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Udinese-Barcellona, 15 anni dopo: i ricordi di Felipe e Maxi Lopez

In Friuli i tifosi dell’Udinese hanno ben impressi tre con- fronti speciali che hanno fatto la storia bianconera.
Monica Tosolini

In Friuli i tifosi dell’Udinese hanno ben impressi tre con- fronti speciali che hanno fatto la storia bianconera. Quello del 13 aprile 1997, in cui l’Udinese espugnò il campo della Juve con un netto 0-3 rifilato in 10 uomini. La ‘partita delle partite’, cioè Udinese-Ajax del 4 novembre 1997, rimasta nel cuore con un sentimento di profonda gratitudine per quella squadra. E Udinese-Barcellona del 7 dicembre 2005, la gara è tuttora associata indissolubilmente alle dichiarazioni di Pietro Leonardi che, a caldo, cercò di far digerire la sconfitta con la storica frase: “Siamo stati a 5 minuti dagli ottavi di Champions”.

Un’amara riflessione che glissa sulla netta superiorità dei blaugrana al ‘Friuli’ in quel successo per 0-2 materializzato dopo l’85° minuto. A Udine i protagonisti hanno ben impressa quella serata, come tutti i tifosi, presenti e no, allo stadio, che in 15 anni hanno rivissuto una notte amara. Nessuna ‘mancata impresa’, come la vittoria con l’Ajax: contro il Barcellona già qualificato, che aveva lasciato a casa Ronaldinho ed Eto’o, bastava un pareggio, ma le barricate volute da Serse Cosmi ressero fino al minuto numero 85. Chi dovette assistere alla partita dalla tribuna è Felipe, che ricorda ancora con amarezza la serata: “Quella era la partita che tutti volevamo giocare. Io, poi, figuratevi… Avevo ancora addosso la sensazione provata segnando il gol all’andata al Camp Nou. Ma una settimana prima dell’appuntamento per la gara, mi infortunai. Una cosa incredibile: una lesione del muscolo per una scarpata. Non riuscivo a mandarla giù. Ricordo che ho tentato di tutto pur di essere a disposizione, ma niente. Sono finito in tribuna, dove ho fatto il tifoso, con un nervoso addosso… Ero immerso in uno spettacolo unico: mi avevano detto che sarebbe stato come con l’Ajax, e mi resi conto di quanto fosse incredibile”. L’ex bianconero giura che la squadra era arrivata con le idee chiare all’incontro. “Eravamo decisi a giocarcela. Noi non avevamo idea che il Barcellona avrebbe lasciato a casa Ronaldinho e i big, e ci siamo preparati per affrontare uno squadrone, una corazzata. Sapevamo che il pareggio sarebbe bastato, ma comunque volevamo giocarcela. E quando mancavano 5 minuti, davvero pensavamo di essere ad un passo dalla storia. In quel girone eravamo sulla carta sfavoriti, e già essere arrivati fin lì era tanto, ma volevamo passare davvero. Purtroppo c’è stato un contropiede che non dovevamo prendere: ci siamo sbilanciati un po’ troppo, ma dirlo adesso è troppo facile. Rimane il calore dei tifosi, che hanno capito. E l’amarezza per quei 5 minuti che hanno infranto il sogno di una piazza intera”.

Curiosamente, nella formazione catalana risultava anche un giocatore che, 12 anni dopo, sarebbe diventato un acquisto last minute del mercato estivo bianconero. Maxi Lopez, quel dicem- bre, era in panchina e ammette di non ricordare molto: “Quella era una squadra molto forte, il Grande Barça: poteva avere delle lacune in alcuni momenti della partita, ma quando decideva di giocare, erano problemi per chiunque. Facevamo sempre così e fu lo stesso quella sera, anche se eravamo già qualificati e non c’era pressione. Infatti, fu l’unica volta che il mister ci portò, nella mattina della gara, a fare un giro in centro: mai accaduto in due anni al Barcellona! Faceva un freddo cane, io ero alla prima esperienza in Europa e non capivo perché l’allenatore ci fece fare una cosa simile: però eravamo rilassati e ci siamo goduti la città. Udine è bella, lo posso confermare per averla vissuta anni dopo, ma in quella occasione mi ha lasciato solo il ricordo del gelo”. Al suo arrivo in maglia bianconera, Maxi Lopez ebbe spesso modo di rievocare quella serata da ‘avversario’. “Ne ho parlato coi componenti storici dello staff dell’Udinese e ho potuto capire come sia stata vissuta quella serata in Friuli. Io ero in panchina, con Messi e se non sbaglio anche Iniesta. Era un gruppo incredibile, grandi giocatori e grandi uomini: li sento ancora oggi”.

Amarcord di 15 anni fa..

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