È morto a Udine, dove era ricoverato da tempo, Giovanni Galeone, all’età di 84 anni. Allenatore carismatico, anticonformista, e amatissimo dagli appassionati di calcio, Galeone non ha mai vinto trofei importanti, ma ha lasciato un segno profondo per la bellezza del gioco espresso dalle sue squadre. In carriera ha conquistato quattro promozioni in serie A: due con il Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia.
Era il novembre 1994 quando fu ingaggiato dall’Udinese per sostituire l’esonerato Adriano Fedele e condusse il club bianconero all’immediata promozione in Serie A. Nato a Napoli, cresciuto a Trieste, ricordava spesso le partite da ragazzo nei campi profughi, contro squadre di giovani jugoslavi: un’esperienza che, diceva, gli aveva insegnato ad amare il calcio come spettacolo, non solo come risultato. Il suo 4-3-3 è diventato un modello per molti tecnici. È stato il maestro di Massimiliano Allegri, e a Pescara è considerato una vera leggenda: la nuova stazione ferroviaria fu inaugurata alla sua presenza.