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Addio a Roccia, si è spento Stefano Capitanio

Il campione di body building sconfisse il Covid dopo 36 giorni di coma
Monica Tosolini

GUARDA IL VIDEO Lutto a Udine per la scomparsa di Stefano Capitanio, il culturista noto in città come ‘Roccia’. L’istruttore e atleta di body building, campione Italiano Assoluto e mondiale Wabba nel 2012, è morto nel sonno per un probabile arresto cardiaco. Aveva 60 anni. Capitanio è stato trovato privo di vita dalla compagna attorno alle 6.30. Inutili i soccorsi prestati dalla donna all’uomo.
Roccia era un grande tifoso di basket e dell’Udinese Calcio e da molti anni si era trasferito a Rimini. Nel 1980 era stato tra i fondatori del gruppo Hooligans Teddy Boys. 

Esattamente 4 anni fa rischiò di morire a causa del Covid, finendo per 36 giorni in coma. Per uno scherzo del destino, proprio ieri sera, prima di coricarsi nel letto, Capitanio aveva postato un ricordo di quel drammatico periodo. “Il 3 marzo una data per me indimenticabile – ha scritto su Facebook, poche ore prima di morire – Come indimenticabili sono state le vostre telefonate e i vostri messaggi nei 36 giorni in cui ho ” ballato” tra la vita e la morte”. I familiari di Stefano Capitanio, affranti, ci hanno riferito che i funerali si terranno a Udine, quando la salma sarà traslata nel capoluogo friulano da Rimini.
Diversi i messaggi di cordoglio espressi dopo che la notizia è diventata di dominio pubblico. “Vera anima del tifo udinese sin dagli anni ’80, Roccia non ha mai fatto mancare il proprio supporto ai colori bianconeri”, scrive sui propri canali social la società Amici Pallacanestro Udinese. Roccia era “l’ultimo degli highlander”, si legge nel messaggio postato da Davide Micalich e dall’UEB di Cividale. “Abbiamo condiviso tante cose insieme. Hai amato il tuo territorio e la pallacanestro, ci mancherai”.

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