Il Toro nel recente passato é stata squadra assai indigesta ai nostri colori. Al Friuli i granata son reduci infatti da due vittorie nette, l’ultima delle quali marcata dalla rete d’apertura dell’ex, grande assente, Duvan Zapata. Il gravissimo infortunio occorso al centravanti colombiano sembra essere una delle concause attribuibile alla stagione sin qui altalenante del club guidato da Cairo, presidente pluricontestato da una tifoseria che forse mai ha amato il proprio tycoon. La stagione peraltro si era pure avviata con risultati molto incoraggianti, sino ad issare i granata quali leader momentanei in graduatoria (11 punti in 5 gare con un punto di margine sull’Udinese 2ª). Nelle successive 12 gare, tuttavia il Toro ha conquistato 8 punti (solo in Monza con 7 ha fatto peggio), l’Udinese 13, l’Atalanta 34 !
Torino dunque segnalato in apparente crisi di risultati e d’ambiente, mentre l’Udinese per contro potrebbe trarre giovamento da una vittoria di prestigio (secondo scalpo importante dopo la Lazio), ottenuta lunedì sera al Franchi di Firenze.
Seconda partita consecutiva dunque da giocarsi al Friuli nel lunch match delle 12.30, a seguito della sfortunata prova giocata e persa in inferiorità numerica sin dall’avvio contro i grifoni genoani.
Vanoli come detto, non dispone di alcune pedine di rilievo come Zapata, Schuurs (lungodegente) e Walukiewicz (trattato a suo tempo anche dall’Udinese), ma lo stesso RUNJAIC assente nel primo tempo per leggera indisposizione, non scherza affatto in quanto ad indisponibilità, considerati i vari PAYERO, OKOYE, DAVIS, GIANNETTI, ZARRAGA.
Friulani dunque per 10/11.i confermati, schierati col canonico 352 e conseguente rilancio dal primo di gioco dello sloveno BIJOL al posto di KRISTENSEN con il belga di origini congolesi Christian KABASELE, che non aveva affatto sfigurato in Toscana., dirottato a destra. Toro con il lutto al braccio per la scomparsa del giornalista tifoso Giampaolo Ormezzano, schierato per contro in modo speculare a quello dei padroni di casa, con Vojvoda abile anche nel salire, al posto del polacco Walukiewicz a proteggere la difesa schierata davanti al recuperato Milinkovic-Savic.
Si partiva dunque sotto l’egida di uno splendido sole in grado di mitigare sensibilmente una giornata di un fine dicembre.
La gara stentava a decollare anche perché i ritmi rimanevano molto bassi. Nessuno prendeva iniziativa tanto che per vedere un tiro concreto c’èra da aspettare il quinto minuto per i granata e la mezz’ora per il bianconeri con THAUVIN che su una bella azione vedeva ribattuto il proprio tiro. Dopo 40 minuti veramente noiosi, la partita si sbloccava su calcio d’angolo. Lucca si dimostrava abile nel recuperare una palla sull’out e guadagnarsi così il tiro dalla bandierina, sulla cui battuta era TOURÈ ad infilare Milinković-Savić con un sinistro a mezza altezza facendosi perdonare quanto accaduto 15 giorni prima. La frazione si chiude con il minimo vantaggio bianconero, forse non del tutto meritato.
Alla ripresa ricompariva con un certo stupore Kosta RUNJAIC che sedeva in panchina ad affiancare il suo vice. Non passavano cinque minuti che su un ulteriore angolo era ancora LUCCA ad incornare con un colpo di testa preciso indirizzato sul secondo palo. Il settimo centro per l’ariete di Moncalieri sembrava a tutti gli effetti indirizzare la partita in un senso unico, ma così non era..
Il Torino prendeva sempre più il sopravvento anche per disperazione, fino a trovare complice errori difensivi, nel primo caso dí KABASELE, nel secondo dí EHIZIBUE entrambi maldestri nel rinvio di testa, i gol di Adams – attaccante interessante – e nel secondo del nazionale Ricci che ad altezza rigore infilava un’incolpevole SAVA. In poco più di 10 minuti il Torino raddrizzava inaspettatamente la partita…l’Udinese che aveva ribaltato la tendenza consolidata con l’ottimo avvio di ripresa di Firenze dimostrando che non sempre gli spogliatoi son così negativi per i nostri, confermava peró una volta di più come i primi 15/20 minuti della ripresa rimangano un problema endemico da risolvere al meglio.
La partita nonostante il pari, poteva sembrare ancora lunga in quanto mancavano 20 minuti al termine, ma entrambe le contendenti non sembravano così determinate e vogliose nel portare a casa l’intera posta; persino l’ingresso del Nino che rimetteva piede al Friuli 13 anni dopo la partenza per Barcellona, sortiva il solo entusiasmo della tifoseria, oltre a un tiro potente, ma di molto sopra la traversa.
Gara bruttina nel primo tempo per non dire brutta, ma ravvivata da un secondo tempo spiccatamente per volontà di un Torino che si é forzatamente trovato a recuperare due reti al passivo nonostante una curva che insistentemente senza soluzione di continuità, inneggiava alla dipartita del proprio azionista di riferimento. La squadra bianconera incorsa ulteriori amnesie difensive, dimostra che forse l’ingresso di SOLET è quantomeno provvidenziale. La classifica rimane buona (24 punti in 18 gare a +10 dalla zona rossa), tuttavia non oltre quanto sperato per poter ambire a posizioni ulteriormente gratificanti.
AM