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Udinese ecco perché devi rialzare la testa

Tra i tifosi ci si chiede se si tratti di sola questione d’atteggiamento
Redazione

Quale sia la vera forza di questo organico non è dato di sapere, almeno a quanto emerso sino ad oggi.

Un brillante avvio – 10 pt in 4 gare – un calo vistoso con ben 8 sconfitte in 12 gare – la vittoria di Firenze scacciacrisi con conseguente ripresa importante – 20 pt in 12 tornate e gli iconici 40 punti ottenuti , un successivo blocco di prestazioni con 4 ko di fila, ma soprattutto ciò che più preoccupa, il tipo di atteggiamento, di approccio alla gara che lascia a dir poco perplessi.

Poca fame, niente “garra” per un organico che viceversa dovrebbe possedere in sé, il vantaggio di aver comunque raggiunto l’obiettivo minimo prefissato. In passato abbiamo purtroppo, già assistito a cali repentini di prestazione dovuti al cosiddetto “appagamento” (vedi la gestione nella prima stagione SOTTIL, non molto dissimile da quella attuale), tanto che con un articolo post Napoli avevamo ammonito su tale rischio; certo non pensavamo che la squadra, complice invero l’assenza del capitano, precipitasse in una crisi tecnico-tattica come quella sfociata contro il diavolo.

Si lavora un’intera settimana per capitalizzare al meglio 90’, non vanno in campo oltre 16 elementi e altrettanti, o quasi, stanno a guardare… ; se proprio non si vuole dare tutto per la tifoseria, lo si dovrebbe fare nel rispetto verso se stessi in primis, si tratta di professionisti lautamente remunerati, ma anche per i compagni non chiamati a dare il proprio contributo domenicale – pensiamo ai sacrifici di un DEULOFEU…. e non ultimo, proprio per corroborare le ambizioni della società che dichiara di voler raggiungere, senza colpevolmente pretenderlo, un posto in Europa.

Certo se si inizia sin da marzo a parlare e a fare valutazioni economiche per SOLET e BIJOL destinati a lidi importanti, di LUCCA gradito da molti club prestigiosi, di ATTA ed EKKELENKAMP quali prospetti in grande crescita, e di un mercato di fatto senza freni.. allora si comprende perché il focus non sia più quello della classifica, in contrapposizione ad un risparmio fisico-atletico individuale, sempre più importante in ottica futura.

Si dirà che questo rappresenta il vero limite della provincia..in parte lo é, salvo il fatto che realtà come Bergamo dimostrano l’esatto opposto. Anche la Dea antepone i bilanci alla competizione, ma non per questo evita di rincorrere obiettivi che poi se raggiunti, non fanno che esaltare economicamente il valore dei propri elementi.

Dunque, perché provocatoriamente non enunciare che in ottica mercato prossimo nessuno si muoverà dal Friuli?

Una squadra che mantenga in rosa i big, ai quali aggiungere due esterni ed un attaccante di sostanza, meglio se seconda punta, con magari un DEULOFEU recuperato, beh questa si avrebbe il preciso obbligo di rincorrere l’Europa. E guai a parlare dei soliti 40 punti, che stanno diventando un limite inaccettabile se i giocatori dimostrano di essere, come appaiono nelle circostanze opportune, dei buoni elementi su cui lavorare.

Più di qualcuno ha evidenziato anche gli errori di Mr.RUNJAIC, e ci sta, in fondo per lui l’esperienza é limitata alla trentina di partite disputate. Passare dal 3511 al 442 non è così automatico come può sembrare, e soprattutto richiede coraggio da parte degli interpreti, i quali devono sapere impostare in avanti piuttosto che affidarsi a sterili retropassaggi colpevoli di rallentare i tempi di gioco.

Continuiamo a pensare che l’attuale rosa possa valere dai 50 punti (quelli che chiede la società al mister) ai 55 punti nella condizione ottimale. Con un DEULOFEU disponibile, forse anche 60, ma questa è altra storia.

RUNJAIC deve capire che in Italia la qualità si esprime se si va oltre il compitino, viceversa il rischio di fare la fine di SOTTIL, esiste!
Se arrivi oltre il richiesto, dato che non sei Conte, allora sei tu stesso a poter pretendere giocatori e schemi da attuare.
Viceversa é la società a voler capitalizzare sul mercato, e così devi ripartire daccapo con interpreti inevitabilmente nuovi.

Serve un passo si dalla società, la quale è conscia di avere in mano materiale di qualità, sia da parte dei giocatori, i quali non possono sempre giustificarsi adducendo una mancanza di “fame”. BIJOL se vuol dimostrarsi leader, un sorta di capitano alternativo ad un THAUVIN (paradossalmente il vero vincitore di questa amnesia primaverile della squadra), dimostri proprio a UDINE di pretendere dai suoi, una “cazzimma” (si faccia spiegare cosa significa) che pare essere smarrita, dimostrando a tutti il vero valore dei suoi.

Il tifoso ci crede, ma i primi a crederci dovete essere voi!

AM

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