Il processo di crescita della squadra bianconera, e dell’allenatore novello in questo campionato Runjaic, ha raggiunto e superato un ulteriore step. Le squadre di Nicola sono sempre molto rognose da affrontare, e solitamente ne escono sempre scialbi pareggi o partite comunque scorbutiche. Aver battuto il Cagliari quasi in surplace, senza rischiare nulla e da dominatori del campo dall’inizio alla fine, conferisce all ‘Udinese una qualifica da squadra matura prima che solida. Non era scontato viste le assenze soprattutto sulla trequarti. Il continuo forfait di Thauvin al quale si era aggiunto quello di Ekkelenkamp oltre a quello noto di Sanchez, alla vigilia poteva lasciar palesare ben altre fatiche. Il tecnico ha invece sorpreso tutti schierando assieme i due centravanti Lucca e Davis, rischiando di non averne uno di scorta per sovvertire gli equilibri del match in corso, qualora ce ne fosse stato bisogno. Di bisogno non ce n’è stato, e alla fine, allora, il tecnico tedesco ha indovinato tutte le mosse, compresa quella di lasciare Davis in campo fino alla fine, cosa mai accaduta, visto che il colpo ferale al match veniva inferto proprio dall’attaccante britannico; a proposito, un gol davvero di pregevole fattura. Un concentrato di potenza, tecnica e rapidità.
Certo, si dirà, giocare anche stavolta in superiorità numerica per oltre un’ora di gioco, stranamente l’espulsione di Makoumbo è giunta allo stesso minuto di quella del milanista Rejinders di una settimana prima, ha sicuramente facilitato le operazioni, ma va detto che anche nella prima mezz’ora di gioco l’Udinese aveva preso possesso del campo, del possesso palla, e delle iniziative di gioco, mettendo già all’angolo il Cagliari, il quale non riusciva a salire ne con gli esterni Azzi e Augello, ne a servire tra le linee Gaetano, con Piccoli sempre controllato dai tre difensori bianconeri. L a squadra di casa faceva viaggiare la palla con maggior ritmo rispetto alla gara col lecce, nella costruzione dal basso, e senza errori in fase di impostazione che con i salentini avevano causato 2 conclusioni verso la porta difesa da Okoye. Oltre a ciò arrembanti le mezzali con Payero e Lovric ad andare forte in verticale e combinare bene in catena con i quinti, e i due attaccanti a fare molto movimento chi a raccordare chi ad attaccare la profondità; Bjiol e Kalstrom metronomi del palleggio, tra passaggi brevi e lunghi e insomma, a mancare erano per lo più i tiri in porta, a dispetto di tanta mole di gioco. La superiorità numerica, aveva fatto si che il Cagliari si ritirasse di una ventina di metri, facendo saltare un passaggio nella fase di costruzione di gioco, non più dal basso poichè a quel punto Bjiol e Kalstrom avevano già tra i piedi il possesso del pallone sul cerchio di centrocampo. Il gol di Lucca, che incornava nel sacco uno splendido cross di Kamara di esterno sinistro, in posizione invertita a seguito di corner, e dalla stessa posizione dalla quale Zemura aveva crossato per Kabasele contro l’Inter, aveva stappato il match con pieno merito. Il difetto della squadra di Runjiac è stato, alla lunga, quello di non cercare con troppa convizione il gol che avrebbe ucciso la partita, offrendo alla squadra di Nicola, attorno all’ora di gioco, l’illusione di poter riaprire le sorti del match e di provare a pareggiare. Le mosse della disperazione di Nicola con gli ingressi di Luvumbo e Lapadula erano state studiate per tale proposito, che veniva strozzato sul nascere dallo splendido gol di Davies, costruito quando anche Runjiaic aveva operato i giusti cambi. Insomma, vittoria meritata e per nulla sofferta.
Analizzando quanto aveva profetizzato il tecnico tedesco al momento del suo arrivo, dove aveva stilato quelle che sarebbero dovute essere le peculiarità di gioco della sua Udinese, una lista che suonava più o meno così: dominio del gioco, possesso palla, cross dalle fasce, pressing alto e cercare di far diventare il Friuli un fortino dove gli avversari avrebbero dovuto faticare non poco, beh, va messo a referto che tutti questi aspetti cominciano a vedersi sempre con più convinzione. Una crescita di partita in partita se si prendono in esame le ultime tre vittorie, a partire da quella col Como, fortunosa, con il Lecce, già un po’ più sofferta, per arrivare a quella col Cagliari, come detto in surplace. Certo il vantaggio numerico ha aiutato come detto, ma ripeto, la prima mezz’ora di gioco aveva già stabilito chi fosse il padrone del campo e del match. Tutto questo nonostante le assenze di rilievo nel comparto della trequarti, che al loro ritorno non potranno che far salire il livello della squadra. Per il resto, la classifica ora è tornata ottima; fin’ora vittorie con le pari grado e sconfitte con le big, eccetto la vittoria con la Lazio. Tutto abbastanza regolare, cosa che l’anno scorso però non lo era per nulla; terzo clean sheet, e gol dei due frombolieri in attacco, sempre importanti soprattutto il gol di Davis, il quale ha avuto modo di sbloccarsi, e quando una punta si sblocca è sempre positivo per il proseguo del cammino.
Altro aspetto positivo i cross. L’Udinese è la quarta formazione a scodellarne di più, e in questa particolare classifica Kamara si distingue come uno dei più precisi del campionato (dati lega calcio Serie A) con la perla ultima il meraviglioso traversone per l’incornata di Lucca. Chi l’avrebbe mai detto a inizio campionato? Se consideriamo che a Gennaio comincerà a calcare il campo anche Solet, e torneranno presto Sanchez e Thauvin si comprende come margini di crescita questa squadra ne abbia ancora parecchi, nonostante la classifica sia già di per se ottima.
Paolo Blasotti