Home » Barbadillo: Udinese? Non si lavora più come prima

Barbadillo: Udinese? Non si lavora più come prima

Gerry Barbadillo, ex giocatore di Avellino, Napoli e Udinese negli anni '80, è diventato talent scout e, a Tuttomercatoweb.com ha ricordato episodi del suo passato e raccontato il suo presente.
Monica Tosolini

Gerry Barbadillo, ex giocatore di Avellino, Napoli e Udinese negli anni ’80, è diventato talent scout e, a Tuttomercatoweb.com ha ricordato episodi del suo passato e raccontato il suo presente.

“Vivo a Udine adesso – racconta a Tuttomercatoweb.com – e sono curioso di capire cosa succederà col campionato. Servono regole molto precise anche perchè riprendere e poi fermarsi di nuovo non avrebbe senso. Giocare a porte chiuse non è spettacolo e ci sarebbe comunque una perdita di denaro per i club. E’ vero che ci sono i soldi delle tv però aspetterei a riprendere. In ogni caso è giusto che i campionati possano finire, in modo che possano arrivare tutti i verdetti sul campo”.

Adesso fa il talent-scout? “Sì, lavoro con mio figlio. Cerco di scoprire talenti in Sudamerica ma l’importante è prenderli a 17-18 anni in modo che poi quando arrivano possano imparare la mentalità europea. Vedo tante partite su wyscout ma poi se un giocatore mi piace parto e vado in Sudamerica o anche in Germania o Spagna e lo vedo per due volte dal vivo”.

Come mai alla fine si è stabilito a Udine? “Ho avuto l’opportunità di lavorare in passato con l’Udinese ed è stato proficuo e positivo. Nel corso della carriera ho girato tanto, sono stato anche in Messico. Poi arriva un’età in cui i tuoi figli studiano, devono adattarsi ad un certa cultura e ad una lingua. Così è meglio restare in una città dove ti trovi bene e ti senti a tuo agio”.

Udine cos’ha di speciale? “E’ una città molto tranquilla, abitata da gente che ha voglia di lavorare”.

All’Udinese in due anni non giocò tantissimo “Giocavo da ala e fornivo comunque assist importanti per Carnevale a Udine e per Diaz all’Avellino. Ricordo tante partite con le big in cui l’Avellino si esaltava. Una volta invece contro l’Ascoli dopo esser rientrato praticamente il venerdì da un impegno in nazionale la domenica segnai una doppietta. E il presidente Sibilia mi disse che mi voleva mandare tutte le settimane in nazionale…”.

Che succede oggi all’Udinese? “Fino a qualche tempo si salvava sempre senza problema. E quando vendeva aveva sempre pronti, immediatamente i ricambi. Forse ora sono cambiate un po’ le strategie e non si lavora più come prima”.

mediafriuli_white.png
©2023 UDINESEBLOG. Tutti i diritti riservati | IL FRIULI – P. IVA 01907840308
Powered by Rubidia