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Deulofeu: “Se il calcio fosse stato la mia vita, sarei caduto in depressione”

Dopo l'annuncio della pausa dall'Udinese, il catalano si è raccontato a Relevo
Monica Tosolini

Gerard Deulofeu torna a parlare dopo l’annuncio della separazione momentanea all’Udinese. Lo fa a Relevo e racconta il suo calvario, lungo oltre un anno e mezzo: “Se non metti il calcio da una parte e la vita oltre il campo dall’altra, allora sei spazzato via, cadi in depressione. Se il calcio fosse stata la mia vita, probabilmente sarei caduto in depressione o sarei stato una persona molto triste in questo periodo. Con le esperienze e la maturità impari che la vita, la famiglia e gli amici vanno ben oltre il calcio. È ciò che mi ha sostenuto“.
Torna sull’infortunio: “All’inizio credevo di poter recuperare in sei mesi. Poi vedevo che di mesi ne passavano nove, dodici, quattordici: a quel punto ho iniziato a chiedermi cosa stesse succedendo. E quando ho capito quanto fosse grave ho iniziato a dirmi che ci sarebbe stata la possibilità di non giocare più. È stato un periodo davvero molto critico: quando non vedi miglioramenti questo influisce anche sulla tua vita personale, il poter fare una passeggiata con la famiglia, con i miei cani. Ma penso però di aver superato questo momento così duro“.
Vede però la luce in fondo al Tunnel: “Oggi sto bene. Finalmente riesco a riconoscere il mio corpo. Sento dei miglioramenti, belle sensazioni dopo che ho trascorso molto tempo con tante incertezze e senza mai progressi. Questo è un passo importante e penso che il mio ginocchio stia rispondendo bene. So che c’è ancora molto da fare, però mi sento molto bene e mi sento di dire che sto procedendo nel recupero“.

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