Udinese, mai così in basso da quando in A la vittoria vale 3 punti

Gino Pozzo al capezzale dell’Udinese oggi per far sentire la vicinanza della proprietà a Sottil e squadra. Il massimo dirigente è tornato in Friuli in un momento in cui i numeri di questa prima parte di stagione sono preoccupanti. Cinque sono i punti dell’Udinese in classifica: un record negativo per i friulani nell’era dei tre punti a vittoria in serie A, ovvero dal 1994/95. Non ha senso il confronto con l’anno scorso, quando all’ottava giornata l’Udinese otteneva la sua sesta vittoria consecutiva attestandosi al terzo posto in classifica con 19 punti. E’ più corretto un paragone con le due recenti annate più difficili, quelle dei tre allenatori in panchina: nel 2017/18 quando ci sono stati i passaggi da Delneri a Oddo e infine a Tudor, a questo punto della stagione l’Udinese aveva 6 punti. L’anno dopo, quello dei cambi da Velazquez a Nicola per poi tornare a Tudor, dopo 8 turni di campionato i punti raccolti dal tecnico spagnolo erano 8.
La squadra in mano a Sottil in questa stagione viaggia ad una media di 0,625 punti a partita, ottenuti grazie ai 4 gol fatti e ai 12 subiti. In questo momento, balza all’occhio il rendimento del reparto offensivo, davvero troppo basso in quanto a reti segnate. Nelle due annate complicate sopracitate, la produzione dell’attacco diceva 13 gol in 8 giornate realizzate da una rosa che comprendeva Maxi Lopez, Lasagna, De Paul, Jankto, Barak e Fofana nel 2017; e 9 gol sempre in 8 gare nel 2018 quando al posto di Maxi Lopez erano arrivati Pussetto e Teodorczyk e De Paul, a fine stagione, era il bomber bianconero con 9 reti.
Adesso, con Deulofeu, Brenner, Davis e Semedo ai box, c’è bisogno del contributo davvero di tutti, vecchi e nuovi, per risollevare le sorti dell’attacco e dell’intera squadra. La proprietà ha battuto un colpo, ora a scendere in campo deve essere il gruppo bianconero.