Nonostante alla fine l’Udinese abbia deciso di compattarsi con gli altri club di A nel chiedere la ripresa del campionato, qualora le condizioni generali lo permettano, Pierpaolo Marino rimane fermo sulle sue posizioni: secondo il Dt bianconero non bisogna intestardirsi a voler chiudere questa stagione e si dovrebbe già pensare alla prossima.
Intervenuto in diretta alla trasmissione ‘Tutti Convocati‘ su Radio24, il dirigente bianconero ha ribadito i concetti già espressi più volte nei giorni scorsi: “Sono di fondo un po’ pessimista sulla situazione, tutti abbiamo voglia di riprendere, ma questa voglia cozza con la quotidianità e la realtà di questa malattia che non è passata. Ora in Cina, a Wuhan, due giorni fa il club ha convocato la squadra. Da noi che la pandemia è scoppiata due mesi e mezzo dopo, mi rapporto e penso che non siamo ancora pronti a livello di pericolosità per atleti e indotti.
Che competitività c’è, che propedeuticità c’è ad allenarsi distanziati? E’ come andare a correre al parco, nulla di diverso.
La paura mia da dirigente è preoccuparci solo di questa stagione, ma dovremmo preoccuparci anche della prossima. Se non dovesse partire a pieno regime, lì davvero potremmo arrivare al crac di alcune società di calcio“.
Uno dei dubbi sollevati dalle società è quello della proroga dei contratti dei calciatori che scadono il 30 giugno: “La prorogabilità dei contratti non è possibile, non si riuscirà perchè i contenziosi saranno tanti, il primo giocatore che non rinnova farà saltare il banco, in più ci sono i giocatori in prestito“.
Eppure le società di serie A si sono dette unite sulla richiesta di ripresa: “La Lega è compatta, confermo, tutti vogliamo riprendere. Anche l’Udinese chiede rispetto delle tutele del personale, assolutamente noi vorremmo essere in campo prima possibile. C’è poi l’aspetto romantico che è quello di salvaguardare le aspettative dei tifosi. Non vedo tanto seguito e apprensione delle tifoserie su quando riparte il calcio. A Udine i tifosi della curva fanno volontariato, e l’ultima cosa che interessa loro in questo momento è il calcio“.
In ballo c’è anche l’ultima rata dei diritti tv per questa stagione: “Il rapporto broadcaster-Lega è aperto e cordiale, le soluzioni si troveranno. Non si andrà al conflitto, c’è un contratto. I club hanno le risorse maggiori dalle tv, ma le piattaforme senza calcio non sopravvivono. E’ un rapporto di simbiosi che non può essere intaccato“.
Marino lancia infine una stoccata, infine, alla Uefa che preme per far ripartire il calcio: “Mi fido poco dei dirigenti internazionali, fino ad ora hanno detto qualunque cosa, hanno fatto giocare Atalanta-Valencia, che sappiamo che partita è stata”.