Luca Gotti a Dazn commenta così il pari: “I primi dieci momenti non mi erano dispiaciuti fino alla prodezza di Pandev. In un minuto e mezzo nel recupero abbiamo concesso due occasioni: probabilmente io ho sottovalutato la stanchezza di qualche giocatore mio. Nel primo tempo abbiamo corso abbastanza per rincorrere il risultato, poi abbiamo avuto le nostre occasioni. Avevo la sensazione che potevamo puntare a qualcosa di importante. Poi quel minuto e mezzo mi lascia un po’ di amarezza”.
La posizione di Pereyra da seconda punta? “Pereyra ha quel tipo di intelligenza calcistica che comprende anche i momenti della partita, ha una sua sensibilità nel comprendere la partita e ci dà una mano enorme”.
Tanti punti nel girone di ritorno: cosa è cambiato? “Non è cambiato molto. L’Udinese ha avuto una debacle nel numero di giocatori nelle prime partite. Poi tutta la parte ascendente, poi siamo andati nelle secche in cui abbiamo raccolto meno di quanto meritavamo. Adesso stiamo raccogliendo quello che meritiamo di raccogliere”.
55 partite dopo la sua prima: dove può crescere questa squadra? “Questa squadra ha diversi giocatori di qualità, diversi giovani che sono il futuro: dipenderà molto da quello che deciderà il club in merito ai giocatori importanti. De Paul? E’ qui già da 5 anni. Ogni volta riabbassa la testa e riparte. Con il club decideranno la strategia migliore. De Paul ha una forza enorme: ad ogni sessione di mercato si parla che lui possa andare via, in Nazionale è con grandi giocatori. E lui è qui, sempre più forte di prima. Parallelamente alla crescita del giocatore, io ho potuto apprezzare la crescita della persona. Questa leadership trasmette grande positività al gruppo, le trasmette prima come persona che come calciatore. Produce una sorta di effetto alone che coquista tutti”.
A Sky, poi: “Nei 3 minuti di recupero, in un minuto e mezzo abbiamo concesso quello che non abbiamo concesso in tutta la partita. Mentre nel primo tempo le squadre erano un po’ lunghe, concedendo poco al Genoa avremmo trovato la soluzione per vincere la partita. Invece ho sottovalutato la stanchezza dei miei giocatori. De Paul? Non c’è bisogno di motivarlo. E’ abituato ad essere accostato a grandi squadre, a ripartire sempre da Udine e sempre con grande volontà. Pereyra alla soglia dei 30 ha cambiato alcune caratteristiche, ha grande capacità di leggere la partita, di sapere quando è il momento di andare in profondità. E’ una qualità che cerco di sfruttare in tutti i modi. Nuytinck è un professionista esemplare. Tutti loro sono presenze di grande positività all’interno del gruppo, un vero modello per i giovani”.
La salvezza: e poi partita per partita? Pensare all’Europa? “E’ un’ottica difficilissima, il solco al momento è veramente molto grande. Mettiamo in salvo il primo obiettivo. I voli pindarici non aiutano a fare i punti. L’ottica di far del meglio è mentalità vincente”.
La sua squadra sembra divertirsi: vorrebbe la conferma di questi gioielli il prossimo anno? “Questa è una cosa di adesso. C’è tempo per fare tutte le valutazioni, quali saranno gli scenari per i giocatori tanto appetiti. Io non posso dare una risposta sensata al momento”.