Dopo aver salutato il Direttore dell’area tecnica Pierpaolo Marino con qualche giorno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del contratto, fissata sempre il 30 giugno, l’Udinese ieri ha ufficializzato il ‘nuovo’ che avanza, Federico Balzaretti. L’ex Ds del Vicenza, annunciato a Udine con la stessa carica assunta nel Lanerossi, arriverà in Friuli nel fine settimana e da lunedì sarà operativo nella sua nuova realtà. Dovrà subito far fronte alle urgenze del mercato, con alcuni casi, anche spinosi, che chiedono particolare attenzione.
A partire da Rodrigo Becao, per il quale insistono sia Fenerbahce, arrivato a 7 milioni, che Torino, che comunque non intende investire sul difensore i 12 milioni pretesi dai Pozzo. Il giocatore ha parlato, non chiudendo all’Udinese ma rivelando di ritenere difficile una sua permanenza in bianconero e spiegando di sognare la Premier. Situazione aperta a tutte le soluzioni, a questo punto. C’è anche il Tucu Pereyra, che con modo garbato ha concordato un’uscita amichevole: anche per lui, al momento, tante voci ma niente di concreto. O comunque non ci sono ancora le offerte sperate. Occhio anche a Beto: i Pozzo vogliono i 35 milioni della clausola rescissoria, ma il Napoli di De Laurentiis si fa avanti chiedendo, come al solito, lo sconto. E di ben 10 milioni. Meglio aspettare club inglesi. Da oltremanica non arriverà Matheus Martins, come ci aveva anticipato il corrispondente del Watford Observer, e nemmeno Ikone. Per questo l’Udinese ripiega anche su rinforzi in Italia: ieri si è parlato del sì di Lorenzo Lucca, il cui approdo in bianconero nella speranza di un rilancio pare cosa fatta. L’Udinese guarda anche ad un altro centravanti giovane, quell’Angel Alarcon del Barcellona per il quale c’è da battere la concorrenza di Rayo Vallecano e Betis Siviglia. Per la difesa gli scouting friulani sono andati a pescare in Brasile il classe 1998 Adryelson, ricevendo un secco no del Botafogo davanti ai 4,5 milioni messi sul piatto.
Siamo comunque solo all’alba di un mercato che quest’anno si protrarrà fino alle 23 del primo settembre, con le prime due giornate di campionato in piena balìa degli scossoni attesi nel finale: di tempo per fare la rivoluzione, eventualmente, ce n’è.