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Udinese che flop! Subìto un poker sonante da un Como superiore in tutto

Gara preparata male e giocata persino peggio
Redazione

La 21ª giornata della massima serie si chiude al Sinigaglia di Como dove è di scena l’Udinese delle rinnovate speranze.

Avversario che come asserisce mr. RUNJAIC, non va propriamente annoverato tra le semplici neopromosse visti gli oltre 40 mil. investiti in estate con giocatori importanti come Nico Paz, a cui ne sono stati aggiunti per ora altrettanti nel mercato in corso, con gli ingaggi del portiere Jean Butez dall’Anversa, il fantasista Assane Diao dal Betis e il centrocampista Maxence Caqueret dal Lione (17 milioni + bonus), ai quali va aggiunto il colpo dell’ultimora dell’ex Tottenham Dele Alli. Il club dei Fratelli indonesiani Hartono, ha persino flirtato con l’ex bianconero Beto ora all’Everton, verso il quale persiste l’interessamento anche del Torino. Nessun dramma poi se non arriverà il centravanti portoghese, poiché è già pronta l’offerta per il napoletano Ngonge…… Insomma un club che sta diventando oltremodo ambizioso, alla ricerca di posizioni di prestigio, ma che al contempo deve uscire dalle pastoie di un classifica non propriamente in linea con le aspettative iniziali della dirigenza.

Seconda consecutiva in casa per i lariani, perdenti senza demeriti con il Milan, ma pronti a misurarsi con i bn di RUNJAIC reduci da una buona striscia di risultati.

Il tecnico friulano nell’occasione non rinuncia al canonico 532 puntando ancora sull’attacco leggero senza peraltro sfruttare la freschezza di LUCCA squalificato contro la Dea. Sulle corsie, assente EHIZIBUE rilancio dal primo sulla destra per Rui MODESTO.

L’inizio era da incubo. In 5’ il Como creava, girava palla veloce e in virtù di una scivolata di KAMARA passava addirittura in vantaggio grazie a Diao abile nel diagonale. Per vedere tracce di Udinese si doveva aspettare una ventina di minuti con SANCHEZ che si faceva anticipare in area. I lariani dimostravano,in ogni frangente più “garra”, ma quel che lascia perplessi i 411 tifosi friulani accorsi, encomiabili nello sfidare di lunedì una pioggia insistente, erano i reiterati lanci lunghi di SAVA per il Nino, che per carità, molte qualità possiede, non certo quelle però, di elevarsi sopra l’avversario attraverso il colpo di testa lui a malapena arriva a 1,70.

Impostazione tattica facile da mettere sotto accusa con due esterni impalpabili nonché un KAMARA a dir poco impresentabile, non solo per la circostanza del gol subito. A volte ci si rendesse conto di aver “toppato” nelle scelte iniziali, bisognerebbe aver il coraggio e la furbizia di riconoscerlo quanto prima, senza per questo attendere l’intervallo; se lo fa Conte lo può e lo deve fare anche RUNJAIC.

Sul finale di frazione quando sembrava che tatticamente la squadra avesse trovato un bilanciamento migliore, la doccia fredda veniva gentilmente servita da Strefezza, il quale con un diagonale beffardo scagliato dal limite dopo un corner su cui Dossena metteva la testa a servire un assist involontario, otteneva un insperato raddoppio. Si chiudeva così una frazione in doppio svantaggio, peraltro tra le peggiori mai viste, con 6 tiri a 0 verso la porta avversaria in favore dei comaschi.

Ripresa con LUCCA a posto di SANCHEZ (deludente alla fine ma non più di altri) e ZEMURA per KAMARA autore di una prestazione a dir poco pessima (ma vogliamo veramente pensare che un EKKELRNKAMP o un ATTA seppur fuori ruolo possano fare peggio di questi esterni …?), per un 352 che alla fine, gira che ti rigira, non cambia mai.

Dopo 5’ la partita tuttavia pareva riaprirsi grazie ad un’efficace pressione in attacco dei friulani che favoriva un gol di PAYERO attraverso una gran conclusione dal limite.

Il Como accusava il colpo, sbandava vedendo i fantasmi, quando Goldaniga si faceva espellere per 2 gialli subiti in una manciata di minuti. Con l’uomo in più l’Udinese vedeva schiudersi prospettive sino ad allora del tutto impensabili. L’espulsione del difensore di casa parsa ai tifosi sugli spalti eccessivamente punitiva, di fatto esacerbava gli animi in campo, dando al fischietto l’egida di censore intransigente per ogni intervento. 

Con mezz’ora o quasi da giocare la sensazione di rivedere la rimonta di Parma balenava tra i tifosi più ottimisti, ma a troncare ogni velleità sul nascere, ci pensava inopinatamente il migliore (sino ad allora) bn in campo, ovvero SOLET. Prima si faceva ammonire per una gomitata lieve su Diao, ma ancor peggio faceva quando interveniva maldestramente con una sorta di pestone su quella vecchia volpe di Cutrone, il quale non cercava altro che l’ingenuità di un elemento già ammonito. Il francese in verità, non si capacitava per come due “mezzi falli”, ignorando la malizia del calcio nostrano, contorto e smaliziato come i propri interpreti, potesse procurare tanti grattacapi. In fondo, a prenderla bene, “é il mestiere che entra caro Oumar” ,peccato solo che con la tua uscita, l’Udinese si sia squagliata come neve al sole. A poco servivano i successivi innesti di EKKELENKAMP, ATTA (positivo il francese) e BRAVO, i quali non riuscivano a spostare l’inerzia della gara, ancor più dopo l’autogol di BIJOL , il quale anziché deviare verso il centro area su cross insidioso di Fares, preferiva insaccare in estirata la sfera verso la propria porta… mah…

Molto meglio se vogliamo dirla tutto, l’innesto di Paz per i locali (suo il 4º gol), i quali beneficiavano di una qualità tangibile, nonostante il gioco si dipanasse su di un campo zuppo d’acqua, circostanza in cui sarebbero dovute emergere le qualità fisiche tipiche dei nostri giocatori. Persino LUCCA, forse in quanto relegato inizialmente in panchina é parso svogliato ed inconcludente.

Se fosse quella di stasera la vera Udinese ci sarebbe di che preoccuparsi. Poco di positivo il vissuto,  salvo KRISTENSEN, PAYERO, THAUVIN ed ATTA per il quarto d’ora giocato. Gli altri riconducibili pressoché tutti, sotto gli standard abituali.

Dopo tre discreti pareggi uno stop che non lascia purtroppo negli occhi e nell’animo buoni presagi, seppur la gara era noto, potesse riservare trappoloni più o meno nascosti.

È mancato il piglio di maturità. Ci si stupisce sia stato proprio l’esperto SOLET a cascare nel “retone” teso da Cutrone e compagni.

La classifica dunque si accorcia pur concedendo un +7 sulla zona B, ma soprattutto vien da chiedersi quali prospettive possano esserci per questi giocatori che così bene avevano fatto 8 giorni fa, nella circostanza opposti ad una possibile candidata allo scudetto.

Non ci sembra infine possibile continuare ostinatamente a persistere sul 352 con gli esterni attualmente in rosa. Si rischia l’autentico suicidio tattico con elementi che non sembrano affatto funzionali ai cross necessari a LUCCA, e che se va bene, al massimo passano senza sbagliare all’indietro o magari peggio, scivolano nei momenti chiave in area di rigore…

Urge un ripensamento tattico immediato, sfruttando giocatori freschi come per esempio ATTA, auspicando per di più un recupero immediato di DAVIS.

26 punti in 21 gare ad una media di nemmeno 1,24 a partita indicano una salvezza si probabile, ma poco altro. Serve di più.

Questi sono giocatori che possono e devono dare di più, purché si adotti un modulo in grado di esaltare le caratteristiche dei migliori.

AM

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