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Udinese, manca ancora qualcosa

Si poteva osare di più
Redazione

L’Udinese sbatte su Montipò e torna a casa con un solo punto da Verona. La possibilità di virare alla boa di metà campionato con 27 punti sfuma dopo un finale in superiorità numerica, con assalti all’arma bianca che alla fine si sono rivelati vani. Raggiungere quota 27 sarebbe stato un ottimo risultato, se si considera che l’Udinese lo ha ottenuto di recente nel campionato 2012/13 con Guidolin, poi terminato al quinto posto, mentre addirittura aveva fatto meglio 2 anni fa con Sottil, dove i punti furono 28 prima di un girone di ritorno con il freno a mano tirato. Questo per dire che il fatturato di punti offrono  una prospettiva intrigante che può essere dolce ma anche amara. Bisogna vedere il trend; per esempio quella di Guidolin era un’Udinese in ascesa; avrebbe fatto un grande girone di ritorno. Quella di Sottil invece il meglio lo aveva già dato, bruciando tutta la benzina buona nei primi turni, prima di perdere Deloufeu, e accusare comunque un calo generalizzato. Questa Udinese invece, che trend e che prospettive potrà avere? Chiudere a 25 non è male sia chiaro, ma rimane la certezza che si sarebbe potuto fare qualcosa di più se solo si fosse osato di più.
Quanto a prospettive, beh, se sono stati conseguiti 25 punti senza due giocatori come Solet, che ieri abbiamo cominciato ad apprezzare,  e a Sanchez, verrebbe da ponderare a rigor di logica, che con loro in campo si potrebbe fare ancora meglio, chissà magari anche conseguirne 30 nel girone di ritorno. Non sarebbe impossibile. 
Il nocciolo della questione però rimane sempre quello: bisogna volerlo, e per volerlo bisogna osare. Le parole di Runjaic dopo la sfida con il Torino non sono state foriere di crescente ottimismo, dopo aver chiosato sul concetto del :” QUESTI SIAMO”. Un giudizio che sa di sentenza. Un giudizio che tarpa le ali e che forse lascia intendere che più di così non si può fare. O forse non si vuole?
Sono partito dicendo che l’Udinese ieri ha sbattuto su Montipò. E’ vero in effetti. Il portiere veronese ha dimostrato ancora una volta di essere davvero un eccellente interprete del ruolo. Ma l’Udinese non ha sbattuto su di lui, e non è a causa sua se non ha portato a casa i tre punti da Verona. Non direttamente a causa sua  intendo. L’Udinese non ha  portato a casa l’intera posta in palio semplicemente perchè non ha osato; perchè come al solito ha buttato un tempo riproponendo la stessa formazione e canovaccio tattico visto nella deludente e imbarazzante prestazione interna contro il Torino ( non devono ingannare i due gol da palla inattiva che avevano portato la squadra sul doppio vantaggio). Il solito canovaccio tattico attendista, che produce poco (1 tiro in porta su punizione di Thauvin) che concede qualcosina ( va considerato però il valore modesto dell’avversario) e che getta alle ortiche un tempo intero. Poi chiaro che  se provi il tutto per tutto nel quarto d’ora finale il tempo è quello che è, e a quel punto non puoi campare scuse alla sfortuna (traversa) all’arbitro (  ennesimo rigore non assegnato) o appunto al super Montipò. No, direi che non si può.
Bisogna fare autocritica. Bisogna interrogarsi sul perchè si è deciso di sprecare come al solito i primi 45′ con un modulo che prevede quinti che non salgono mai, che non vanno mai sul fondo a crossare per la torre Lucca e con mezzali piatte e poco propositive. Della mediana bianconera in campo nel primo tempo ho salvato solo Karlstrom. La difesa si è comportata meglio perchè finalmente l’esordio di Solet ha portato personalità, qualità, aggressività e sicurezza anche agli anelli deboli della catena difensiva come Kristensen, autore ieri di una prova sufficiente. Solet, e già si sapeva, alza il livello del pacchetto arretrato. La squadra si è fidata molto di lui anche  in fase di costruzione dal basso, disponendo il francese di piedi da centrocampista, forse più dei nostri centrocampisti. L’imbucata verticale per Lucca la cui sponda manda in porta Thauvin, o quella per il francese in area, che poi non aggancia per errore suo, sono cioccolatini che raramente si vedono partire dal pacchetto arretrato.  
Insomma, l’upgrade la dietro con lui in campo sarebbe evidente anche da Marte, ma non basta per vincere una partita. Basta per non perderla. Per vincere bisogna osare, specie contro una squadra inferiore come il Verona. Runjiaic avrà strigliato i suoi all’intervallo, se è vero che la squadra è rientrata in campo con maggior aggressività, viene da chiedersi perchè non li strigli già prima del calcio d’inizio. Nel secondo tempo la squadra ha accelerato, le mezzali si sono proposte con continuità alzando il baricentro, con la difesa che  li spingeva in alto. Addirittura si sono viste un paio di triangolazioni tra Lovric ed Ehizibue a mandare l’ex Colonia sul fondo. Quando non ne avevano più ecco l’avvicendamento delle due mezzali con Ekkelenkamp e Atta, entrati entrambi molto bene, e responsabili dell’espulsione di Serdar. Il Verona già in affanno, ha rischiato il tracollo, ma Runjaic, a 20 minuti dalla fine, con l’uomo in più, ci ha pensato ben 7 minuti prima di aggiungere la qualità di Alexis Sanchez al roster bianconero.
Nel frattempo i minuti scorrevano. Il Verona si è arroccato, e, mossa incomprensibile, il tecnico balcanico ha  tolto Lucca per Bravo. Senza riferimenti in quota al centro dell’area, con gli ultimi sedici metri di campo veronesi affollati, è stata più dura per i bianconeri. Le occasioni non sono mancate, certo. Per tutto il secondo tempo. Montipò è stato constretto agli straordinari. La domanda però è: se si fosse cominciato con questa determinazione e con un giocatore offensivo in più? Perchè decidere di dare il tutto per tutto solo nell’ultimo quarto di gara e con l’uomo in più, addirittura 7′ minuti dopo il concretizzarsi della superiorità numerica? Perchè continuare a presentarsi con il 352 se non si dispone più ne di Molina ne di Udogie? Questa squadra con questo modulo tenderà sempre a pendere all’indietro, a farsi schiacciare. A regalare occasioni agli avversari con il palleggio dei tre difensori; va da se che se sono i 3 difensori a toccare molti più palloni dei centrocampisti e attaccanti, le cose non possono andare bene. E in questo loro estenuante possesso palla, spesso vengono regalati, con retropassaggi, occasioni agli avversari. Quante  volte è capitato? Anche ieri sera. Punizione a parte, l’unica occasione avuta dal Verona nel secondo tempo è nata da una palla persa da Karlstrom su retropassaggio di Kamara. Insomma, modulo poco efficace e pericoloso, e che al contrario di quanto ritenga il tecnico, non regala alcun equilibrio, se è vero che si subisce di media 2 gol a partita. Ieri finalmente si è chiuso con un clean sheet , non capitava dal 25/10/24 con il Cagliari, squadra altrettanto modesta però, e sempre ridotta in 10 va ricordato. 

I buoni propositi per il 2025 quindi sarebbero quelli di osare di più. Le prospettive rosee ci sarebbero. Facendo il paradigma, per riprendere il ragionamento fatto sopra, con le Udinesi di Sottil che chiuse a 28 e di Guidolin che chiuse a 27, ritengo che questa squadra possa avere più un’evoluzione come quella di Guidolin, che non un’involuzione come quella di Sottil. Ok, magari non dello stesso livello; il quinto posto pare utopistico, ma qualche posizione in alto credo si possa rosicchiare ancora, perchè a differenza di quanto sostiene il Mister, ritengo che NOI NON SIAMO QUESTI, ma possiamo ESSERE MIGLIORI di così.

Paolo Blasotti

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