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Udinese regali che ” Kosta no”

Difesa insufficiente, Bijol il peggiore del reparto arretrato
Redazione

L’Udinese esce sconfitta anche contro la seconda big che di fila le si è parata davanti; dopo la Roma ecco l’Inter a far rimanere a secco gli uomini di Runjiaic sul conto della classifica. Ma mentre la sconfitta di Roma è apparsa senza appello agli occhi di chiunque, quella contro l’Inter, ricordiamo una delle cinque squadre più forti dell’intero continente, qualche strascico positivo ha lasciato, se è vero che la partita è stata apertissima fino alla fine.
Detto che forse l’Inter non era certo nella sua versione Deluxe, anche se solo 10 giorni prima aveva guardato negli occhi il Manchester City a domicilio legittimando un pareggio di spessore, ma pur sempre da un derby perso proveniva. L’Udinese lamentava però assenze di rilievo, specie nel pacchetto arretrato, oltre a quella di lunga degenza di Sanchez, che di fatto ancora non abbiamo visto. La difesa quindi come punto dolente. Ci si aspetta che in un pacchetto arretrato depauperato dalle assenze, la pietra angolare sulla quale edificare una resistenza strenua possa essere Bjiol, il quale però attraversa forse uno dei momenti più complicati da quando è a Udine. Il capitano in pectore della difesa è stato colui che è affondato per primo, compiendo errori non da lui, dopo che l’Inter era già passata a pochi secondi dall’avvio con un altro regalo confezionato dal debuttante Tourè ed il portiere Okoye.
La partita di ieri si è suddivisa in paragrafi, un po’ come i film di Tarantino; paragrafi dalle tinte un po’ splatter. 3 dei quali avrebbero come titoli gli orrori difensivi del pacchetto arretrato. Si va dal primo con la mancata copertura di Tourè sull’inserimento prevedibile di Frattesi e il tiro innocuo all’apparenza, reso imparabile da un Okoye a margherite, al secondo che ha come titolo ” palloni persi in uscita” con protagonisti prima Bjiol poi Lovric poi ancora Bjiol si… ancora.. per concludere con l’uscita a vuoto, contrassegnata dallo stesso nominativo. Errori in serie del centrale di Runjiaic, oltre che dai suoi collaboratori che hanno indirizzato la gara. La sequenza cronologica poi delle reti, è stata a suo modo pure ferale, poichè prendere gol all’alba dei due tempi e al recupero del primo tempo, dopo averla ripresa grazie ad una reazione piuttosto convincente, è stata a dir poco decisiva per le sorti di un match che, ripetiamo, ha visto l’Udinese rimanere in partita per i suoi meriti, certo, ma anche per via di un’Inter che più per la sua forza e qualità, è surfata in avanti sul punteggio grazie ai bonus gentilmente offerti dall’Udinese. Insomma, se sbagli così tanto poi paghi, se lo fai contro uno squadrone come l’Inter non ne parliamo.
Un peccato però, poichè con un pizzico di maggior convinzione e concentrazione, questa partita poteva veder schiudersi anche orizzonti di gloria, magari una vittoria, perchè no. L’Udinese distesa sul campo con un equilibrato 352 con l’innesto positivo di Zarraga, ha saputo reagire non di pancia, non di nervo, ma con raziocinio e gioco. Ha fatto passare la buriana del primo quarto d’ora dove gli uomini di Runjiaic colpiti a freddo, non riuscivano davvero a prendere la targa agli esterni dell’inter (su tutti di Marco) agli inserimenti di Frattesi, ai cambi di direzione della THULA, oltre che dall’accompagnamento di Bastoni e Acerbi, i quali, messo la museruola a Davis ( non se la prenda il centravanti di Stevenage, è capitato anche ad un certo Haaland con quei 2) salivano a costruire calcio, almeno per la prima metà della prima frazione. Insomma, una volta superato l’attimo di shock, l’Udinese ha cominciato ad amministrare la palla con più convinzione, cercando le invenzioni di Thauvin, le sgroppate di Zemura (buona la sua prova) e gli inserimenti di Lovric, vicino al gol in almeno 2 circostanze prima del pareggio momentaneo di Kabasele (il meno disastroso del pacchetto difensivo). Anche nella ripresa, gol a freddo a parte, l’Udinese ha avuto a tratti anche il dominio del campo, anche se il giro palla spesso è apparso troppo lento per poter sorprendere un’Inter stranamente dietro la linea della palla per diversi minuti. Sarebbe servita maggiore qualità sulla trequarti, o maggior qualità quando sull’esterno si attaccava lo spazio, invece di dimenticarsi l’attrezzo (Ezhibue). Il secondo gol bianconero, però, è il manifesto che la partita, la squadra di Runjiaic, ha sempre cercato di giocarsela, se è vero che Lucca è stato messo in porta con 4 tocchi su una giocata dal basso, cercata e riprovata in allenamento, e realizzata in partita. Insomma, al netto degli orrori difensivi, dei singoli, l’Udinese contro l’Inter ha mostrato un’identità di squadra, di gioco, e idee chiare sul come arrivare alla conclusione; si sono visti lanci di profondità di Thauvin, cross di Zemura, inserimenti delle mezz’ali, e costruzioni dal basso arrivare a meta. Insomma, specie per l’ultima voce, roba che nel recente passato non eravamo abituati a vedere. La squadra ha saputo reagire, rimanere aggrappata al match, senza reazioni di pancia, ma con il cervello e questo è indicativo sul fatto che la strada intrapresa è quella giusta. La reazione che a Roma è totalmente mancata contro l’Inter si è vista, ed è stata orchestrata sugli spartiti giusti.
Il tecnico, quando avrà a disposizione anche Sanchez, potrà sicuramente beneficiare di più imprevedibilità nella manovra, ma dietro certe nefandezze vanno curate e cancellate. Passi per Tourè, il quale comunque all’esordio assoluto e con un avversario di livello, dopo la partenza shock ha saputo anche risalire la china e chiudere in crescendo, mostrando materiale interessante sul quale poter lavorare, ma da Bjiol ci si aspetta letture più attente, chiusure precise, e marcature non contrarie.
Insomma, non voglio pensare nemmeno per un attimo che Bjiol possa essere il “Silvestri del 2023/24” in relazione a quanto il portiere lo scorso anno fu impattante in negativo, essendo un senatore, perchè se davvero così fosse, lo scorso anno il tutto venne risolto con l’avvicendamento con Okoye, ma quest’anno bisognerebbe attendere Gennaio per l’inserimento del nuovo entrato Solet. No, direi che proprio non voglio pensarci. Sono convinto che lo sloveno si riprenderà, perchè certi regali zavorrano anche le più buone prestazioni di squadra, e sarebbe un vero peccato.

Paolo Blasotti

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