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Zenoni: La ripartenza della A sarebbe un traino importante per tutto

Quella di domani sarà una giornata cruciale per la ripartenza della serie A, ma ci sono ancora molte perplessità tra gli addetti ai lavori.
Monica Tosolini

Quella di domani sarà una giornata cruciale per la ripartenza della serie A, ma ci sono ancora molte perplessità tra gli addetti ai lavori. Ha invece una posizione decisa, in merito, Damiano Zenoni, l’ex terzino bianconero che vive vicino a Bergamo, in piena ‘zona rossa’. In esclusiva a udineseblog.it, Zenoni spiega: “La situazione, anche qui, sta lentamente migliorando. Abbiamo vissuto un mese abbastanza pesante, ma ne stiamo uscendo. Io sono ovviamente convinto che per prima cosa sia necessario salvaguardare la salute, ma credo anche che si siano trovate le misure adatte per far ripartire il calcio. Da questo punto di vista, non ho dubbi: sono per la ripresa del campionato. Mi rendo conto che ci sono mille discorsi in ballo, anche a livello economico, ma credo che se la A ripartisse, questo farebbe da traino per tutto. E’ chiaro che è necessario farlo in sicurezza, ma credo che anche a livello psicologico distrarre la gente almeno per un paio d’ore possa essere d’aiuto“.

Si pensa anche di spostare le partite al Sud, in zone più sicure. Secondo te sarebbe davvero necessario? “Lì c’è meno contagio e capisco che, per dare maggiori garanzie di sicurezza, si pensi a questa soluzione. Credo si possa giocare anche qui al Nord, ma l’importante è comunque che si riprenda. Pur che il calcio riparta, andrebbe bene anche giocare al Centro-Sud. E’ chiaro, però, che l’unica garanzia per la salute di tutti è quella della scoperta del vaccino: solo quando questo avverrà, si potrà tornare alla normalità“.

Acerbi ieri ha parlato dei contrasti di gioco: in questo momento lui non li farebbe, non si sente sicuro: “Sinceramente non credo che, una volta in campo, i giocatori si pongano questo problema. Potrebbe accadere, ma solo nei primi minuti. Comunque credo che alla fine la A ripartirà, ci sono troppi interessi in quel senso“.

Lo stop improvviso, secondo te, quali squadre ha penalizzato di più? “In primis sicuramente l’Atalanta, che stava andando a mille anche in Europa: la squadra di Gasperini era in una condizione psico-fisica eccellente. Poi, ovviamente, anche la Lazio“.

Alla ripresa, cosa accadrà? “Tutto è in bilico adesso. Credo che le squadre che saranno più pronte alla ripresa potranno ottenere molto con una partenza sprint. Chi parte subito bene, è avvantaggiato: la classifica potrà cambiare in base a come ci si ripresenta“.

L’Udinese non stava attraversando un periodo brillantissimo: tu come la stavi vedendo? “Nelle ultime giornate la classifica si era accorciata e l’Udinese era stata risucchiata: stava prendendo corpo una bella lotta, là sotto. L’Udinese ha perso per strada 2 o 3 punti che avrebbero potuto farla stare più tranquilla. Comunque non credo rischi davvero, ha qualcosa in più delle altre e soprattutto credo possa costruire la salvezza nelle partite al ‘Friuli’“.

Alla ripresa, cosa ti aspetti? “Tutte ripartiranno da zero. L’Udinese ha qualche punto in più da gestire, questo è un vantaggio. Certo che la squadra era stata costruita per un campionato diverso, ma mi ha sempre dato l’idea che le mancasse qualcosa, anche dopo il cambio di allenatore. Fatica sempre a fare gol, gli attaccanti forse vanno supportati di più. Io comunque sono positivo e credo che la salvezza dell’Udinese arriverà in casa. Mi spiace solo non poterla venire a vedere: avevo già programmato, in caso di porte aperte, di essere allo stadio per la sfida con l’Atalanta. Peccato, ma l’appuntamento è solo rimandato alla prossima stagione“.

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