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Udinese non perdere mai di vista il confronto con il recente passato

Si parte dai 37 punti ottenuti e da un’unica vittoria interna!
Redazione

Se si vuole migliorare c’è da capire a fondo, quali siano stati gli errori commessi nelle gestioni pregresse.

Si arriva da 4 forse 5 stagioni affatto esaltanti, culminate con l’ultima al cardiopalma, stagione che sino a 20’ dal termine ci relegava in B. Senza le vittorie insperate ottenute in campo avverso quali quelle con il Milan, la Juventus, la Lazio, oltre alle ultime due con il cuore in gola opposti a Lecce e Frosinone – e unica vittoria interna con la squadra che più ha convinto nel corso di stagione (Bologna) – oggi parleremmo di organizzare trasferte in quel di Cosenza o Bolzano….

Alcune prolungate indisponibilità o infortuni sin dall’avvio, é innegabile abbiano determinato un andamento di stagione travagliato, ma non scordiamoci mai che SOTTIL ebbe modo di lanciare l’allarme sin dalle prime battute.

Proviamo allora a capire se e dove siano stati fatti passi concreti verso il miglioramento

GUIDA TECNICA – Andando a ritroso per stagione:  ‘23-24 (Sottil, Cioffi, Cannavaro = 37 pt); ‘22-23 (Sottil = 46 ); ‘21-22 (Gotti, Cioffi = 47); ‘20-21 (Gotti = 40); ‘19-20 (Tudor, Gotti = 45) con graduatorie oscillanti tra il 12º e 13º posto.

Quest’anno si é deciso di dare una svolta con la scelta di un tecnico straniero; origini slave, mentalità “crucca” ! 

I puristi del calcio, e anche i recenti europei, direbbero che non c’é di meglio a giro che gli allenatori italiani, se é vero che ben 4 tra loro, si dividevano gli ottavi della rassegna continentale, e che il più decorato porta il nome di Ancelotti Carlo da Reggiolo (RE).

Allora perché una scelta così controcorrente? Si dice che Baroni fosse il prescelto e che anche con Di Francesco ci fosse stato un pour parler… ma si sa che i prodotti locali son sempre troppo esosi per le casse bianconere. Meglio ricorrere allora ad un apolide del pallone che predica il verbo di un calcio estetico fatto da giovani, proteso ad un 3421 calzato a pennello per gli uomini in rosa.

Il tempo dirà se la scelta potrà dimostrarsi azzeccata, dunque non si possono non concedere alibi al buon “Kosta”, proprio lui che per quanto serio e professionale attorniato da un team di matrice straniera, non può ancora conoscere nel dettaglio le serpentine di Orsolini, le incursioni di Fabbian o la ragnatela ordita da Italiano. Non ci sbilanciamo pertanto sulla scelta, mantenendo moderata fiducia per come il viennese si sia saputo calare nella realtà friulana. La scuola slava rimane comunque di qualità.

La PORTA – OKOYE sembra fornire ampie garanzie. La rinuncia al sacrificio in cambio di una decina di milioni é parsa saggia, poiché il giocatore ha già mostrato un potenziale elevato. L’impareggiabile scuola friulana capace di portare in auge portieri come Vicario, Meret, Provedel, Scuffet e ultimo Pizzignacco, potrà contribuire a limare quelle imperfezioni che in alcuni casi sono emerse. Con testa a posto e giusta ambizione, all’ormai 25.enne portiere tedesco, si potrebbe schiudere una carriera alla Handanovic. Bene anche in panchina dove SILVESTRI appare persino un lusso. Voto al reparto 7.

DIFESA – Tutto ruota attorno a Jaka BIJOL, totem della difesa bianconera. L’anno scorso ammonimmo sui rischi derivanti dal suo infortunio.

GIANNETTI pur calandosi subito nella realtà friulana – il suo gol all’Allianz Stadium é valso una fetta di salvezza – non sembra dare quella fisicità garantita dallo sloveno. Con lui al centro, anche PEREZ e KRISTENSEN rendono di più, in funzione di una leadership naturale offerta dal 25.enne di Vuzenica. RUNJAIC merita di poterci contare. Perderlo, senza sostituirlo con un pari valore…, potrebbe voler rischiare di perdere 6/8 punti in campionato con le conseguenze del caso. Mentre su KRISTENSEN si continuerà ad investire, rimangono dubbi sulla permanenza di PEREZ. PALMA é bravo, ha la fiducia del tecnico, ma è troppo giovane per considerarlo il primo cambio. Di KABASELE conosciamo pregi e difetti. Se l’integrità fisica assisterà il reparto, allora il rendimento rispetto al passato non dovrebbe che migliorare. Allo stato attuale il nostro voto é 6.5

ESTERNI – Non abbiamo ancora compreso il reale valore di ESTEVES che sostituisce il connazionale FERREIRA. Le fasce non sembrano essere il punto forte della squadra con questa continua tendenza al retropassaggio, e pochi tentativi di arrivare sino al fondo per crossare in mezzo. Abbiamo gente di gamba, purtroppo però incapace di saltare l’uomo al fine di creare superiorità numerica con tempi di gioco che vanno a perdersi. Forse “provare tatticamente” un LOVRIC – già lo fa in nazionale – a destra o a sinistra, potrebbe essere esperimento in grado di dare risultati apprezzabili. Senza dimenticare il recupero di EBOSSE, più utile tatticamente in chiave difensiva che offensiva, diremo che al reparto manca un tipo alla UDOGIE (ma basterebbe anche un Parisi o Biraghi per capirci) o un PEREYRA dei bei tempi, gente capace di saltare l’uomo e metterla in mezzo. Per ora il voto è 5.5

CENTROCAMPO – Se la formula continuerà ad essere il 3421, detto degli esterni, ci sarà da capire quanto tempo ci metterà ad inserirsi KARLSTROM destinato a sostituire il partente WALACE, un recuperatore di palloni difficile da replicare. Ci sarà forse più manovra e velocità, pur se andrà necessariamente perfezionata la velocità della manovra stessa, ancora troppo lenta… ma qui dovrebbe pensarci il nazionale svedese. Sulla posizione del talento olandese EKKELENKAMP che dovrebbe sostituire il partente SAMARDZIC, rimangono ancora delle riserve, difficile possa far parte del duo posto davanti alla difesa. Con PAYERO e ZARRAGA si dovrebbero completare le 4 pedine che si giocheranno i 2 ruoli. Con KARLSTROM al meglio il voto é 6.5, diversamente 6-

TREQUARTI – L’arrivo del Nino Maravilla, Alexis SANCHEZ ha risollevato il morale degli amarcord bianconeri. Con il THAUVIN attuale, ricordandoci però che andrà fatto rifiatare di tanto in tanto,  i posti disponibili sembrano solo 2, uno dei quali se ben interpretato, dovrà rientrare a dare manforte al centrocampo. Il cileno, BRENNER, BRAVO, EKKELENKAMP oltre a SAMARDZIC se non partirà, sembrano i giocatori deputati a ruotare alle spalle della prima punta. La qualità sembra esserci, vediamo se si riesce a tradurla in sostanza. Voto 6,5 con propensione al 7.

ATTACCO – LUCCA sembra, almeno in avvio, un punto fermo e capitale su cui si è deciso di investire. L’ariete di Moncalieri sembra dimostrare il piglio di chi vuol crescere tanto più che sa di esser un osservato speciale da Spalletti. Conte al Napoli e la Fiorentina lo volevano fortemente, ma l’Udinese non ha ceduto ai 15 + bonus ricevuti come offerta, dunque pensabile parta titolarissimo. Essendo terminale dovrà però anche esser in grado di capitalizzare la mole di gioco sviluppata dai trequartisti. Dietro a lui non si può scordare il 26.enne inglese Keinan DAVIS – il gol di Frosinone rimarrà indelebile – che all’occorrenza potrebbe persino giocare al fianco di LUCCA, in una soluzione “pesante”. Da seguire poi con attenzione il giovane PIZARRO che si gioverà oltremodo dell’arrivo del Nino e che in patria vedono in grado di raccogliere i successi di Ivan Zamorano. Voto 6.5

Panchina – Dei 38 elementi attualmente in rosa, ne rimarranno 27/28. Vediamo se RUNJAIC avrà il coraggio di dare adeguato minutaggio a giovani dal sicuro avvenire come PALMA, PEJICIC, DI LEVA, BRAVO, EKKELENKAMP, PIZARRO. I reparti sembrano ben coperti qualora non avvengano cessioni importanti da qui a fine mercato. Voto 6

AM

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