Le due difficili trasferte consecutive in casa di Atalanta e Empoli hanno portato punti e certezze in casa Udinese. Su tutte, la ritrovata solidità difensiva che sembrava smarrita e che aveva aiutato ad ottenere importanti risultati soprattutto ad inizio stagione.
Se Becao è stato celebrato contro i toscani anche per il suo ritorno al gol, va notato che là dietro i numeri dicono che le cose vanno meglio soprattutto in presenza di una ‘formula’ di cui lui, ovviamente, fa parte. Va premesso che, nonostante l’esiguo numero di centrali a disposizione, Sottil si è trovato spesso a modificare gli interpreti, vuoi per necessità, vuoi per scelta tattica. Il mister ha ruotato i vari Masina, Bijol, Perez, Nuytinck, Ebosse e, appunto Becao, a seconda soprattutto delle disponibilità.
Non vanno infatti dimenticati i problemi fisici e le squalifiche che hanno tenuto fuori Masina per 18 gare, Becao per sei partite, Bijol per due e Perez per tre. Ebosse ha avuto bisogno del canonico periodo di ambientamento e quando lo ha trovato, si è rotto il crociato. Nuytinck non è mai stato una prima scelta per Sottil e non a caso a gennaio ha preferito andarsi a giocare la difficile salvezza con la Samp. Di fatto, comunque, la difesa bianconera non ha potuto contare costantemente su una retroguardia formata da interpreti fissi, spesso il mister ha adottato ‘correttivi’, pur mantenendo l’assetto a tre.
A ben guardare, però, il terzetto composto da Becao, Bijol, Perez è quello che ha dato maggiori garanzie. Schierato titolare in 12 delle 26 gare fin qui disputate, ha subìto solo 9 gol dei 30 totali, tra cui l’autorete dell’argentino nel 2-2 contro il Sassuolo. Vale a dire una media di 0,75 gol a partita. Nelle restanti 14 partite, i bianconeri hanno preso 21 reti, ovvero 1,5 a partita, esattamente il doppio.
C’è da sperare che possano mantenere una certa continuità di impiego, nonostante le diffide pendenti su Perez e quella in arrivo per Becao.
