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Nuytinck: “Questa è la miglior Udinese da quando indosso questa maglia”

Bram Nuytinck è una pedina fondamentale per Gotti e ora che è tornato, le aspettative per una miglior fase difensiva sono migliori.
Monica Tosolini

Bram Nuytinck è una pedina fondamentale per Gotti e ora che è tornato, le aspettative per una miglior fase difensiva sono migliori. L’olandese è fresco di rinnovo e, molto felice, racconta il suo punto di vista sull’Udinese a ‘Il Gazzettino‘, partendo dallo 0-0 di Sassuolo: “È il frutto di un comportamento importante come collettivo. Ho visto in tutti l’atteggiamento giusto: centrocampisti e anche attaccanti hanno dato man forte a noi difensori. Dalla gara con il Sassuolo sono usciti segnali inequivocabili, di crescita anche mentale”.

Si sta rivedendo la squadra? “Credo di sì. È il complesso che mi era piaciuto nel torneo scorso dopo il lockdown, sempre equilibrato, attento, con ciascuno ad aiutare il compagno. Se funziona il collettivo le difficoltà si superano”.

La classifica è preoccupante. “Nessuno dice il contrario. È brutta davvero: siamo penultimi. Ma è anche corta, se vinci con il Genoa superi lo stesso avversario e ti ritrovi quasi a metà. A parte queste considerazioni è scontato che tutti, noi compresi, si attendono un cambio di marcia. Ne abbiamo le possibilità”.

Intende dire che la squadra potenzialmente è forte? “Proprio così, è la miglior Udinese da quando io indosso questa maglia. Nei primi tre anni l’obiettivo era la salvezza e abbiamo lottato per non cadere in B. Non è che adesso sia modificato, sia chiaro, ma siamo comunque più forti. Credo che dovremmo concludere in posizione mediana, praticando un calcio concreto, divertente, se possibile spettacolare. Siamo guidati da un allenatore forte e competente. Non credo proprio di esagerare: abbiamo tutto quanto ci serve, società compresa, per migliorare i risultati degli ultimi anni”.

Con il Genoa il successo appare quasi obbligatorio? “L’Udinese deve sempre cercare di fare sua la partita, figurarsi quella contro il Genoa. È sottinteso che sarà difficile, ormai conosco la serie A, ma ci stiamo preparando anche mentalmente per riuscire nel nostro intento. Lavoriamo forte, siamo compatti nel sacrificio, non vogliamo deludere. Serviranno concentrazione, attenzione, intelligenza, oltre a giocate importanti e tanta pazienza per trovare il guizzo vincente”.

I suoi personali obiettivi? “Crescere ancora. Nel mio primo anno in Friuli ho incontrato difficoltà d’ambientamento, soprattutto nella comunicazione con i compagni e gli allenatori. Non parlavo italiano e quando mi esprimevo in inglese erano gli altri, e mi riferisco in particolare ai tecnici, che non mi capivano. Per cui era anche logico che incontrassi delle difficoltà, diminuite al secondo anno, Nella passata stagione invece credo di essermi espresso su buoni livelli”.

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