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Udinese: una stagione da non dimenticare

L'Udinese sabato alle 18 si appresta ad affrontare il Sassuolo in quello che é il terzultimo impegno di una stagione da non sottovalutare
Monica Tosolini

L’Udinese sabato alle 18 si appresta ad affrontare il Sassuolo al Mapei Stadium in quello che é il terzultimo impegno di una stagione che non va assolutamente sottovalutata. Stagione che ha portato la squadra, prima di Gotti e ora di Cioffi, a centrare il minimo obiettivo della salvezza, con una cavalcata che, tra mille difficoltà legate a Covid, calendario e infortuni, ha riportato entusiasmo tra i tifosi e nel pubblico neutrale che apprezza il bel gioco. Sì, perché questa Udinese guidata dal tecnico toscano vince e diverte, convincendo tutti per atteggiamento, mentalità e qualità dei singoli. A Cioffi si deve dare il merito di avere rivoltato la situazione del gruppo come un calzino, facendo propria l’esperienza maturata finora e, diciamolo pure, ciò che é riuscito a rubare al proprio predecessore sulla panchina bianconera. Come lui stesso ha ammesso, il lavoro di Luca Gotti non deve essere sottovalutato, ma al tecnico di Contarina sono forse venuti a mancare quegli stimoli che il suo successore é riuscito a dare ad un gruppo che é passato dalla sfiducia al carattere, all’identità e all’autostima, aspetti troppo importanti nel calcio e nello sport in generale. Il gruppo si é compattato ritrovando quella qualità di cui si parlava sopra, che era solo da incentivare con una novità nella guida tecnica. Le cose, poi, si sono sistemate per inerzia anche grazie a delle circostanze che hanno liberato le correnti del destino: l’infortunio a Nuytinck ha concesso a Pablo Mari di mettere a disposizione dei compagni la propria leadership al centro della difesa, in partnership con Becao, cresciuto nel corso del campionato, e con Perez che ha tradito qualche incertezza, perdonabile vista la giovane età e la prima esperienza nel calcio di Serie A. L’undici bianconero ha potuto beneficiare di un Silvestri in grande spolvero e decisivo in molte circostanze, esaltato dall’entusiasmo dei compagni e del tecnico. L’estremo difensore sta vivendo un campionato che forse non ha mai vissuto nelle stagioni scorse all’ombra dell’Arena. Avere un portiere che suscita sicurezza é qualcosa che riesce a rafforzare i limiti di una retroguardia. Cioffi ha puntato subito su una certezza, il modulo, la struttura portante di una formazione, non modificandolo mai, se non con il contagocce e a partita in corso. Il 3-5-2 é diventato il marchio di fabbrica di un allenatore che ha sfruttato al meglio le caratteristiche dei singoli. “Se hai gente che galoppa devi farla galoppare” ha detto in una recente intervista, perciò Udogie e Molina sono stati schierati come quinti imprescindibili per la spinta offensiva, coperti alle spalle dai difensori e, in ripiegamento, dai centrocampisti. Proprio la mediana ha assunto compattezza e armonia nelle due fasi con le mezze ali che supportano il gioco sulla trequarti avversaria, arrivando anche alla conclusione. Arslan, Makengo, Pereyra e Samardzic si muovono a fisarmonica per dare copertura e ripartenza veloce, qualità apprezzate da Deulofeu che viene sempre cercato dai compagni quale terminale offensivo libero di agire alle spalle dell’uomo più avanzato. Come ha detto Bram Nuytinck:”La vera differenza con la scorsa stagione é la qualità della squadra e i cinque attaccanti che abbiamo davanti, che fanno la differenza”. Come dare torto al colosso olandese?. L’Udinese in questa stagione ha potuto beneficiare di un Beto in più e di un Deulofeu finalmente guarito e in formissima, pedine decisive nella corsa alla salvezza e arma in più rispetto al roster delle concorrenti. Come Isaac Success, frutto della partnership con l’altra creatura di famiglia, il Watford. L’attaccante nigeriano non si era mai espresso come sta facendo con la maglia bianconera, trovando ampio aiuto nel gruppo e nell’allenatore che ne ha intuito subito le caratteristiche, sfruttate al meglio, sia nel gioco di sponda che nei duelli corpo a corpo. Le doti di finalizzatore si erano già viste a Vicarage Road, ma quelle da punta avanzata no. Inoltre dalla panchina Cioffi ha trovato dei sostituti all’altezza, merito di fare sentire ‘tutti titolari’. Il tecnico fiorentino, in odore di riconferma, é stata un’altra bella sorpresa di una stagione che si sta concludendo in gloria. Con un solo interrogativo che azzardiamo: merito dell’Udinese o demerito delle concorrenti?. 

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