Secondo volto nuovo presentato oggi al ‘Friuli’ è il centrocampista svedese Jesper Karlstrom. Il Dg Franco Collavino lo presenta così: “E’ qui da cinque giorni ma per come si sta approcciando sembra sia già qui da diverso tempo. Porta esperienza internazionale, tecnica, ha maturità. E’ un profilo importante da mettere vicino ai giovani. Sono sicuro che entrerà presto nel cuore dei nostri tifosi”.
Gokhan Inler, quindi: “Abbiamo lavorato tanto per portarlo qui a Udine. Nel cuore della nostra squadra serve esperienza e qualità. Lo conosco personalmente, conosce le dinamiche di spogliatoio. Può essere un leader, il mister e io lo aiuteremo molto in questo senso. Già da domani, abbiamo bisogno di tutti i giocatori con la giusta mentalità, quella che ha lui”.
Karlstrom esordisce in italiano dicendo: “Sono molto felice di esser qua”.
Hai molta esperienza. Runjaic ti ha voluto qui. Quanto è stata importante, nella tua scelta, la sua presenza qui? “Sì, ho giocato spesso contro di lui. Ci siamo incontrati spesso, ma lui non ha mai vinto contro di me. Le sue squadre sono sempre difficili da affrontare. Sì, ha giocato molto la sua presenza qui nella mia scelta, ma sono qui anche perchè conosco l’Udinese. Per me è stata una scelta facile, ho sempre sognato di venire in Italia. Darò oltre il 100% della mia qualità”.
Cuore del centrocampo, sostituirai Walace, che aveva caratteristiche diverse dalle tue. Cosa darai di nuovo alla mediana? “Sono un giocatore a 360 gradi, universale. Darò tutto. Prima di tutto penserò alla squadra, sono a disposizione dei compagni. Mi piace vincere, ma tutti assieme. Darò il massimo in allenamento e partita. Il tempo dirà, ma ovunque ho giocato ho mostrato controllo della palla, gestione delle pressioni”.
Sei un po’ chioccia, qui? “Sì, ho 29 anni, ho giocato in diversi club, in Nazionale, sono stato capitano. Cerco di essere me stesso. Nei primi giorni conoscerò i compagni, ma con il tempo potrò crescere dentro e fuori il campo e mostrare me stesso, la mia mentalità. Propormi come esempio, come guida”.
Runjaic cosa ti ha chiesto? “Abbiamo parlato, mi ha voluto perchè mi conosce, sa cosa posso dare. Chi sono. Mi ha chiesto leadership e mentalità vincente da trasmettere alla squadra: nulla è impossibile se fatto assieme. Il mio target è quello di vincere sempre, il calcio è la mia passione”.
Chi conosci dell’Udinese? “Personalmente nessuno, guardando molto il calcio, conoscevo alcuni di loro. Thauvin, so di lui e cosa ha fatto in carriera. Conosco Kristensen, abbiamo colleghi in comune. La rosa ha qualità.Ma Thauvin è il giocatore che più mi ha impressionato”.
Aggressività, visione di gioco, reattività: quale caratteristica è la tua principale? “Difficile risposta. Mi piace essere aggressivo nel gioco, forse questa è la cosa che più mi piace mostrare”.
Che campionato ti aspetti? “Sarà interessante vedere, ogni Paese è diverso, la cosa mi entusiasma; io ho visto molto la A. Ho giocato contro la Fiorentina in Conference League, una gara tosta, la qualità era superiore. Mi aspetto una qualità alta, non si possono fare tanti errori quanti in Polonia, dove la qualità non era così alta in ogni squadra. Ma devo conoscere bene le squadre”.
Thauvin si è proposto come leader, è il capitano. Potete coesistere? “Sì, lui è un bravo ragazzo, da capitano mi ha dato il benvenuto, mi ha parlato in maniera molto diretta. Per lui parla la carriera. Devo conoscere tutti, ma penso che con lui ci potrà essere un’ottima cooperazione. Sarà semplice giocare con tutti”.
Quanto manca all’Udinese per essere come la Fiorentina? “Da quanto ho visto negli allenamenti, la qualità c’è qui. Sono molto ottimista. Non c’è un grande step per raggiungere la Fiorentina. Dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, duramente. E’ possibile essere come loro”.
Da quanto tempo sei qui? “Ho fatto tre allenamenti con la squadra, mi alleno qui da sabato”.
A Collavino: Novità in uscita? “Il mercato è ancora lungo. Abbiamo una rosa di 37 elementi, è chiaro che qualcosa faremo in uscita, soprattutto per i giovani che devono fare esperienza. E’ stata completato il primo mese di lavoro, ci aspetta un secondo intenso”.
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