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Pinzi: “Pozzo ha reso Udine famosa nel mondo: eredità pesante”

"Difficile replicare i successi della famiglia friulana"

Monica Tosolini

Giampiero Pinzi alla ‘Partita da vincere‘ per Luca Mattiussi:Una grande persona che ho conosciuto personalmente” nel suo percorso in bianconero.
Un percorso che lo ha visto protagonista e che lo induce sempre a seguire le sorti della squadra friulana che domenica ha chiuso il campionato con una sconfitta immeritata. A Telefriuli, Pinzi spiega: “Domenica l’Udinese mi è piaciuto, ha fatto la partita e purtroppo quell’espulsione un po’ avventata dell’arbitro ha rovinato l’ultima gara in casa. Un match in cui sicuramente l’Udinese sembrava averne di più della Fiorentina. E’ stata una stagione alla fine positiva, una salvezza tranquilla dopo l’anno passato in cui abbiamo tribolato fino all’ultimo secondo. Speriamo l’anno prossimo di fare un campionato più di vertice e centrare quella qualificazione nelle coppe che sarebbe tanto per Udine e per i friulani”.
Questo, un campionato diverso, una svolta: “Si è ripartiti da zero, sono arrivati ottimi giocatori. Quando noi siamo subentrati i giocatori più importanti erano infortunati, vedi Thauvin, Lovric, Pereyra era a mezzo servizio, Walace anche.. Era una situazione un po’ difficile e l’abbiamo superata alla fine. Che poi, salvarsi così sono emozioni incredibili. A volte di godi più una salvezza all’ultimo minuto che un campionato come quest’anno, tranquillo, da metà classifica. Poi l’Udinese, come sempre, è riuscita a pescare giocatori giovani e forti; a gennaio poi è entrato in campo Solet, che forse si è dimostrato il giocatore che ha dato qualcosa in più”.
Di fatto, la squadra poteva fare di più: “Ad un certo punto si poteva pensare di alzare l’asticella. Mi ricordo la partita con la Lazio a Roma, con i biancocelesti in difficoltà e l’Udinese che alla fine ha strappato un pareggio ma con poca convinzione. Da lì in poi ha fatto pareggi e sconfitte. Era difficile, ma dopo quella buona partenza si pensava che potesse rimanere agganciata a quel gruppo là“.
Una mediana solida: “Karlstrom è stato un ottimo acquisto, geometrie giuste, esperienza, personalità. Era un centrocampo molto variegato. Tanti giocatori. Payero, Lovric, Atta che si è dimostrato un grande acquisto, Zarraga che quando viene chiamato fa sempre il suo. Un centrocampo all’altezza di un campionato buono“.
Un gruppo con qualità, “Thauvin è un giocatore mondiale. Mi è piaciuto molto Atta, forse è stato la sorpresa del campionato. Fa più ruoli. Un acquisto top“.
La vera svolta potrebbe arrivare a breve se si concretizzassero le voci che parlano di una trattativa in atto per la cessione della società: “Sarebbe la fine di un’epoca in Italia. Di famiglie come la famiglia Pozzo, come è stato per Berlusconi, Moratti, Agnelli, grandi imprenditori italiani che hanno messo passione e soldi nella squadra della propria città. I tempi moderni dicono che il futuro sono questi fondi americani che a volte portano cose positive, altre negative. L’Udinese per il Friuli è stata e sarà importantissima quindi la speranza che chi arriva faccia come i Pozzo e magari anche meglio. Non sarà facile perchè la famiglia Pozzo ha reso Udine famosa in tutta Europa e in tutto il mondo”.
Si parla di cambiamento utile alla crescita della squadra ma “Il calcio non è facile. La speranza è che arrivi una famiglia almeno come la famiglia Pozzo, che ha dato tanto. Spero che chi eventualmente arriverà, farà riecheggiare sempre il nome di Udine. Il calcio porta davvero tanto”.
Pinzi ha vissuto l’ultima Europa dei Pozzo: “Già c’erano stati anni belli, prima di me. Forse i miei sono stati gli anni più longevi a livello di Europa. Ma ci sono stati anche anni brutti, in cui ci siamo salvati all’ultima giornata, di carattere e di passione”.

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