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Sabato sera esco

Non posso non tornare su Udinese-Spezia. Proprio non riesco a digerire quella Udinese vista mercoledì.
Monica Tosolini

Scusate, ma non posso non tornare su Udinese-Spezia. Proprio non riesco a digerire quella Udinese vista mercoledì. Finita la partita ero ammutolito. Cosa avrei dovuto dire. Sono andato in cucina da mia moglie che mi aspettava per cenare e le ho detto “Sabato sera andiamo fuori a mangiare. Decidi tu cosa: gnocco & tigelle o pizza.” L’Udinese che ha perso con lo Spezia non si merita che io la guardi. Non c’è molto da aggiungere. Hai una bella voglia a dire ‘ma io tifo per i colori’ quando i colori vengono così disonorati. Ho sempre evitato di andare sul personale perché lo trovo sbagliato. E’ una questione di rispetto e di umiltà. Ma non c’è altra lettura possibile se non quella personale per la sconfitta di mercoeldì. Lasciamo stare gli indisponibili. Davanti avevamo lo Spezia, una squadra senza capo nè coda a livello di organico.

Ho visto da subito un atteggiamento sbagliato, giocatori esordienti che coricchiavano, portieri che improvvisamente tornano indietro di diversi mesi, laterali lenti come nemmeno i centrali di difesa, attaccanti che continuano a sbagliare tanto, troppo.

Giocatori senza fame, senza voglia. Loro non se lo meritano che li guardiamo, perché a tutto c’è un limite. Non si può vedere uno Spezia, squadra peggio assemblata di serie A, che ci pressa nella nostra metà campo con un uomo in meno. Erano in dieci, noi eravamo in undici e ci pressavano nella nostra metà campo! Ci ha segnato due gol Galabinov. Non un prospettico Favilli… Galabinov! Con tutto il rispetto per la persona Galabinov, per lui sì eccome!

Ti mancano tanti uomini? Entri in campo e dai il massimo, la butti sulla fisicità, ti copri e punti a fare qualche contropiede. No, non abbiamo fatto né l’uno né l’altro.

E io domani sera dovrei guardare questa squadra qua, contro la Roma? Poi magari danno il massimo e trovano mille scuse per la partita contro lo Spezia. La colpa non è mai di nessuno in Italia, è sempre di altri, della sfortuna, del destino… Non mi interessa. Chissà se loro si sono svegliati, poi, di notte con la gastrite come succede a me, per una partita. Chissà se in società si assumeranno le loro responsabilità per lo spettacolo visto. Chissà se si accorgeranno che serve una punta che la sbatta dentro!

Sabato sera uscirò e farò tutto tranne che seguire una squadra di gente che tira indietro la gamba, che non corre, che non sa fare un fallo quando deve, con difensori che vanno a farfalle e portieri che si fanno fare gol sotto le gambe quando gli tirano addosso. Con attaccanti che non riescono a mettere una palla dentro a portiere battuto, a tre metri dalla porta sguarnita; con centrocampisti che corricchiano come fossimo a un reality della televisione.

Non ve lo meritate. Nessuno di voi. 

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