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Marino: la sinergia con il Watford è fondamentale per l’Udinese

Il Dt Marino a margine della conferenza di presentazione di Prodl e Zeegelaar fa anche il punto del mercato bianconero.
Monica Tosolini

Il Dt Pierpaolo Marino a margine della conferenza di presentazione di Prodl e Zeegelaar fa anche il punto del mercato bianconero. “Mi sembra corretto fare un bilancio dopo aver udito e letto tanti commenti negativi a questo mercato mi ha lasciato stupito. Si era detto che avevamo una rosa troppo larga a fine estate, e nel momento in cui andiamo a sistemare la rosa in una situazione di classifica decorosa, serena e prospettica, la critica ci ha accusato di cose che non ritengo facciano parte della realtà dei fatti. Avevamo promesso di rinforzare gli esterni ed è arrivato Zeegelaar. L’ho incontrato più volte, la sua volontà di tornare ci ha aiutato molto. Poi è arrivato Prodl in un momento in cui ne avevamo bisogno. Il fatto che vengano dal Watford è una virtuosità: in un contesto globale in cui siamo andati a trattare dei giovani di 20/21 anni che volevamo portare a Udine, ci siamo trovati di fronte a richieste economiche alte. Questo è un mercato drogato da cifre che lo rendono inaccessibile per l’Udinese. Il fatto di avere una sinergia come quella con il Watford è un valore aggiunto perchè poi qui arrivano Sema, Okaka, Zeegelaar, Prodl. Se avessimo voluto comprare questi giocatori da soli, sarebbero stati fuori mercato per noi: ce li possiamo permettere grazie ad una sinergia virtuosa. Pussetto ci ha permesso di realizzare una plusvalenza. Non abbiamo ceduto nessun giocatore importante e abbiamo avuto richieste per tutti e abbiamo fatto fatica a trattenere tutti. A gennaio abbiamo ceduto Pussetto che in campionato ha fatto 2 partite su 19; Barak una presenza, Sierralta zero, Opoku 5 da esterno, ruolo che lui non voleva interpretare più quello di terzino destro. Ha chiesto la cessione e quando la trattativa stava per saltare ha avuto delle crisi di pianto. Provate voi a trattenere giocatori come Pussetto e Barak che volevano andare via e venivano ogni giorno nel mio ufficio a dire che volevano andare via. Poi in A c’è un tetto alle rose per cui per prendere Zeegelaar abbiamo dovuto cedere Pussetto (che ha avuto richieste da due squadre di A, non di prima fascia). Adesso abbiamo una rosa di 22 giocatori, di cui 3 portieri più Gasparin aggregato; poi 19 giocatori di movimento per 10 posti. Quindi due giocatori per ogni ruolo: cosa che non tutti hanno. Davanti abbiamo 16 partite, non un campionato intero. Alcuni di loro possono interpretare ruoli diversi da quelli in cui sono specializzati”.

Collavino interviene: “Ogni volta che si parla di Watford, sembra si esca dalla Comfort Zone. I vantaggi di questa sinergia sono evidenti. Non dimentichiamoci che grazie al Watford sono stati valorizzati giocatori come Ighalo, che a Udine non ha trovato spazio mentre al Watford ha trovato spazio. L’altro aspetto che voglio sottolineare, è che oggi possiamo commentare un comportamento coerente della società sul mercato che ha operato come era stato annunciato a dicembre. Ci siamo comportati in maniera coerente”.

Marino riprende la parola: “La finestra di gennaio ha trovato come argomenti: oggi quali mal di pancia abbiamo da gestire? E’ già difficile tenerli quando giocano, immaginatevi quando non giocano. Noi dobbiamo essere buoni padri di famiglia e non depauperare i capitali che abbiamo. E qui non si possono portare giocatori da 20 milioni l’anno. In un mercato così drogato non possiamo andare fuori dal budget. Devo ringraziare i tifosi che ci hanno sempre dimostrato fiducia, come nella campagna abbonamenti”.

Collavino aggiunge: “Se guardiamo i fattori di riempimento degli stadi, l’Udinese è al terzo posto dietro al Cagliari e la Juve. Devo ringraziare questa squadra che sta portando avanti un discorso di zoccolo duro di giocatori che trasmette agli altri il discorso di cosa significa indossare la maglia dell’Udinese, che ha una storia gloriosa. Io li ringrazio. Stanno portando avanti le richieste fatte loro.

La cessione di Barak: si punta ad adattare Mandragora mezzala? “Ha già giocato così”.

Ma solo a fine anno avremo la prova della bontà delle scelte su Pussetto e Zeegelaar: “Noi abbiamo messo su una rosa che è nei limiti stretti del tetto alle rose. Per fare entrare Zeegelaar abbiamo dovuto cedere Pussetto, per far entrare Prodl è entrato Barak. E quando mi riferisco alle critiche dei tifosi, che sul campo ci dimostrano l’affetto al progetto. Noi abbiamo individualità superiori a squadre che ci stanno davanti in classifica, ma penso che una squadra con 19 giocatori di movimento per 10 ruoli, tenuto conto che abbiamo l’opportunità di aggregare due o tre giocatori della Primavera, sia una buona squadra”.

Il prestito di Barak: può rientrare nel progetto Udinese? “Se lo vorrà lui. Lui è andato via in grande polemica con la società che lui riteneva lo sottoutilizzasse. Barak quando è andato via aveva i report degli allenamenti che erano nettamente negligenti. A Lecce i report di Barak alla partita di domenica sono stati tutti sopra le righe: l’aspetto mentale e la voglia mentale con cui un giocatore si allena a volte va al di là della stessa preparazione fisica. Ma ci sono anche giocatori che pur non essendo di talento, stanno dando il massimo qui”.

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