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Dottor Rigo: Il calcio può farcela a ripartire

Il dottor Claudio Rigo è intervenuto nel corso di 'BianconeroXXL' su Telefriuli
Monica Tosolini

Il dottor Claudio Rigo, responsabile dello staff medico a Udine ai tempi di Guidolin e successivamente con Allegri alla Juventusè intervenuto nel corso di ‘BianconeroXXL’ su Telefriuli per commentare la situazione dello sport in seguito alla pandemia. Si avvicina il momento di ripartire, ma come?: “Il problema è di ripartire con la massima sicurezza possibile – spiega il dottor Rigo. “I protocolli che ho visto sono dettagliatissimi, circostanziati e condivisibili. E’ chiaro che va valutata la curva del contagio. Stiamo partendo con gli allenamenti individuali: se al termine di questi, tutti i soggetti sono negativi, possiamo pensare di metterli assieme. Il problema, secondo me, è che una volta che iniziamo l’accorciamento delle distanze sociali, i familiari possono portare a casa il virus e il giocatore a sua volta lo può portare in spogliatoio. Quindi la condizione ideale sarebbe di proseguire con questi micronuclei che rimangano isolati dalla società esterna. Se ci saranno questi gruppi, li possiamo far incontrare tra di loro, garantendo sicurezza per loro anche durante gli spostamenti. Sarebbe tanto più accettabile la situazione quanto più confinata nel tempo”.

Non è pensabile però un ritiro prolungato per le squadre, nemmeno a livello contrattuale. E se rispunta un positivo, poi che succede? Basta il 18 come data verosimile per la ripresa degli allenamenti collettivi? “Una nuova positività come verrebbe interpretata alla stregua di un infortunio? “La situazione diventerebbe oltremodo pesante se ci fosse più di un positivo. Deve esserci una risposta positiva da parte di tutti i partecipanti. Il nodo della questione più difficile da risolvere è quest’ultimo”.

La responsabilità dei medici? “Il problema è se un operatore sportivo andasse incontro ad una situazione di malattia più complicata. Di chi sarebbe la responsabilità? Anche questo va deciso prima: chi fa cosa e chi si assume le responsabilità”.

Si potrà ricominciare? “C’è anche un aspetto di tipo assicurativo da tenere presente. Le polizze attualmente in vigore danno la copertura in caso di malattia da Covid 19? Anche questo è un aspetto che va chiarito”.

La paura è legittima da parte del calcio? O bisogna provare ad attuare il protocollo? “Paura è un termine che può essere stato d’aiuto a circoscrivere la libera circolazione. Adesso userei i termini cautela e attenzione. Se manteniamo l’attenzione fin qui posta in essere, ne potremo trarre benefici anche più avanti. Credo che alla fine rimarrà la consapevolezza di attuare quelle misure minime di comportamenti sull’igiene utili a prevenire qualsiasi tipo di contagio, come la banale influenza”.

Ce la farà il calcio a ripartire?  “Sicuramente sì, bisogna vedere quando e con quali normative che tutti dovranno accettare e sottoscrivere con consenso firmato”.

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