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L’Udinese torna da Cremona con poche certezze e diversi dubbi

Zaniolo si sblocca, Atta propone e Okoye para. Un punticino sì, ma che entusiasma poco
Redazione

Il cammino bianconero riparte dopo la sosta nazionale dalla città del torrone, Cremona. I grigiorossi dell’ex Nicola, hanno approcciato il torneo con piglio ragguardevole, vedi vittoria a San siro sponda Milan, salvo subire il primo e unico inciampo alla vigilia della sosta, quando opposti ai cugini nerazzurri. I 9 punti ottenuti in 6 gare con le prime 5 ad occupare i piani nobili della classifica, depongono a favore del proprio condottiero, che dimostra costantemente le relative capacità quando gli vengono affidate rose approntate per la salvezza.

I bn peraltro arrivano da 1 punto in 3 gare, il che non deporrebbe a favore di facili proclami, o lusinghiere aspettative, se non fosse che la gara affrontata col Cagliari non pare essere stata propriamente baciata dalla dea bendata.

L’attesa della vigilia pone il proprio focus sul portiere OKOYE che ritrova la titolarità tra i pali. La squadra ne dovrebbe presumibilmente giovare date le capacità nel guidare la difesa da parte del nigeriano, reparto peraltro ancora orfano per qualche settimana del 23.enne centrale danese, Thomas KRISTENSEN.

Avanti a Maduka, RUNJAIC conferma il belga KABASELE, con SOLET e il nazionale georgiano GOGLICHIDZE a completare lo schieramento a 3 dietro. Centrocampo con EKKELENKAMP a sostituire PIOTROWSKI, esterni con ZANOLI alla seconda consecutiva da titolare mentre KAMARA viene proposto sull’out opposto; l’attacco viene affidato alla coppia formata da ZANIOLO-BAYO con quest’ultimo rilanciato un po’ a sorpresa al posto di DAVIS.

L’Udinese cerca punti pesanti allo Zini,  al fine di non ridimensionare sin dall’avvio ambizioni in parte velate, banalmente nemiche della temuta mediocrità. Nicola sull’altra sponda, schiera sin dall’avvio ben tre ex dal dente avvelenato, il portiere SILVESTRI a sostituire l’infortunato Audero, PAYERO e PEZZELLA. Curiosità per Jamie Vardy ex Leister a guidare l’attacco grigio rosso.

Parte male la squadra friulana schierata in giallo. Bastano poco più di 3’ per andare sotto. Fallo sui 30 metri di KARLSTORM e relativa punizione. Batte Vandeputte, sul cross interviene Terracciano che trova la complicità di una deviazione si braccio da parte di KABASELE. OKOYE che in allenamento si dimostra pressoché insuperabile, smentisce da subito il proprio direttore sportivo; cremonese avanti. La squadra avanza con ritmi reiteratamente blandi opposta peraltro a quella di Nicola che fa del dinamismo e nel recupero delle seconde palle uno dei propri dogmi tattici.

Il primo tiro arriva a metà frazione con ATTA che dopo aver scambiato con uno svagato EKKELENKAMP, tira frettolosamente verso Silvestri colpendo male la palla. Intorno alla mezz’ora di gioco la fase più delicata per la squadra di RUNJAIC che subisce due tiri pericolosi dal limite di Zerbin e una traversa su girata di Bonazzoli su imbeccata sempre di Vandeputte. Termina la frazione con i grigio-rossi avanti di una segnatura, ma capaci di esprimere dinamismo e velocità d’azione ben superiori a quelle espresse dai bianconeri.

Al rientro alla squadra di RUNJAIC corre l’obbligo di fare la partita mentre Nicola incita i suoi alla difesa del vantaggio. Passano pochi minuti e ZANIOLO imposta da centro campo cecando BAYO che attiva ATTA. Intelligente l’apertura verso ZANOLI che a differenza dei suoi pari ruolo che tendono a fare costanti retropassaggi, mette una palla col contagiri per ZANIOLO che chiude il cerchio con un colpo di testa vincente. L’Udinese ottenuto il pari prendeva il dominio del gioco facendo presagire anche un possibile sorpasso. La migliore occasione la confezionavano i due polacchi subentrati all’ora di gioco, con PIOTROWSKI che non riusciva a chiudere un gran assist di testa di BUKSA.

25,30 minuti di predominio tecnico-tattico non evitavano comunque pericolose ripartenze da parte di Vardy e compagni, facilitate anche da disattenzioni collettive della retroguardia. All’ora di gioco OKOYE si opponeva da campione sul centravanti inglese scappato in contropiede, chiudendo lo specchio di porta impedendo il vantaggio ai padroni di casa. Passato il pericolo la squadra di Nicola ritrovava energie sopite. Il “mudo” Vazquez cercava di instillare qualità tanto che ottenuta una punizione dal limite all80º sfiorava il vantaggio colpendo il legno a destra di OKOYE forse non perfetto nell’impostare la barriera.

A tre minuti dal termine in pieno recupero, SOLET la combinava grossa appoggiando un po’ a casaccio verso il centro, favorendo di fatto un contropiede micidiale su cui Vardy, complice un recupero dei difensori bianconeri, sfiorava un vantaggio che sarebbe stato definitivo.

Un 1-1 finale che all’apparenza pare scontentare un po’ tutti; una Cremonese forse illusasi, un’UDINESE a cui sembra sempre mancare quel quid per diventare matura e vincente. Vero, la squadra lombarda sino ad ora era stata messa sotto solo dall’Inter, ma il peso tecnico oltre all’esperienza degli uomini di RUNJAIC (2 punti nelle ultime 4 gare) avrebbe dovuto dar luogo ad una prestazione diversa, superiore, più convincente insomma. Alla fine la squadra pare sempre lasciare qualcosa di intentato.

EKKELENKAMP preferito a PIOTROWSKI non ha convinto, SOLET pur capace, a volte sembra svogliato, BAYO preferito a DAVIS potrebbe avere avuto un senso solo qualora l’inglese non fosse stato in perfette condizioni. LOVRIC non più considerato. Bene invece ZANIOLO che seppur in condizione atletica non ottimale, sembra poter offrire partita dopo partita, un apporto sempre più convincente. Speriamo che la realizzazione di un gol importante, corrobori ulteriormente le prestazioni in addivenire. Bene OKOYE, incolpevole nel gol, soprattutto in grado di dare solidità e sicurezza al reparto arretrato.

2 punti ottenuti contro Cagliari e a Cremonese, non sciolgono i dubbi sulla forza della squadra chiamata a dirimere il dubbio contro il Lecce al Friuli, dove la vittoria manca da una vita. 3 punti convincenti potrebbero in fondo dare il giusto slancio inducendo maggior ottimismo in chiave prospettica. 

AM

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