L’avversario alla 12ª é l’Atalanta di Gasperini, da ottobre in qua praticamente una macchina perfetta. 8 partite di cui 5 in campionato tutte vinte, con 18 gol realizzati oltre a 2 vittorie su 3 in Champions nei turni infrasettimanali. Se non é perfezione questa poco ci manca. Aggiungiamoci poi il capocannoniere del torneo – 11 gol per Mateo Retegui che a febbraio ‘23 sembrava ad un passo dal bianconero – Lookman in predicato di divenire il pallone d’oro africano – oltre alla vittoria strabordante in casa della capolista nel turno precedente, ed ecco che la sfida friulana in programma nel “lunch match” al Gewiss Stadium di Bergamo, assume i contorni tipici della ‘mission impossible”.
Il calcio tuttavia, a volte sa anche stupire, non sempre infatti i pronostici vengono rispettati; il compito della squadra di RUNJAIC dunque sarà quello di evitare principalmente il terzo stop consecutivo davanti ad una seria candidata al tricolore, oltreché di rilanciarsi in classifica con dei punti pesanti al fine di non rendere più amara la sosta in programma. Dea senza Kolasinac e De Ketelaere, ma con il previsto rilancio di un certo Samardzic, le cui qualità sono ben note in casa friulana. UDINESE pronta a rimettere in pista la coppia DAVIS-THAUVIN che non avrà forse le credenziali dei rivali, ma che se in giornata, può mettere paura a molti. RUNJAIC rilancia il gigante TOURÈ nel braccetto di sinistra con avanti a lui KAMARA, e ritrova finalmente la piena disponibilità di EKKELENKAMP, (rimarrà per l’intera gara in panchina), la cui assenza è pesata più del dovuto negli ultimi due turni di campionato. I pronostici, neanche a dirlo, sono tutti in favore dei padroni di casa che puntano al primato, seppur temporaneo, in classifica.
Parte la gara con un Udinese molto intraprendente e capace di un pressing asfissiante in grado di non far ragionare Samardzic e compagni. Le squadre si affrontano con gran piglio e le azioni fioccano a go-go. Gran traversa di PAYERO al 18º dopo un gol annullato a Lookman per un giusto off-side. Molto bene DAVIS capace di far salire la squadra e il grado di metter in seria difficoltà Hien, uno dei centrali più forti della serie A. Il gol quale giusto suggello di un primo tempo imperioso, arriva solo nel recupero della prima frazione grazie ad un sinistro fulminante di KAMARA servito sapientemente sulle tre quarti da THAUVIN per la gioia del migliaio di tifosi accorsi dal Friuli.
Con l’Udinese in vantaggio in avvio ripresa fiocca anche l’occasione ghiotta per THAUVIN il quale si trovava addirittura tra i piedi la palla del 2-0, ma la inconsueta precipitazione nel concludere, quando uno stop sarebbe stato maggiormente premiante, mandava il pallonetto fuori bersaglio.
Scampato il pericolo, la Dea, entrata dagli spogliatoi con ben altro piglio, trovava spinta micidiale da parte di un Bellanova tenuto prudenzialmente in panchina, ma che non si poteva regalare a lungo ad avversari in palla come quelli bianconeri oggi in giallo. Il laterale ex-Toro prendeva l’iniziativa e grazie ad un contropiede innescato da un errato anticipo di TOURÉ, trovava il pari con Pasalic, ben servito dall’esterno destro posizionati sui 12/13 mt da OKOYE. La libertà di cui godeva il croato oltre al.’incedere, facilitava la conclusione vincente.
Il pari galvanizzava gli orobici che non lasciavano passare 5’ per confezionare il vantaggio sempre grazie a Bellanova sul cui cross interveniva maldestramente TOURÈ, cagiondo un altro beffardo autogol. Sfortunato il francese, per 55’ impeccabile come peraltro i compagni. Da quel momento la partita si metteva in salita per i friulani con un DAVIS stanco,per aver speso molto sostituito da LUCCA, e un EKKELENKAMP ancora una volta enigmaticamente inutilizzato (é evidente che 15 gg fa non poteva trattarsi di semplice influenza..). L’ingresso di BRAVO sul finale, vivacizzava in parte l’assetto offensivo, ma la pericolosità della prima ora di gioco era oramai solamente un vago ricordo. La partita finiva senza grossi sussulti con un 2-1 piuttosto complicato per gli uomini di Gasp, alimentando qualche ragionevole rimpianto tra quelli di RUNJAIC.
La 6ª sconfitta nelle ultime 8 gare dovrebbe ragionevolmente accendere qualche campanello d’allarme ricordando il recente passato, se non fosse che per quasi un’ora si gioco si é potuto intravedere la migliore Udinese di stagione, anche in considerazione dell’avversario di turno. Il gol mancato del 2-0 ai primi della ripresa, avrebbe probabilmente portato ad un risultato finale e ad conseguente commento diverso, e allora saremmo forse a magnificare il ritorno della bella squadra ammirata in passato.
Guardando il bicchiere dalla parte piena, dovremmo capire altresì che la squadra sta recependo pienamente i dettami del tecnico, che fa piacere vedere attaccare in 5 anche 6 uomini la porta, che il pressing se attuato con continuità porta risultati anche con le grandi, che DAVIS se continua così è un signor giocatore, che BIJOL è una certezza, e che quando disporremo della piena efficienza di EKKELENKAMP, del Nino e di SOLET, allora forse saremmo in grado di dire la nostra con chichessia senza forme di sudditanza alcuna.
La sosta servirà ai ragazzi per capire che i punti diverranno conseguenza di un’espressione di gioco valida e condivisa.
La strada tracciata sembra quella giusta, un po’ di fortuna che all’inizio era dalla nostra, ultimamente un po’ meno, potrebbe esser un valido boost per un finale di girone piuttosto intrigante.
AM