Gerard Deulofeu a 360 gradi nell’intervista concessa alla Lega Calcio. Partendo dal momento migliore della sua carriera. “Il periodo al Milan, per la felicità, per com’era, per come giocava, per i compagni. Sono stato veramente molto bene a Milano. E chiaramente mi arriva questo periodo all’Udinese. C’è un Gerard che a 27/28 sa perchè funzionano le cose, ho una vita organizzata, ho una squadra di lavoro che funziona alla perfezione, riposo, mangio bene, è tutta una organizzazione che ti fa sentire preparato ogni domenica per dare tutto”.
Il tuo miglior gol all’Udinese? “Quello che ho fatto al Maradona la stagione scorsa. E’ stato un bel gol, un gran gol. Sapevo perchè l’ho fatto, ci ho lavorato tanto. E poi ci sono un paio di calci di punizione belli, quello col Cagliari lo scorso anno è stato grande. Ho tanta voglia di riprendere il campionato perchè i giocatori che non sono andati in nazionale e sono rimasti qui vogliam far vedere che calciatori siamo”.
Il tuo 2022? “Incredibile per tutto. Per godere, per sapere ciò che sto per raggiungere, per le statistiche. La pausa? Ero infortunato, il ginocchio sta recuperando. Ho lavorato tanto e continuo per arrivare a non perdere nessuna partita”.
L’Udinese può continuare a essere la sorpresa? “Sì. Però dipende da noi. E’ sotto gli occhi di tutti quello che abbiamo fatto. Vediamo come reagiscono tutti i giocatori, tutta la squadra dopo l’ultimo periodo che non è stato uguale all’inizio di stagione. Ma ho fiducia nei miei compagni perchè siamo una squadra forte, tosta”.
Messi ha vinto i Mondiali: “Mi fa piacere perchè quando sono stato al Barcellona, mi è stato vicino. Posso solo parlare bene di lui. Ha raggiunto quasi tutto, è una bella immagine per il calcio”.
Ti aspettavi la chiamata dalla Spagna? “Ho imparato che non bisogna aspettarsi niente. So che sono pronto per stare in Nazionale. Mi aspettavo di essere nella prelista di 55 giocatori, ma capisco che l’allenatore fa le sue scelte. Io comunque sono preparato”.
Il tuo idolo? “Me stesso. A Barcellona ero pazzo di Ronaldinho. Di un altro livello”.
L’Udinese. Un inizio scoppiettante. Te lo aspettavi? “No. Se sei una squadra grande te lo aspetti, ma noi siamo una squadra umile, i più ‘vecchi’ possono insegnare ai nuovi cos’è l’Udinese e dove vogliamo portarla”.
L’Udinese è una squadra di leoni perchè? “Perchè con Cioffi abbiamo avuto un cambio di mentalità, abbiamo capito che dobbiamo correre di più per il compagno. E’ questo che un leader fa capire a tutti gli altri: qui siamo una squadra che se non si corre non si vince. Il calcio di oggi è molto fisico. Ci sono squadre che hanno un potenziale maggiore e noi per stare al passo dobbiamo correre, così facciamo soffrire l’avversario”.
Sottil? “E’ un altro leone. Vive molto il campo. E’ stato molto intelligente perchè quando è arrivato ha mantenuto le cose che già funzionavano bene e ha aggiunto tante cose nuove che ci hanno permesso di fare questa prima parte di stagione”.
Il rapporto con i tifosi? “Il clima è molto da Friuli. Ti senti molto bene. La società è molto organizzata, ti fa sentire a casa. Qui sentiamo molto calore, molto affetto”.
Cosa hai trovato qui che ti ha aiutato per questa stagione top? “Gli assist. Ma non ci sono solo gol e assist. Per me questo è stato l’anno più bello. Voglio continuare così, trovare continuità, quella che non avevo da giovane e che ho trovato dopo i due infortuni al ginocchio. Credo che un giocatore che crea calcio sia molto pericoloso. Essere il giocatore che crea calcio, che vuole la palla, è verticale alla porta, che si abbassa al centrocampo, che genera occasioni per la squadra, è quello che deve fare un leader capace di fare vincere la squadra. Lavoro per giocare da esterno, da centrocampista, da punta. Ho tanta libertà. So il perchè e questo mi fa sentire molto bene. Adesso iniziare con la giusta mentalità è fondamentale, dobbiamo continuare a essere l’Udinese che abbiamo visto per tante partita di fila. Vogliamo vincere”.
Il calo, poi, a cosa è stato dovuto? “Dal 3 ottobre al 12 novembre ha dimostrato che quanto fatto prima non era facile. Ci sono periodi nel calcio in cui si deve soffrire. Abbiamo avuto assenze importanti, ma adesso dopo la pausa siamo prontissimi”.
I tuoi sogni per il 2023? “Non penso al futuro. Sarà quello che faccio nel presente. Voglio recuperare, voglio esserci il 4 contro l’Empoli. Il presente lo posso determinare per preparare il futuro, ma non mi devo creare illusioni”.