GUARDA IL VIDEO Incontro in Comune a Udine con il sindaco Alberto Felice De Toni, il vicesindaco Alessandro Venanzi e l’Assessore allo sport Chiara Dazzan. Gugliemo Vicario è tornato nella sua città da eroe, fresco vincitore dell’Europa League e pronto a giocarsi la Supercoppa Europea il 13 agosto allo stadio ‘Friuli’. Il sindaco, dandogli il sigillo della città, lo ha definito ‘orgoglio di Udine’. Lui, a Telefriuli, dice che per lui “è un grande piacere e un estremo orgoglio perchè tornare a casa, da dove tutto è partito, da campione d’Europa con alle porte la Supercoppa nello stadio della mia città, mi fa estremo piacere. E’ un sogno che si è avverato”.
Tu hai costruito inizialmente la tua carriera qui. Che ricordi hai dei tuoi primi passi nella tua regione? “Sono partito dall’Istituto Salesiano Bearzi nel muovere i primi passi, poi al Donatello e quindi all’Ancona Cormor per poi arrivare alla Primavera dell’Udinese e iniziare la mia carriera dalla serie D fino alla A e alla Premier. Vado orgoglioso del mio percorso, sono molto contento di come è stato impostato e di dove sono oggi, senza porsi limiti, cercando di metterci sempre il massimo impegno e la massima serietà”.
Un portiere friulano a Londra cosa porta? “Il mio è un gruppo giovane in cui figuro come uno dei più esperti, dei più anziani. Cerco di portare un po’ di esperienza, un po’ di coraggio in alcune situazioni, un po’ di mentalità per potersi togliere soddisfazioni importanti come quella che ci siamo tolti la scorsa settimana a Bilbao e che rimarrà nella storia del calcio e del nostro club per sempre e che mi legherà con questi ragazzi a vita. Questi sono momenti di sport che fanno rimanere uniti per sempre”.
La scuola di portieri friulana oltre a te, ha ‘sfornato’ grandi nomi come Meret, Scuffet, Perisan, Provedel, Pizzamiglio. Qual’è il segreto: “Il segreto è che siamo tutti ragazzi che hanno grande passione per questo sport, grande umiltà e grande dedizione al lavoro. Questi sono tutti ingredienti che appartengono a me, Meret, Scuffet, Perisan e tutti i ragazzi che sono venuti fuori dopo e che hanno grande passione per il calcio e per il ruolo del portiere. Io mi sento di fare un grande ringraziamento ad Alex Brunner e a Sergio Marcon che ci hanno plasmato per quanto riguarda il ruolo e la professione. Sono loro che ci hanno aperto le porte del professionismo e ci hanno permesso di fare una grande carriera”.
Lo hai detto: il ‘Friuli’ era nel tuo destino. Ora torni per la Supercoppa. E se la vinci? “E’ un altro sogno, ma che diventa un obiettivo concreto in quanto ce la siamo guadagnata sul campo e quindi ce la vogliamo giocare, ce la vogliamo godere come esperienza di sport, come esperienza di vita e come traguardo che ci siamo meritati sul campo. Alla fine la cosa più importante rimane il percorso e come vivi le cose che ti capitano e sicuramente questa cosa che ci è capitata a noi, ovvero giocare la Supercoppa (per me ancora più speciale perchè a Udine), dobbiamo andare fieri del percorso che abbiamo fatto e godercela al massimo“.
Sabato sera il grande evento, la finale di Champions League. Donnarumma o Sommer: con chi speri di confrontarti a Udine il 13 agosto? “Mi sento di fare un grosso in bocca al lupo ad entrambi. A Gigio sono legato particolarmente per quelli che sono stati questi anni in Nazionale, uno a fianco all’altro, a spronarci allenamento dopo allenamento. Dall’altra parte ho tutti gli altri compagni ma soprattutto amici del gruppo azzurro che lottano per un obiettivo grandioso. Seconda finale negli ultimi tre anni. Quindi farò il tifo per entrambi e auguro al più audace e al più glorioso di poterla spuntare“.
Finale Champions, Vicario: “Mi auguro vinca il più audace”
Il portiere friulano ha ricevuto il sigillo della città
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