nigeriana e hai scelto quella azzurra. Cosa pensi della Nations League, he è diventata una scocciatura e un pericolo per la Nazionale? Si deve giocare? “Se non c’è necessità, penso che non si debba giocare. Già stiamo facendo tanti sacrifici per andare avanti in campionato, se si possono evitare viaggi e spostamenti è la cosa migliore”.

Alla fine del campionato l’Udinese starà a destra o a sinistra della classifica? “Quest’anno a sinistra”.

Quando hai giocato alla Roma hai avuto Totti e Cassano, cosa ti dicevano? Tu sei una testa matta, Spalletti ti mandò a casa perchè arrivasti all’allenamento con un macchinone. Avete la fissa del macchinone voi calciatori. Perchè il macchinone? “Perchè quando arrivi in un club che sei giovane e vedi tutti arrivare con le Ferrari, ti senti al loro livello e dici: ‘Perchè io la Smart?’ e ti compri subito la macchina”.

Hai qualche rimorso pensando alla tua esperienza alla Roma? Avresti voluto fare una carriera più importante alla Roma? “No, nessun rimpianto, ho fatto quello che dovevo fare. Sono stato fortunato, Roma mi ha dato tutto, non tutti possono essere Totti o Graziani. Io ho fatto quello che dovevo fare. Ho fatto 15 anni in A e spero di farne ancora un po’”.

Hai qualcosa da dire a Ferrero? “Nulla, ero alla Samp e penso di aver fatto alla grande. Poi sono successe delle cose che non ci hanno fatto lasciare in maniera buona. Comunque lo saluto”.

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