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Udinese e l’Europa: un appuntamento che manca da dieci anni

Il clima di calma apparente che si trascina in questa ultima parte di campionato non nasconde l'amarezza dell'intero ambiente per l'ennesima stagione che, a otto giornate dal termine, sembra andare a concludersi come le precedenti
Monica Tosolini

Il clima di calma apparente che si trascina in questa ultima parte di campionato non nasconde l’amarezza dell’intero ambiente per l’ennesima stagione che, a otto giornate dal termine, sembra andare a concludersi come le precedenti: nell’anonimato. L’obiettivo Europa è sfumato, per il decimo anno di fila.

Esattamente come accadeva nella prima era Pozzo, quella che andava dall’arrivo del Paron nel 1986, alla prima conquista del pass internazionale nel 1997. Allora, però, quell’obiettivo era un sogno di Pozzo e i tifosi davvero non osavano nemmeno pensarci. Fino a quando è arrivata l’era d’oro, quella durata dal 1997 al 2012/13: certo, anche in quegli anni ci sono stati periodi no e annate storte, ma il trend è stato per lo più positivo e ha permesso all’Udinese di giocare per otto stagioni in coppa Uefa, per 3 in Europa League e una volta si è anche concessa il lusso della fase a gironi di Champions League. Il passo dei bianconeri era costante, così come il rendimento, con pochi ‘passaggi a vuoto’, che quindi erano le eccezioni. Tutto girava: la qualità delle rose era sempre di alto livello e gli interpreti motivati fino alla fine.

E’ così che quella Udinese ci aveva preso gusto, anche perchè l’ambizione di cercare un risultato sempre migliore c’era davvero. Ora quella voglia sembra scomparsa e a continuare a sognare l’Europa pare essere rimasto ormai solo il Paron.

Ma pure lui, a questo punto, avrà accettato il fatto che quello è un discorso da rimandare al prossimo anno.

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