Da anni la proprietà friulana annuncia la volontà di riportare il club dentro un contesto europeo, ma é evidente come il percorso vada programmato con assoluta peculiarità senza per questo pretendere dagli avvicendamenti mercatistici, ragguardevoli plusvalenze.
Sino a qualche stagione fa, per tutte le provinciali il modello era rappresentato dall’Udinese, abile nel tenere i bilanci in ordine, gli emolumenti ai dipendenti in ottica fair play, oltre ad una visione strategica di medio periodo.
L’Udinese infatti ad inizio anni 2000 ha rappresentato per molti club un autentico modello vincente, bilanci sani, plusvalenze generate con giocatori al top con il sostituto pronto, strategia di crescita graduale sino a raggiungere l’Europa più importante.
Alla fine del secondo lustro tuttavia, il declino in casa friulana é stato tangibile. L’acquisizione del Watford ha di fatto indirizzato molte risorse oltralpe, costringendo la proprietà a rivedere le strategie della neonata holding
Nel bel paese era storicamente il Sassuolo nell’immaginario collettivo a sostituire in seguito il modello friulano nel secondo decennio del secolo, grazie ad una proprietà ambiziosa capitanata dal cav. Giorgio Squinzi. Bene per un decennio, ma con la scomparsa del tycoon le sorti dei neroverdi sembrano non esser più le stesse, difficile in fondo competere con chi ha introiti di n-volte superiori.
Da qualche anno tuttavia, nessuno si offenderà nel merito, se identifichiamo in Bergamo con la propria Dea, la regina nel rappresentare il benchmark per ogni provinciale ragionevolmente ambiziosa.
Il modello é paragonabile a quello virtuoso dell’Arsenal con il vantaggio non indifferente di non avere obblighi di lottare per il titolo.
Certo il capitale americano ha molto contribuito a rimpolpare il roster nerazzurro di campioni, ma la volontà di alzare il livello di competitività per il club dei Percassi, é parso chiaro a tutti da almeno un lustro a questa parte. Potremmo forse identificarlo con l’avvento del Gasp oramai al 9º anno consecutivo in terra orobica, abile condottiero nel raggiungimento di piazzamenti dal 3º all’ 8º posto, finali di Coppa Italia, persino culminati come noto con la conquista della Europa League a spese niente di meno che del Liverpool, oggi considerato dagli addetti il club più forte in Europa.
Il contesto non é poi così diverso da quello friulano con la differenza che anziché comprare a 3-5 e rivendere a 15-18, gli orobici acquistano a 15-18 per rivendere a 40-50; la leva in fondo é analoga, con la differenza non trascurabile che essendo professionisti capaci, i guadagni diventano assai superiori, rafforzati per giunta da un settore giovanile molto fertile.
Poi si può discutere sul bacino d’utenza (in fondo non dissimile) o sulle finanze disponibili in casa Percassi recentemente rimpinguate dai dollari americani; una stagione nerazzurra per intenderci, costa per risorse umane sui 110 milioni (60 di netto ai dipendenti), quella bianconera circa la metà.
Essendo oramai davanti alla sessione invernale di mercato, si potrebbe dimostrare concretamente ai tifosi, che alle tante parole spese in stagione, ovvero di “Europa” quale obiettivo da perseguire nel breve termine, seguono fatti concreti. SOLET in verità sembrerebbe un ottimo rinforzo, con PAFUNDI vedremo dopo le gran parole spese da RUNJAIC, come ci si comporterà (c’è il Monza alla finestra). Si cerca in effetti un centrocampista di inserimento con in dote 5,6 centri stagionali (Castrovilli ?), ben sapendo che prestiti per giunta italiani non piacciono un granché. Sarà curioso capire come la società reagirà alla molte richieste in arrivo per BIJOL, LUCCA e THAUVIN, complice il rinnovo dei rispettivi contratti.
Vediamo come statistiche e mercato potrebbero attivare allora un intelligente mercato bianconero
Porta: l’indisponibilità di OKOYE (sino a metà marzo difficilmente utilizzabile), ha lanciato il giovane rumeno Razvan SAVA.
quadra7 gol subiti in 4 gare non son pochi, siamo peraltro in media stagionale (28 gol in 18 gare). Salvato il risultato a Monza con una gran parata su Duric, bene a Firenze con gol subito solo su rigore, impotente o quasi sui gol subiti al Friuli dal Toro, resta comunque sotto osservazione. Le prossime 2 gare scioglieranno definitivamente le riserve per capire se sarà lui a difendere per altre 8/10 gare la porta bianconera
Difesa: l’innesto di SOLET rappresenterà un punto di forza del pacchetto arretrato. I 28 gol subiti (13ª in questa classifica) impongono miglioramenti se si vuol ambire a qualcosa di più della parte sinistra della classifica. Possibile anche che il tecnico sperimenti ancora una difesa a 4 con interpreti maggiormente difensivi. ABANKWAH a cui viene concesso di volta in volta ulteriore minutaggio, sembra in costante crescita, ma lo stesso KRISTENSEN rimane un prospetto molto interessante. TOURÈ una volta compreso le dinamiche del calcio nostrano (molto preciso nei passaggi con il 92,5%) può far bene e gode della fiducia della società. A destra può tornare buono lo stesso EHIZIBUE molto utilizzato dal tecnico in questo girone d’andata. GIANNETTI é elemento affidabile oltreché utilizzabile in ogni ruolo della difesa ed EBOSSE un jolly prezioso. Se non parte BIJOL (la società davanti ad una clamorosa offerta tenderebbe comunque a tenerlo sino a fine stagione), in quel caso l’area su cui andare a pescare parrebbe il Sud America, la difesa é pronta e apparentemente solida. Le premesse per migliorare ci son tutte salvo limitare espulsioni (2 per TOURÈ), autogol (2 per GIANNETTI) e 4 rigori subiti (i peggiori in A). Questa squadra può inoltre avere la forza per ottenere ulteriori clean sheet (3 – con OKOYE 13º).
Esterni: non rappresentano il punto di forza del gruppo, questo é evidente. Il miglior crossatore rimane THAUVIN con 21 cross riusciti (9º in assoluto) su 90 fatti, mentre KAMARA (15) ed EHIZIBUE (12) non sembrano in grado di produrre occasioni per LUCCA e DAVIS. ZEMURA (ultimamente preferito all’ivoriano) e RUI MODESTO non hanno gran minutaggio alle spalle, ma anche loro non sembrano eccellere in capacità difensive. O si va a cercare elementi alla Udogie o il passo indietro rispetto al recente passato é evidente. Se si rimane tatticamente ancorati al 352, servono almeno un laterale per parte.
Centrocampo: il possesso palla (45.1% – 14ª posizione) è comunque migliorato rispetto all’anno passato, dunque la manovra é migliorata grazie soprattutto all’intelligenza tattica di KARLSTROM, il metronomo della squadra nonché elemento imprescindibile per il centrocampo bn. EKKELENKAMP sembra sempre più inserito in un centrocampo che non ha ancora trovato il terzo elemento chiave; ci aspettiamo dei gol dall’ex AJAX poiché nelle corde del dinamico centrocampista olandese. LOVRIC, PAYERO, ATTA vantano caratteristiche positive e diverse tra loro, conferendo diverse variabili tattiche al tecnico. Servono gol anche da loro per concretizzare soluzioni imprevedibili quando le partite peseranno ancor più. È pur vero che con un Castrovilli (elemento contattato) in piena forma, giocatore notoriamente molto abile negli inserimenti e capace con quei 4,5 centri a stagione di dare corpo alle proprie geometrie, il tasso della mediana crescerebbe di peso e di prolificità. Che sia Castrovilli o giocatore dalle caratteristiche alla Frattesi per intendersi, l’inserimento darebbe adeguata proficuità ad un settore che rimane da sempre nevralgico.
Attacco: la nuova disponibilità del Nino Maravilla dá indubitabilmente ottime soluzioni a mister RUNJAIC, che con un THAUVIN in forma potrà disporre in aggiunta a BRAVO e magari al rientrante PAFUNDI, di ben 4 alternative importanti per innescare la punta centrale (LUCCA) o le due punte (LUCCA-DAVIS). Sarebbe veramente un bel regalo poter riabbracciare Gerard DEULOFEU per capire di quanta motivazione sia ancora dotato il talentuoso catalano. I gol realizzati dalla squadra non sono molti, ovvero 23 (12ª in A) e qualora si desiderasse migliorare il 9º posto, la posizione maggiormente occupata in graduatoria nel corso del girone d’andata, servirebbero ulteriori bocche da fuoco. LUCCA con 7 centri (uno ogni 171’) di cui 5 di testa (leader in tale classifica davanti a Retegui) non potrà sempre primeggiare in tal senso, e sappiamo che DAVIS nonostante le ottime qualità di gioco, non eccelle storicamente in marcature. Ovviamente non trascuriamo affatto la crescita di PIZARRO, connazionale del Nino, ma é pur vero come sia oramai necessario sostituire BRENNER, oramai fuori dai giochi, con un elemento più idoneo alla nostra serie A, capace auguriamoci di mettere in discussione le gerarchie attuali, aumentando significativamente le scelte a disposizione del tecnico.
Partire da OKOYE, BIJOL, SOLET, KARLSTROM, EKKELENKAMP, THAUVIN e LUCCA in ottica ‘25-26, rinunciando alle inevitabili offerte che giungeranno a breve in via Candolini, ecco, questo potrebbe rappresentare il gran segnale atteso da tutta la tifoseria a cui l’augurio non può che essere di un gran 2025 in ottica 26.
AM