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Sema, una scommessa vinta

In un momento in cui il calcio si è fermato, è praticamente impossibile trovare argomenti degni di nota.
Monica Tosolini

In un momento in cui il calcio si è fermato, non fa pausa il calciomercato: non accade effettivamente mai. Un argomento che tutti odiano ma che rimane, dati alla mano, quello di maggiore interesse. 

In casa Udinese a circolare sono sempre i nomi dei ‘soliti noti’. Su tutti gli argentini De Paul e Musso, quindi Fofana, Mandragora, Lasagna, Okaka e ora di nuovo anche Larsen. A questi, si è aggiunto quello di Ken Sema, lo svedese classe ’93 arrivato a sorpresa in estate dal Watford. L’ennesimo prestito dai cugini inglesi, è stato consegnato a Tudor in attesa del ritorno di Marvin Zeegelaar. L’olandese ha ‘tentennato’ troppo e così, dall’altro club dei Pozzo, è stato recapitato in Friuli il ragazzo che negli Hornets non riusciva a trovare spazio. Un ‘oggetto sconosciuto’ che ovviamente non aveva ancora le carte in regola per scaldare la piazza.

Con Pezzella promesso sposo del Parma da mesi, Sema si è ritrovato praticamente subito titolare. Gli ultimi 9 minuti in campo contro il Milan e poi immediata, la maglia da titolare. A fermarlo solo il problema muscolare che lo ha tenuto fuori per un mese tra novembre e dicembre (in quel lasso di tempo l’Udinese ha perso contro Sampdoria, Lazio e Juventus e ha pareggiato contro il Napoli); e il ‘vizio’ di Gotti, spesso sottolineato da mister Massimo Giacomini, di levarlo nel finale di partita. Ora che Zeegelaar è tornato, possiamo dire che la mossa del tecnico bianconero ha un suo perchè, anche se è chiaro che senza di lui là davanti si perde spinta. 

Se ne sono accorti anche gli addetti ai lavori e il suo nome inizia a circolare e finire nei taccuini dei DS. Il suo biglietto da visita ora dice 2 gol in 22 presenze in campionato e soprattutto una costanza di rendimento che è tra i fattori più interessanti.

Per ora si tratta di voci, più che altro ‘si sussurra’. Non c’è una squadra particolare accostata a lui ma è chiaro che un giocatore così, che ha saputo integrarsi nel campionato italiano alla velocità della luce, può far comodo a tanti. 

Per i Pozzo è anche un motivo di grande soddisfazione, perchè rappresenta l’esempio perfetto di quanto vanno sostenendo da sempre: la sinergia con il Watford è produttiva. Con Sema, come con Okaka, lo è effettivamente stata. Non va sempre così bene, ma in questo caso, hanno ragione loro.

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