Gokhan Inler, collante tra allenatore e società, è una figura importante nel nuovo corso bianconero. Il nuovo Dt, intervistato da Radio Serie A, ha raccontato della sua nuova esperienza in terra friulana: “Quando sono arrivato io mi sembrava simile alla Svizzera, mi sono trovato subito bene. È una piazza per i giovani, ma abbiamo anche giocatori esperti perché ne abbiamo bisogno. Secondo me è un bel mix. L’Udinese è in continuo miglioramento, anche a livello di strutture e di utilizzo dei dati. Mi fa piacere che posso dare la mia esperienza ai giocatori avendo giocato qui. A Udine hai meno pressione rispetto ad altre piazze forse, ma giochi comunque in Serie A, non è per caso che l’Udinese è da 30 anni in Serie A, quello dell’Udinese è un marchio importante. La pressione dobbiamo farla noi, insieme ai tifosi, per vincere ogni partita. Non accetto che un giocatore venga qua solo per passeggiare. Aiuterò i giocatori a fare una carriera vincente”.
in particolare su questa sua nuova esperienza, ricorda: “Ho smesso di giocare quest’estate a 40 anni, quello era l’obiettivo. Tutto è partito velocemente, sono stato dal primo luglio responsabile della squadra, è stata una bellissima cosa perché i ragazzi hanno bisogno di un sostegno, dell’esperienza che ho avuto. Ho girato tanti paesi con tante situazioni diverse, sia positive, sia meno belle. È un lavoro sicuramente diverso dal campo. In campo ti prepari bene per la partita, da fuori sei ogni giorno presente, è un altro mondo. Mi piace perché c’è sempre da fare, per me l’obiettivo è sempre stato dare un contributo ai ragazzi, al mister e a tutta la società. Il mio obiettivo è risolvere le domande dei ragazzi o del mister e permettergli di performare poi al meglio. Ogni giorno un giocatore può cambiare umore, io so benissimo come un giocatore pensa. Per me è fondamentale che io gli stia vicino, sono ogni giorno qua, vedo tutti gli allenamenti, in partita sono vicino al mister. Per me è fondamentale prendere queste informazioni e agire subito quando serve. In campo avevo forte la voglia di vincere, l’ho fatto in carriera, questo mi aiuta a trasmettere qualcosa ai ragazzi. Per loro è un inizio. L’Udinese è una società dove si può fare bel calcio e tanti ci guardano, è una bellissima cosa”.
Il ritorno di Alexis Sanchez è stato sollecitato dalla piazza: “Alexis ha fatto una bellissima carriera, siamo cresciuti insieme. Posso dire che lui non è cambiato, anche adesso è vincente, vuole sempre vincere. Questo mi piace di lui, non molla mai. In quella squadra c’erano tanti giocatori forti che hanno fatto grandi carriere”.
L’Udinese di oggi e i suoi obiettivi: “”Quest’anno abbiamo un mister nuovo, con il suo stile. La squadra è più o meno quella dell’anno scorso, abbiamo preso nuovi giovani di prospettiva per il futuro. È un gruppo che l’anno scorso ha sofferto tanto, non è stato facile, ma siamo ancora qui. Una società come l’Udinese merita di esserci. Il nostro obiettivo è quello di fare una squadra stabile, che sa come gioca, che ha un DNA. In questi sei mesi siamo partiti bene e poi un po’ calati sui risultati, ma stiamo lavorando ogni giorno per creare la mentalità vincente che è una cosa molto importante. Il lavoro c’è, i giocatori ci sono, la squadra mi piace, però l’asticella va messa alta, non mi piace la comfort zone. Gli obiettivi devono sempre tendere in avanti, anche quando perdi devi riflettere bene, essere presente e positivo, dire subito le cose, anche quelle meno belle. È così che si va avanti e si crea un ambiente diverso, questo è quello che stiamo facendo e spero di finire alla grande”.
Inler: “La pressione dobbiamo farla noi”
Il dirigente bianconero: "Il lavoro c'è, i giocatori ci sono, la squadra mi piace, però l'asticella va messa alta, non mi piace la comfort zone"
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