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Lucca: “Non mi sento appagato. Il rigore di Lecce? Avevo tanta adrenalina”

L'attaccante al Corriere della Sera ammette: "Quello show di Lecce ce lo saremmo potuti evitare"."
Monica Tosolini

Lorenzo Lucca, bomber bianconero che ha raggiunto il traguardo delle 10 reti con la maglia dell’Udinese, è stato intervistato dal Corriere della sera, e, su questa sua stagione in Friuli ha detto: “Sono contento del mio rendimento e dell’aiuto che do alla squadra. Ma non mi sento appagato, voglio migliorare ancora”.

Il suo obiettivo, guardando avanti, è “vestire più spesso la maglia azzurra e andare al Mondiale”. Oltre a questo, sogna anche l’approdo ad una grande squadra (“Del resto, chi non punta a una big?”). Nel mese di gennaio ci è andato molto vicino: il Milan ha bussato all’Udinese per lui, prima di ripiegare su Santiago Gimenez. “Leggo poco i giornali per non farmi distrarre. L’apprezzamento di una società così grande come il Milan mi ha fatto piacere, ma ho cercato di non perdere il focus sul mio percorso”. L’ex Ajax ha anche svelato un retroscena: “Da piccolo in cameretta avevo il poster di Ibrahimovic“.
Domanda scontata sull’episodio del rigore che ha creato grande imbarazzo a Lecce. Lucca ha spiegato che “Durante le partite c’è tanta adrenalina, io ero su di giri, in quel momento mi sono sentito di andare sul dischetto e l’ho fatto. Ho segnato e abbiamo portato a casa i tre punti. Non l’ho fatto per il bonus del decimo gol mi sarei comportato allo stesso modo anche se fosse stato l’11° o il 12°. Volevo segnare e basta”. Nonostante non fosse il rigorista: “Sono un attaccante e come tale vorrei sempre fare gol. Se non segno, sono di cattivo umore tutta la settimana. Se vuol sapere se ho rovinato l’equilibrio del gruppo le rispondo di no. Tutto è tornato come prima”.
Le successive scuse social (“Volevo essere un duro però, da solo, non sono nessuno”): “È stata una mia idea. Poi, prima della successiva gara con il Parma, ho parlato con il mister e ci siamo chiariti. Ci siamo detti che non era successo niente e la sostituzione che era avvenuta a Lecce, dopo il rigore, non era una punizione. Mi ha ribadito che in caso di penalty nonostante anche io fossi rigorista, Thauvin aveva la priorità. Poi, certo, quello show di Lecce ce lo saremmo potuti evitare”.
Sul rapporto con Runjaic? “Ci ha dato una grande mano, eravamo reduci da una stagione durante la quale ci siamo salvati nelle ultime giornate. Ma nell’estate scorsa ci hanno raggiunto giocatori che ci hanno permesso di alzare il livello come Alexis Sanchez e Ekkelenkamp. L’obiettivo dell’Udinese? Provare a prendere le squadre sopra di noi. La classifica si è accorciata, vediamo dove saremo prima della sosta”.

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