Il Dt Pierpaolo Marino, ospite alla tv dell’Udinese, è nuovamente intervenuto sull’argomento della sospensione della A.
Come si sta organizzando l’Udinese? La data del 18 maggio è una sorta di Game Over? “E’ presto per dire come prepararsi. Sembra che il protocollo della Figc sia stato bocciato e ora il gruppo scientifico deve lavorare sulle norme da prendere. E’ presto per prepararsi: cerchermo di adeguarci quando i protocolli saranno chiari. Un segnale è però chiaro: il Governo non ha la fretta che altri hanno, Conte è più preoccupato per la salute di tutto l’entourage calcistico (staff sanitario, dei preparatori, dei magazzinieri). Sapete che sono più preoccupato della prossima stagione che non di questa in corso perchè nessuno parla di come si svolgerà il prossimo campionato: quella partita sarà più imponente, in termini economici, per tutti. E poi io la penso come i tifosi: in questo periodo, in cui ci sono ancora certinaia di morti e molte persone chiuse a casa, pensare di dedicarsi ad uno spettacolo spettacolo spettrale come una partita a porte chiuse, ha poco a che fare con lo sport. Condivido e apprezzo molto la posizione degli ultras dell’Udinese, che si sono dedicati alla beneficenza”.
Il piano B quale potrebbe essere? “Gravina è stato frettoloso nel voler presentare a mò di blitz il protocollo sanitario, molti club erano contrari a quelle osservazioni. Ma il protocollo era stato già presentato ed ecco perchè Tavano si è dimesso e Nanni dovrebbe sostituirlo. Sono stati commessi errori da parte della Figc nel voler presentare il protocollo per poter riprendere gli allenamenti il 4 maggio e ancor peggio di iniziare il campionato a giugno, rischiando infortuni ai giocatori. Io dico che aspettiamo a comunicare cosa vogliamo fare del prossimo campionato? Invece di affrontare ritardi in questa. Si confondono queste soste forzate per i giocatori con periodi di ferie, che i giocatori dovranno fare dopo. E’ una problematica grossa. Questa stagione non mi interessa, dobbiamo pensare alla prossima, per il bene del calcio e di tutti”.
