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Delneri: Sarà difficile immaginare il calcio come è stato fino adesso, se non si trova un vaccino

"Innanzitutto vorrei fare un augurio a tutti i tifosi e più in generale a tutti gli italiani: spero si possa uscire al più presto da questa situazione di emergenza.
Monica Tosolini

“Innanzitutto vorrei fare un augurio a tutti i tifosi e più in generale a tutti gli italiani: spero si possa uscire al più presto da questa situazione di emergenza. Per farlo dobbiamo rispettare tutti quanti le regole, dopodichè potremo tornare a goderci il calcio come abbiamo sempre fatto”. Inizia così l’intervista che mister Gigi Delneri ha concesso a Luca Cavallero di tuttojuve.com. L’intervento è stato incentrato soprattutto della sua esperienza alla Juventus, ma il tecnico friulano ha anche commentato l’attualità.

La possibile ripresa della Serie A e il protocollo sanitario proposto dalla Figc: cosa ne pens? “A mio parere le incognite sono tante, perchè comunque si tratta di una situazione mai vissuta prima. Sicuramente l’assenza del pubblico negli stadi influenzerà notevolmente i risultati delle partite, perchè la prestazione viene sempre condizionata anche dalla presenza del tifo sugli spalti. Poi quando si pensa alla ripresa del campionato non dimentichiamoci che a spostarsi e ad essere coinvolti non sono soltanto i calciatori, ma anche i magazzinieri, i fisioterapisti e tutti i collaboratori: si tratta di almeno una cinquantina di persone o più totali. In sintesi non sarà una situazione normale: credo che finchè non ci sarà il vaccino sarà difficile immaginare il calcio come lo abbiamo conosciuto sino a qui”.

E sugli allenamenti? “Quelli sono più gestibili: le strutture sono ampie e si può pensare di suddividere la squadra in più gruppi: sotto quell’aspetto si è più coperti. Logico è che ora si sta parlando di queste cose, ma il messaggio che deve venire prima di qualsiasi ipotesi è uno: la salute viene prima di tutto e ci mancherebbe altro”.

Il suo futuro: ha ricevuto chiamate? Quali sono le caratteristiche del suo progetto ideale? “Chiamate ne sono arrivate tante e la voglia c’è ancora. Il calcio è fatto di rapporti e idee, in continua evoluzione. Io ho delle mie idee e se arrivasse una chiamata che va a collimare co queste ultime accetterei subito. Non mi interessa la categoria: l’importante è la qualità del progetto che si vuole imbastire”.

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