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Ritornati sulla terra

Tra i club di non prima grandezza, il Benevento si propone come la vera sorpresa del torneo.
Monica Tosolini

Tra i club di non prima grandezza, il Benevento si propone come la vera sorpresa del torneo. Pippo Inzaghi sta sviluppando un gran lavoro dopo la cavalcata trionfale tra i cadetti conclusasi pochi mesi fa. La sua creatura si presenta al Friuli con una gara in più, ma sorprendentemente a pari graduatoria rispetto ai rivali. 4321 a freccia per i giallorossi capaci di risultati storici, ma anche autori di prestazioni affatto trascurabili. Hatemaj e Jago Falque le assenze più significative. 3 i gol subiti nelle ultime 6 contro signore squadre. Squadra da temere.

Per GOTTI c’è l’importante recupero di BONIFAZI, uscito prudenzialmente a qualche minuto dal termine alla Sardegna Arena per un affaticamento muscolare. Rientrano dal primo minuto il centrocampista basso ARSLAN in luogo di WALACE e la freccia mantovana KL15 al fianco di Nacho PUSSETTO. In panchina si rivede Ferdinando FORESTIERI, mentre rimangono tra gli indisponibili OKAKA, OUWEJAN e NUYTINCK.

Parte la gara e subito si avverte la personalità oltre al fraseggio rapido degli ospiti. Messa bene in campo il Benevento appare squadra capace di assumere il carattere del proprio tecnico. Tuttavia è LASAGNA nelle prime battute ad avere una ottima occasione, non riuscendo a concretizzare in rete da pochi passi, uno splendido assist di RDP. Non passano però 10’ dall’avvio che arriva la doccia gelata. Caprari, giocatore abile nel palleggio e sveglio nel collocarsi tra le linee, sorprende la difesa bn con un tiro dai 20 metri. E qui potremmo fare delle riflessioni generali: nonostante BONIFAZI sia un ottimo inserimento, l’esperienza di NUYTINCK non si può regalare. Con l’olandese regista della retroguardia in campo, i gol subiti una pura rarità, senza, meglio soprassedere. MUSSO quest’anno non fa miracoli; forse ci eravamo abituati troppo bene, ma è palese che il rendimento nel post infortunio non sia pari al precedente. ARSLAN è tecnico, abile nel ruolo, ma è inevitabile che ancora non conosca le caratteristiche dei giocatori avversari. Caprari ci ha messo un amen a capire come insediarsi tra il turco e BONIFAZI giocando a piacimento tra le linee. Con il senno di poi tutti sono allenatori eccelsi e non vogliamo minimamente arrogarci alcun diritto in merito alla tattica di cui GOTTI è maestro, ma siamo sicuri che un MANDRAGORA non fosse più attento sul piano tattico pe4 una gara insidiosa, virtù che poi rappresenta il suo vero punto di forza? Qualche errore di troppo sotto porta di KL15, per caratteristiche assai simile a Nacho, concludevano una frazione che comunque non affievoliva nutrite speranze di recupero nei secondi 45’.

Alla ripresa GOTTI non cambia. Il possesso c’è, PEREYRA in giornata, più che RDP mostrano qualità, ma se trattengono palla un tocco di troppo, il giro palla diventa troppo lento, si perdono tempi di gioco e in tali circostanze si dimezza il potenziale dei due attaccanti che per caratteristiche hanno necessità di profondità e spazi. Facile desumere come in trasferta, dove l’obbligo di fare la gara è di norma delegato ai padroni di casa, la situazione si attagli meglio alle caratteristiche della squadra. Chiudersi con attenzione, recuperare palla, affidarla agli argentini per un rilancio rapido e preciso sulle punte, le quali in velocità possono mettere in difficoltà qualunque difesa. Si rumina un possesso di palla in buona parte sterile, gli esterni non arrivano quasi mai sul fondo, peraltro unica condizione che consenta di aprire una difesa chiusasi a riccio davanti al suo portiere. STRYGER è una certezza, ma in fondo arriva di rado, ZEEGELAAR a corrente alternata. Mancano molto i ricambi sugli esterni che sappiano cambiare passo rischiando l’uno contro uno, tipico di SEMA nell’anno passato; elementi come MOLINA a destra e OUWEJAN a sinistra a nostro avviso, avrebbero potuto dare alternative tecniche interessanti, ma entrambi purtroppo non sedevano in panchina. L’olandese poi è sparito dai radar da quasi 2 mesi!

Oltre ad un errore sotto porta di LASAGNA che non riesce a scavalcare Montipò, giusto registrare l’ammonizione a BECÃO il quale, in diffida, salterà la Juve, oltre al difficile recupero tecnico atletico di DEULOFEU la cui gara a causa dei pestoni ricevuti, si esaurisce in qualche minuto. L’innesto di TER AVEST posizionato sulla sinistra al posto di ZEEGELAAR – forse sarebbe stato meglio invertire gli esterni data la duttilità di STRYGER – non faceva altro che favorire il raddoppio di Letizia, un centrocampista tecnico schierato come laterale in difesa nel 4321, a dimostrazione che Pippo non è solo capace, ma anche discretamente coraggioso. Il gol dopo quello realizzato alla Juve, è una perla su cui MUSSO appare di nuovo impotente. La partita nonostante i molti angoli, anche qui potremmo chiederci come mai non ci si inventi qualche schema in grado di favorire la batteria di saltatori a disposizione, mentre il Milan con pochi angoli manda in rete di testa Rebic ed Hernandez… a riprova che nel calcio di oggi serve ingegnerizzare anche un piano B, non solo il lato C, che non sorride affatto quando RDP, non esaltante la sua prova, colpisce la traversa a 3’ dal termine su calcio franco. Sarebbe cambiato poco per carità, ma hai visto mai….

GOTTI in fondo può recriminare certamente su qualche assenza di troppo; OKAKA per esempio gli avrebbe concesso soluzioni ben più articolate, degli esterni s’è detto, di NUYTINCK anche, su MANDRAGORA forse qualche rimpianto si può ingenerare. Ora il ragazzo di Scampia va ributtato nella mischia, non può essere ignorato. Necessita poi prepararsi al fatto che gli avversari quanto più son umili, più si impegnano a bloccare RDP, il che significa limitare di molto le ispirazioni bn. La gabbia di Pippo è stata molto efficace e c’è da giurarci che a partire dalla prossima, gli avversari terranno ben conto di come le streghe siano riusciti a limitarne sensibilmente le potenzialità.

C’è molto da lavorare dunque per ritrovare percorsi alternativi, specie al Friuli, dove le 4 sconfitte il pari con il Crotone e le 2 vittorie striminzite con Parma e Genoa, ma soprattutto i pochi gol realizzati che ci relegano tra i peggiori attacchi casalinghi in A – indichino la presenza di un limite tecnico-tattico da superare quanto prima, pena orizzonti più da parte destra che sinistra di classifica. La ripresa del torneo poi appare da brivido, Juventus, Samp e Bologna fuori, Napoli Atalanta e Inter in casa concluderanno in 30 giorni un girone che chiarirà in via definitiva il potenziale in essere.

La doccia fredda non tolga comunque serenità a noi tifosi. In un annata così “stramba” e tribolata che ci ha tenuto fisicamente lontano dai ragazzi, la squadra riesce sempre a darci emozioni nel bene e nel male. GOTTI è un timoniere saggio che saprà crescere ancora facendo tesoro dai suoi errori, o se si preferisce, presunti tali. Solo quando tutti saranno a disposizione potremmo dare giudizi più sereni e corretti. Oggi possiamo asserire che dopo 6 buoni risultati, veniamo percepiti come una bella realtà, ma da trasferta. Di buono c’è che le delusioni al Friuli almeno non vengono interiorizzate sugli spalti da una tifoseria che inizia ahinoi a mancare tremendamente. L’anno è finito, il ‘21 non potrà che essere migliore.

Serene feste amici sportivi, e in particolare ai tifosi bianconeri.

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