Una volta raggiunti i 40 era logico ritenere che l’Udinese potesse godere di un surplus emozionale parafrasando la più famosa energy drink, ovvero doveva mettere le ali…. In effetti pensandoci bene quest’anno ai bianconeri nemmeno dosi massicce di RB concederebbero quello che manca tecnicamente, ovvero le ali!
Un’organico che dispone indubitabilmente di elementi di qualità, ma che paradossalmente incarnando quasi dogmaticamente il 352, capace di andare in evidente difficoltà proprio perché non dispone di esterni abili nei cross dal fondo e nel presidiare come da copione la fascia di competenza.
Così almeno si spiega in parte, l’ennesima rovinosa caduta in casa con un oramai derelitto Monza reduce da 6 sconfitte di fila, zeppo di rincalzi, se analizziamo il rendimento degli esterni. Rui MODESTO bellino ma alla fine inefficace, KAMARA sul piano tattico spiace ammetterlo, una sciagura, e non é la prima volta! È bastato l’umile Birindelli a dimostrare quanto sia improvvido praticare un 352 se la copertura tattica rimane pura “fantasia”.
Tanto più se si toglie BIJOL (ufficialmente non al meglio) lasciando la retroguardia in balia delle ancora acerbe qualità direttive cui dispone KRISTENSEN, forse non ancora pronto per quel ruolo.
Allora in tal senso la gara col Monza ha evidenziato come BIJOL stesso, ma anche LUCCA, THAUVIN (la cui assenza é pesata oltremisura) KARLSTROM, ATTA e SOLET siano giocatori a cui pare difficile poter rinunciare in previsione mercato, pena in rischio di recedere in qualità immessa in campo.
La stagione volge al termine e ormai i 50 punti si possono raggiungere solo grazie alla matematica (Juve fuori e Viola in casa) e dunque quel che é fatto, é fatto. Onestamente ci saremmo aspettati di più in particolare modo dai centrocampisti ad esclusione come detto di un sempre ordinato KARLSTROM e di un sorprendente ATTA. Troppo misero il contributo offerto in termini di gol e assist.
RUNJAIC ha ribadito in settimana che lui a Udine si trova bene e che, nonostante le offerte arabe, vorrebbe continuare il proprio rapporto con I POZZO, ma non trascureremmo il fatto che al club qualche dubbio sia sorto una volta raggiunto l’obiettivo minimo stagionale.
4 miseri punti nelle ultime 8 gare stridono con una qualità d’organico che non sarà meritevole d’Europa, ma nemmeno da figure come quelle rimediate con Monza, Milan solo per rimanere tra le ultime.
Più che altro non si spiega come si possa passare da gare entusiasmanti come quella giocata ad esempio con i futuri campioni d’Italia (a Napoli), a gare scialbe come quella contro i brianzoli.
E’ solo questione di motivazioni? Allora in questo caso consiglieremmo di ingaggiare un buon mental coach, o forse sono i giocatori ondivaghi nel loro rendimento, magari pronti ad esprimersi al meglio solo in chiave mercato? Di ciò non può non farsi carico il tecnico, che vero, ha fatto molto meglio del predecessore, ma attenzione non così “meglio” da garantire un proseguio certo, al di là delle esternazioni del d.s. NANI.
Le similitudini con il primo campionato di SOTTIL paiono evidenti. Ottima partenza, calo ragionevole sino al termine del girone d’andata, primi cedimenti una volta arrivati ai 40, crollo sul finale. Il tecnico di Venaria Reale fu confermato, sappiamo poi peró come proseguì il rapporto nell’anno successivo, a seguito di cessioni mal compensate con i nuovi arrivi. Non vorremmo che la storia si ripetesse.
AM