Giornata di presentazioni in casa Udinese. I primi due volti nuovi introdotti oggi in conferenza stampa sono quelli di Razvan Sava e Rui Modesto.
Il Dg Franco Collavino introduce innanzitutto il terzino destro: “Si tratta di due profili che qualificano la nostra filosofia fondata sullo scouting. Modesto è giovane ma ha una solida esperienza europea. E’ un esterno di gamba, bravissimo nella fase offensiva. Siamo convinti che farà estremamente bene“.
Il Dt Gokhan Inler, quindi: “Abbiamo preso un giocatore con mentalità, che piace tantissimo, dà sempre il massimo anche negli allenamenti. SI sta inserendo, parliamo molto per aiutarlo nell’ambientamento. Può darci tanta forza in fascia, gli dò ancora il benvenuto”.
Quindi le domande a Rui Modesto:
Quali sono le tue caratteristiche? “Sono rapido, un esterno largo di centrocampo, mi piace attaccare, far girare la palla. Mi piace partecipare alla manovra, essere coinvolto in tutte le giocate di squadra. Devo migliorare per giocare in serie A, essere consapevole della posizione. Posso farlo lavorando“.
Sei un giocatore offensivo. Runjaic cosa ti chiede? “Di fare tutta la fascia. In Portogallo abbiamo tanti giocatori con le mie caratteristiche. Il mister mi sta trasmettendo le sue idee, cerco di seguire la sua guida. E mettere in campo le mie caratteristiche che sono più offensive che difensive“.
Che impressione hai di una squadra che è prima in classifica? Qual’è il tuo modello? “Mi sono subito reso conto della struttura del club, molto professionale. E’ tutto molto bello, mi hanno accolto tutti molto bene. Per come lavoriamo, non mi stupisce il primo posto: infatti abbiamo lavorato bene in tutte queste settimane. Modello? Marcelo del Real Madrid lo è per me. Non mi paragono a lui, ma è un top player che ammiro molto“.
Ti senti già pronto per giocare? Il mister cosa ti ha detto? “Certo che mi sento pronto! Mi alleno per questo, ma mi devo adattare ad un campionato molto intenso e veloce rispetto a quello in cui giocavo. Il mister lo capisce e saprà quando schierarmi. Io dò il meglio di me“.
Conoscevi qualcuno dei tuoi compagni? Uno di loro può essere un modello per te? “Ho visto la squadra prima di arrivare. Alcuni hanno grande qualità. Ne conoscevo molti, tipo Thauvin, Sanchez e altri. Per me è un enorme piacere essere qui e poter lavorare con loro. Hanno tanta qualità, è una grande gioia allenarmi con loro. Per come si allena, Thauvin merita di essere definito il mio modello per la qualità sul campo e come si allena“.
Cosa hai pensato quando hai avuto la chiamata dell’Udinese? “Abbiamo parlato di questa idea e ho incontrato il club e questo ha fatto la differenza, perchè ho capito come vedono le cose e come giocano. La società è fantastica, le condizioni qui sono eccellente. Per me è stata una decisione facile, appena ho parlato con l’Udinese“.
E’ poi la volta di Razvan Sava, presentato dal Dg Collavino come “il prototipo di un portiere moderno, bravo con i piedi. Potrà fare qui un percorso importante”.
Inler lo presenta come un “giovane che farà sicuramente pressione e che potrà fare strada. Lo vedo pronto. Ora tocca a lui darci il massimo per la squadra“.
Quindi le domande al portiere:
Con che ambizione arrivi qui? “Sono qui per dare il massimo“.
Come mai hai scelto Udine? “La scelta è stata perchè voglio crescere di più, imparare ad adattarmi alla A e imparare ancora più cose”.
Quali sono i tuoi punti di forza? “Lo lascio dire ai responsabili, all’allenatore del portiere. Io mi sento forte in tutto, uscite, gioco con i piedi”.
C’è un portiere a cui ti ispiri? “Non ho un modello, cerco di fare le mie cose, imparo anche dagli sbagli degli altri“.
Altri portieri che sono arrivati in Italia ti hanno parlato della A? “Ho parlato con Radu“
Avevi scelto l’estero, a suo tempo. Come mai? Come può evolvere questa situazione, che apporto ha dato alla tua carriera andare all’estero? “Se non giochi, meglio andare all’estero. Io poi sono tornato a casa. Ho sofferto inizialmente quando non giocavo, poi ho trovato spazio“.
Padelli ha esperienza. Ti ha dato qualche suggerimento? “Ho un buon rapporto con i compagni di reparto, sia con Padelli che con Okoye”.