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Udinese in Toscana in versione turistica

Al Franchi di Firenze si dovrebbe giocare per l’ottavo posto in graduatoria
Monica Tosolini

Al Franchi di Firenze teoricamente si dovrebbe giocare per l’ottavo posto in graduatoria, che hai visto mai, a seguito di una possibile condanna della “vecchia Signora”, potrebbe ragionevolmente divenire settimo, consentendo fantomatiche prospettive di respiro europeo, pur tuttavia é necessario crederci… La Viola ne cambia 10 su 11 rispetto a solo 66 ore prima in Coppa, persino il giovane Cerofolini va a sostituire il titolare Terracciano tra i pali gigliati. Molto più importante per i toscani il ritorno di semifinale Conference da disputare giovedì sera a Basilea. Per SOTTIL ennesima rinuncia a BETO oltre a quella di UDOGIE in non perfette condizioni, sostituito ancora da ZEEGELAAR.

La gara si mette subito in salita come da tradizione in terra gigliata. BECÃO ostacolato da BIJOL sbaglia il rinvio di testa mettendo sui piedi di Castrovilli un assist che nemmeno Haaland sarebbe riuscito a far meglio. Un gioco da ragazzi per il pugliese di Canosa, pochi attimi prima a terra per un colpo che sembrava averlo azzoppato, giocatore che se incontrasse sistemicamente i friulani sarebbe un top scorer mondiale a livello di Messi, appoggiare in rete da due passi. Firenze amara (anno scorso fu l’eccezione che conferma la regola) che non esitava molto a presentare il conto. Sarebbe tutto accettabile in fondo se la squadra mostrasse gli attributi come fatto contro la Samp solo pochi giorni addietro o con il Napoli prima. Si sa tuttavia quanto a Udine sia impresa improba mantenere alto un livello di atteggiamento pro attivo da parte dei componenti l’area tecnica per più di due gare. L’approccio alla gara anche stavolta si mostra colpevolmente indolente, nonostante una gara comunque di cartello per una stagione che almeno a livello di punti puó considerarsi positiva, manifestamente incapace di trascinare nella splendida Toscana non più di un manciata di supporter.

Sarà forse che anche i tifosi più incalliti hanno compreso come senza un progetto fortemente identitario, anche una onesta posizione di classifica abbia un significato pressoché impalpabile? Inutile descrivere una gara che ha sconsolantemente manifestato il piccolo trotto anche una volta sotto nel punteggio quasi a dimostrare come un risicato svantaggio fosse persino accettabile…

L’ingresso di SEMEDO si palesava ai limiti di una stortura in quanto proteso a cercare di offendere la difesa di gigliata consentendo infine di giocherellare (vero Dodo’?), a proprio libero piacimento. La giovane punta portoghese sembrava ahinoi, l’unico a volersi “smazzare” tra i suoi, riuscendo sorprendentemente a colpire il legno destro difeso da un quasi debuttante, il 24.enne portiere aretino appunto, le cui “sconosciute” doti non si sono potute persino saggiare. Miserevole vedere continui retropassaggi quando sei sotto nel risultato, quasi a ribadire come questo gruppo possa vanificare con mancanza di motivazione, le indubbie qualità atletiche in proprio possesso. La voglia dei ragazzi come PAFUNDI (ancora una decina di minuti per lui) e SEMEDO, non si può nemmeno paragonare a quella dei senatori apparentemente già con la mente a quale méta turistica raggiungere quanto prima. Il gol sbeffeggiante di Bonaventura sul finale, aveva il potere di irretire più di qualche “senatore” bn, personalità che anziché additare chi del calcio ne fa un mestiere motivante come pochi, farebbero bene a pensare un po’ più a giocare e a correre piuttosto che volere la palla tra i piedi per poi consegnarla all’indietro al fine di rallentare i ritmi di gioco. A costoro consiglieremmo di osservare mercoledì City-Real per comprendere cosa significhi “oggi” una partita di calcio seria, evitando in tal modo di sospingere ad una trasferta da 10 ore di pullman, pochi (per fortuna) tifosi, che davanti a cotale profondo “impegno” – così direbbe il sommo – dei propri beniamini, non abbiano da far altro che torturarsi tra i rimpianti nell’aver intrapreso tale percorso.

Costoro non meritano di riscontrare tale indolenza, piuttosto a nostro avviso a loro andrebbe riservato gran rispetto per tempo, passione e denari riversati, salvo non riconoscere aprioristicamente di aver già adempiuto ai propri compiti stagionali, liberando qualsiasi forma di coinvolgimento passionale.

Alla fine il sole di Firenze si é rivelato più antipatico dell’acqua caduta nel corso del raduno casereccio degli alpini.

AM

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