La statistica calata nel football per molti addetti é fattore interpretabile, per taluni invece manifesta un chiaro valore tendenziale.
I numeri si sa, hanno una loro verità, e spesso aiutano a porre rimedio in ottica mercato. Alcune società (vedi il prossimo avversario, il Milan) hanno addirittura rinunciato a profili manageriali cristallini – Maldini – per affidarsi a discutibili algoritmi, i quali elaborando una serie infinita di dati, sarebbero in grado di identificare nei mercati mondiali ancor meglio dei manager di settore, le figure necessarie al rafforzamento societario.
Calcio 2.0 si potrebbe definire, o per i più nostalgici l’abbrivio di un rischio che protende a derive societarie sempre più incanalate in paradigmi vincolati all’intelligenza artificiale.
Tant’è, il nostro intento é quello di analizzare attraverso i numeri le tante cose buone maturate in questi 45 giorni di calcio che segnano il primo quinto di torneo, a seguito di un’annata sciagurata, che tutti in Friuli vorrebbero lasciarsi alle spalle.
Partiamo con la classifica; 3º posto alla pari di Juve e Lazio e dietro a due candidate per lo scudetto come Napoli e Inter rappresenta quanto di meglio si potesse attendere. 13 punti in 7 gare alla media di 1,85 punti a partita con 4 vittorie, 1 pari e 2 sconfitte (Roma e Inter) rappresentano un bottino ragguardevole, tanto più che il tecnico é di fatto un neofita per la serie A.
Bene anche il comportamento casalingo con un “quasi” en plein – se si eccettua l’Inter campione d’Italia – derivato da 3 successi su 4 (Lazio, Como, Lecce) oltre ai 2 successi in coppa Italia (Avellino e Salernitana), quando nella passata stagione l’unica vittoria casalinga in 19 gare, é stata quella con il Bologna.
Andiamo alle reti, fatte e subite. 10 fatte e 10 subite con una differenza pari a 0 (numeri normalmente posizione da centro classifica).
La squadra però é stata molto abile ad ottenere 4 successi di misura con un gol di scarto e 2 insuccessi (con minimo scarto con l’Inter) e lo 0-3 con la Roma che rimane in assoluto la peggior gara disputata.
Elaborando i gol Fatti e Subiti in relazione ai 6 quarti di gara i risultati narrano: 1ºQ ( 1-2 ) – 2ºQ ( 0-1 ) – 3ºQ ( 2-2 ) alla ripresa – 4ºQ ( 2-3 ) – 5ºQ ( 3-1 ) – 6ºQ ( 2-1 ). Questo significa che la squadra nell’approccio così come al rientro in campo dopo il primo tempo non dimostra un rendimento ottimale essendo in difetto in entrambi i quarti (l’anno scorso i numeri si dimostravano drammatici), mentre si evince un carattere importante nel recuperare situazioni delicate con parziali positivi di 5-2 nell’ultima mezz’ora di gara.
Da qui semmai si dovesse muovere un appunto alla squadra di RUNJAIC, sarebbe quello di entrare in campo maggiormente concentrati, almeno per evitare rimonte non sempre semplici.
Nel dettaglio delle marcature bene LUCCA (3centri), ottimo THAUVIN (3 centri ed 1 assist), bene GIANNETTI, KABASELE, BRENNER (autore del gol vincente con il Como), bene ZEMURA (gol vincente su calcio di punizione con il LECCE). I gol in azione manovrata sono stati 6, su calcio piazzato 3, in contropiede 1.
Andiamo alla personalità e presenza sul campo. Quest’anno il possesso palla é leggermente migliorato rispetto all’anno scorso con 41.71% (16ª posizione). Nel ‘23-24 la squadra era ultima in questa speciale classifica. Meglio anche nei km percorsi (ora oltre 108 per partita) – oltre 4 km in più rispetto alla stagione passata.
I tiri scagliati verso il portiere avversario sono stati 70 (ovvero 10 a gara – 25% da fuori area) di cui 23 in porta (poco più di 3 a gara), 26 fuori, 21 respinti. Meglio dunque rispetto all’anno passato, con capacità realizzativa pari al 14%. Le occasioni da gol 48 (7 a partita), gli assist 7, i cross 81 di cui circa la metà utili. Per l’82% si é trattato di passaggi corti, 14% passaggi lunghi, 5% cross, con precisione par all’80,5% (16ª posizione), sicuramente area migliorabile. In questa classifica
Andiamo ai giocatori – il migliore é stato THAUVIN ( 7.19 rating oltreché essere tra i primissimi per dribbling riusciti), ma anche BIJOL (6.75 rating e 630’ di gioco così come OKOYE), KARLSTROM, e OKOYE (6,67) si sono rivelati importanti. Iker BRAVO nei 53’ giocati ha il 95% nell previsione dei passaggi, ZARRAGA il 93% a dimostrazione che gli spagnoli possono innalzare il livello di qualità dei componenti la squadra. Persino il gigante TOURÈ vanta numeri di livello ragguardevole.
Bene anche EHIZIBUE (autore di due salvataggi sulla linea equivalenti ad un gol, oltre all’assist per BRENNER nel gol vittoria al Como), ZEMURA (gol vincente su punizione al Lecce) e GIANNETTI (gol di testa del pari a Bologna) e piedi educati. Tra i ‘più’ non si può ignorare Lorenzo LUCCA, che si è guadagnato la convocazione in azzurro.
All’orizzonte per di più si profila persino la possibilità di utilizzare elementi come ALEXIS (ancora 3 settimane di attesa) e SOLET (con il 2025), due elementi in grado di giocarsi apertamente la candidatura al ruolo di titolare inamovibile nei rispettivi ruoli.
Giusto dunque professare ragionevole ottimismo per il futuro, salvo migliorare nelle aree grigie evitando per troppa foga di ricevere dei contropiede pericolosi, cui non sempre ci si fa trovare pronti.
AM