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Non c’è molto da dire

Non c’è molto da dire.
Monica Tosolini

Non c’è molto da dire.

Quando perdiamo contro squadre allenate da Iachini, il titolo dovrebbe essere: “un allenatore fa con quello che ha”, ma quest’anno il materiale è buono. Le ragioni della sconfitta vanno cercate altrove, secondo me. Nella formazione scesa in campo, in quel cantiere in continuo lavoro che è l’Udinese post-Watford, c’erano sei giocatori che l’anno scorso non giocavano a Udine o spesso sedevano in panchina (sette, se consideriamo anche Becao). Alcuni di questi sono appena arrivati a Udine.

Se proprio dovessi muovere delle critiche, direi che la squadra ha alzato il baricentro rispetto al post-lockdown e questo sta penalizzando Lasagna e i difensori. Anche la scelta di mettere in porta Nicolas non è delle migliori (ad essere diplomatico), ma lì “bisogna chiedere ad altri”… (visto che lo ho tirato fuori di nuovo, Iachini?!). Contro la Fiorentina il portiere brasiliano non aveva colpe, ma un Musso o penso anche uno Scuffet avrebbero preso il pallone del primo gol, che invece gli è passato sotto le gambe.

Siamo una squadra anomala. Si dice che un buon portiere e un buon attaccante fanno da soli mezza squadra, noi attualmente non li abbiamo o non li facciamo giocare.

Il problema è principalmente negli equilibri. Appena la squadra si disunisce, ecco che la difesa rimane scoperta. Il primo gol avrebbe del tragicomico non fosse per il fatto che Molina e Ouwejan sono nuovi del calcio italiano. Anche Becao pare aver avuto una involuzione, ma poi, nel secondo tempo, quando la difesa è passata a quattro, ha avuto meno problemi.

Abbiamo una difesa che, se colpita in velocità, soffre molto, per cui è basilare rallentare l’azione degli avversari prima (!!!) della trequarti passiva (la nostra area, per intenderci, o qualche metro più in là).

A Firenze Arslan ha fallito proprio in questo. Per il resto, ho apprezzato molto la prestazione di Deulofeu, che sarà molto importante nel proseguo del campionato.

La partita è cambiata quando abbiamo aperto la difesa viola con due giocatori che prendevano palla larghi (meglio il francese di Pussetto).

Pare che questa squadra reagisca bene al cambio modulo, passando a un 451 (a me le varianti non interessano quindi lo chiamo così) dove Okaka possa sfruttare quelle qualità che avevamo ammirato tempo fa e che ultimamente (tolto domenica) sembravano svanite. Immagino, ma è solo e soltanto una mia impressione, che Gotti debba legare l’asino dove vuole il padrone. Giusto, se si vince; sbagliato se ci sono di mezzo scelte discutibili.

Il mister sta dimostrando intelligenza nella gestione della rosa, dei cambi e dell’evoluzione della squadra. Forse in questo periodo dovrebbe avere un po’ meno coraggio circa l’atteggiamento tattico in campo, ad inizio partita, ma vedremo come andrà prossimamente. Lo so, è una magra consolazione, ma ai punti con la Fiorentina avremmo vinto 2 a 0.

Il calcio però, non è fatto di meriti, ma di gol…

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