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Udinese, esperimento rimandato

L'espulsione di Tourè ha impedito di vedere all'opera il nuovo schieramento tattico pensato da Runjaic
Redazione

Il 4312 con il quale Runjiaic aveva disegnato l’Udinese sul menù del lunch match della 14.ma giornata di campionato, è durato neanche il tempo della comanda al cameriere; dopo 2 minuti si è persa subito una portata, e il pranzo domenicale è andato a farsi benedire. Quando finalmente tutti si erano preparati a pregustare un’Udinese d’assalto, con mister Runjiac finalmente pronto a sdoganare dall’inizio il tanto atteso cambio di modulo, Tourè ha aggiunto un piatto non previsto nel menù, ovvero la frittata, combinata prima con un retropassaggio sbagliato, e poi con la scelta altrettanto sbagliata di atterrare Zanoli in pressing con una sbracciata. Rosso inevitabile e gara compromessa.
Insomma, pare proprio che per la riproposizione di tale modulo bisognerà aspettare la prossima gara; nel frattempo la gara con il Genoa che avrebbe dovuto essere quella del rilancio, dei tre punti, del ritorno alla vittoria, si è trasformata mestamente in una sconfitta annunciata dal rosso di Aureliano, e da una situazione di classifica che ancora non preoccupa, perchè l’Udinese rimane comunque a metà del guado, ma che, visto il trend, potrebbe far scricchiolare alcune certezze. Sono episodi che di certo non fanno bene all’ambiente. Oltre alle certezze possono togliere spavalderia, leggerezza, e voglia di osare senza remore. Intendiamoci la classifica permette ancora di scendere in campo con leggerezza. Questa squadra l’anno scorso era abituata a rotolarsi nel fango della bassa classifica, e ne è uscita. La posizione presente è ancora di tutta tranquillità, e il campionato è ancora lungo, ma si sa, prima ci si tira fuori da questo trend negativo, e prima si scongiura quella che potrebbe attivarsi a 360 gradi, ovvero una spirale negativa di risultati con tutti i nessi e connessi, spogliatoio in rotta, stracci che volano, responsabilità e competenze che si ripartono con livore etc. In tutto questo l’allenatore deve essere bravo a mantenere la barra a dritta. Deve esserlo per forza, perchè il lavoro fino adesso portato avanti, con profitto, non può essere compromesso da una serie di risultati negativi, screditati tra l’altro da prestazioni anche buone (alcune) e determinati non solo da errori della squadra, e del tecnico, ma anche da episodi poco chiari della classe arbitrale.
Avrebbe potuto fare di più l’Udinese una volta in 10? e il tecnico? Di certo lo shock per l’espulsione ha portato in bambola l’Udinese per buoni 20 minuti, laddove c’era solo una squadra in campo, ovvero il Genoa, che ne ha approfittato per portarsi in vantaggio e sfiorare il raddoppio poco dopo, su sciagurato passaggio centrale di Ezhibue, in confusione come tutta la squadra, già al 20′. Runjiaic ha deciso di non cambiare assetto ad una gara preparata in settimana in un certo modo, pertanto si è limitato ad arretrare Kalstrom centrale difensivo, e Thauvin mezzala in un 432 dove l’Udinese ha fatto una gran fatica a risalire il campo, se non estermporaneamente dal lato di Zemura, e grazie ad un attivo Davis; lato questo che vedeva l’Udinese si provarci di più, ma anche rischiare sempre con le puntate di Zanoli, imprendibile ieri per i difendenti bianconeri.
All’intervallo l’allenatore ha ridisegnato la squadra sempre con un 432 ma chiamando in panchina Lucca, riportando Thauvin davanti, Kalstrom a centrocampo, Zemura terzino a destra ed Ebosse a sinistra. La squadra ha ritrovato i suoi equilibri, e ha quantomeno provato a giocarsela, alzando il baricentro, pareggiando il possesso palla, o quasi, e creando qualche situazione di pericolo, senza praticamente rischiare nulla o quasi (Okoye 0 parate), con il Genoa che di fatto ha trovato il raddoppio non su un tiro, ma bensì su un cross dell’imprendibile Zanoli deviato con un pizzico di mala sorte da Giannetti, in un dejavuu del secondo gol subito a Bergamo. Di fatto l’unica vera occasione nella quale il Genoa nella ripresa si era resa pericolosa. La squadra di Vieira ha condotto un secondo tempo attendista, disegnata con due linee a 4 e due punte, aspettando il momento propizio per chiudere il conto, momento che è arrivato proprio al 67′. Il Grifone sapeva che prima o poi l’inferiorità numerica dei padroni di casa avrebbe concesso lo spazio per dare la sgasata decisiva. In questo caso però ha inciso anche l’idea, per niente geniale, da parte di Runjiaic di spendere un reduce da un doppio crociato e oltre un anno di assenza dai palcoscenici calcistici come Ebosse, sul migliore e più veloce interprete rossoblu, ovvero l’MVP di giornata Zanoli. Molto probabilmente con Kamara l’ex Napoli avrebbe avuto vita ben più dura, e propabilmente non sarebbe riuscito a scappare con cotanta facilità come in occasione del gol. Insomma, scelta, questa, davvero incomprensibile da parte del mister.
Ora l’importante è fare quadrato e andare a Monza con un solo risultato in testa: la vittoria. Credo, e spero, che Runjaic riproporrà lo stesso disegno tattico che ieri alla fine non abbiamo potuto vedere. 4312 o 4321 magari con Bravo (brillante ieri al suo ingresso) e Thauvin alle spalle di Davis, insomma lo schieramento che presuppone 3 attaccanti, e con il ritorno di Bjiol in difesa. Ora serve riprendere a correre, e proporre altre formazioni attendiste come quella di Empoli non sarebbe una buona idea, perchè s’è visto, non paga. Il Monza avrà il coltello tra i denti, ma non è il Real Madrid, e stavolta i bianconeri dovranno mettere in campo cattiveria concentrazione e determinazione, perchè sbagliare ancora potrebbe portare a conseguenze nefaste per il proseguo della stagione.

Paolo Blasotti

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