L’Udinese si regala un Natale sereno e al caldo. Lo fa espugnando uno dei campi per lei, e non solo per lei, ostici della serie A ovvero quello di Firenze. Negli ultimi 17 anni in riva all’Arno la squadra bianconera ha totalizzato, con questo, solo 3 successi, e tante, tante sconfitte. Ultimamente il trend è cambiato se è vero che pure lo scorso anno con Cioffi al timone, si era sfiorata l’impresa. Era il Gennaio 2024, e i bianconeri, autori di una grande prova, vennero raggiunti sul 2 a 2 all’83’ su calcio di rigore. Uno di quei tanti pareggi che lo scorso anno avevano strozzato l’urlo in gola per una vittoria sperata, proprio all’ultimo. Quell’Udinese pareggiava di continuo e non riusciva proprio a vincere. Quella di quest’anno invece pareggia pochissimo, solo 2 volte, a fronte di ben 7 vittorie e 8 sconfitte. Nel torneo dei 3 punti è indubbiamente un vantaggio, concedere qualche sconfitta in più ma battere più spesso colpi da tre punti. La classifica è lusinghiera e continua ad esserlo.
La squadra bianconera ha consolidato la nona piazza, ha 23 punti e a due giornate dal termine del girone d’andata è un bel vivere, se si considera che le ultime due gare vedranno il Torino ospite al Friuli e la trasferta di Verona. Insomma, c’è di peggio. Le prospettive di virare al giro di Boa con 27, e al massimo con 29 punti, è da baciarsi i gomiti. Significherebbe salvezza virtuale acquisita già alla fine del girone d’andata. Significherebbe poter affrontare il girone di ritorno guardandosi più in avanti e meno indietro.
Ma cosa ha significato la vittoria di Firenze? Sostanzialmente ha colmato una lacuna che finora affliggeva la squadra di Runjiaic. Si diceva che non riusciva a fare punti con le grandi, eccetto la vittoria con la Lazio di inizio stagione, quando però la squadra di Baroni ancora non ingranava. Ebbene, la Fiorentina in questo momento è da considerarsi grande. Averla battuta dal punto di vista del morale conta anche di più della vittoria di Monza, perchè se quella in terra di Brianza aveva riportato serenità, quella di ieri sera ha portato sicurezze e morale. Consapevolezza di potertela giocare anche con le squadre superiori, e di giocartela anche con tanti assenti. Eh si perchè ieri sera Runjaic recuperava Lovric (fondamentale) ma perdeva Bjiol, in una spirale malefica che pare risucchiare a turno ogni settimana almeno un interprete. Il tecnico balcanico ha presentato nuovamente la difesa a 3 con Kabasele capo reparto. Eh insomma, i primi minuti sono sembrati portare in dote tutte le controindicazioni che tale modulo riporta nel suo bugiardino, specie se interpretato dal verso sbagliato. Squadra dal baricentro basso fin da subito, sofferente sui cambi di campo, specie da destra a sinistra, volti a cercare la differenza di passo imbarazzante tra lo sgusciante Sottil e il pachidermico Kristensen. Giro palla lento e appannaggio dei tre difensori. Nei primi 15 minuti il possesso palla dei bianconeri era del 30% scarso, e l’80% di esso era garantito dai piedi dei tre difensori che giocavano a toccarsela in orizzontale o all’indietro. Dopo i primi 15 minuti Lucca e Thauvin avevano toccato 1 palla a testa, Le mezzali 2, Kalstrom 7, la linea a 5 dietro oltre una quarantina. Va da se che manovrare così non poteva portare a nulla di buono; insomma se la palla rimane tra i piedi meno nobili della squadra, lontano non si può andare. La Fiorentina, schierando due palleggiatori come Adli e Cataldi, 3 trequartisti dietro la punta, manovrava eccome, dominando il gioco. Tutto questo per i primi 25 minuti. Primo scorcio di gara che aveva logicamente portato ad evidenziare le difficoltà previste, con Kristensen irruento su Sottil come un elefante in una cristalleria (con l’arbitro che incredibilmente aveva preso una topica nel non assegnare la massima punizione), il vantaggio conseguente, e con il 2 a 0 sfiorato sempre su errori dei bianconeri, gli errori tanto esorcizzati da Runjiaic alla vigilia: nel contesto Sava aveva rinviato direttamente sui piedi nemici rischiando il tracollo. Nel corso della partita l’Udinese avrebbe tentato il suicidio in altre circostanze, come il remake del retropassaggio di Ekkelenkamp di San siro, stavolta con Atta protagonista, e una scivolata di Sava, ieri poco sicuro, che per poco non spianava un corridoio glorioso per Kean. Però nel frattempo l’Udinese era anche cresciuta. O era calata la Fiorentina fate voi.
Sta di fatto che già la seconda parte del primo tempo aveva visto la squadra crescere, salire di baricentro, vincere i duelli in mezzo, e creare presupposti interessanti. E’ nel secondo tempo però che c’è stato il definitivo cambio di marcia. Runjiaic deve essersi fatto sentire all’interno degli spogliatoi. La squadra ha approcciato in modo meno pauroso e molto più aggressivo. Alzando il baricentro, la qualità delle giocate e l’aggressività dei contrasti. Thauvin ha alzato il livello della prestazione, e Lucca finalmente è riuscito ad entrare in partita (nel primo tempo gli erano arrivati solo 2 palloni sporchi).
La mossa correttiva di Runjiaic di inserire Abankwah su Sottil, l’unico che potesse tenere l’avversario sul piano della corsa, e mangiarselo su quello della forza, è stata poi la chiave di volta. Con Sottil anestetizzato, Colpani e Beltran a perdere tanti duelli, Kean rimaneva isolato, e la viola pian piano spariva dal campo. l’Udinese è salita invece in cattedra, anche se fondamentale è stato il regalo di Ranieri sul primo gol dei bianconeri, con assist successivo di Ekkelenkamp per il bel gol di Lucca. Ma si sa che a Natale è tipico scambiarsi i regali, come da tradizione. Il timbro di qualità di Thauvin ha poi indirizzato il match. Lucca ha sfiorato il gol d’antologia, e insomma, la partita ha cambiato faccia e padrone. Pochi i pericoli occorsi da Sava, e sempre su regali dei bianconeri, come detto sopra. Di suo la viola ha ben poco costruito, e anche i subentri di Gudmunson, Ikone e Kouame hanno spostato lo zero virgola sulle sorti del match. Menzione particolare per Kabasele: non ha per niente fatto rimpiangere Bjiol, contro un avversario temibile come Kean. Il belga si conferma come uno dei più positivi la dietro quest’anno, o meno peggio, fate voi.
Insomma una vittoria meritata. Una vittoria che da slancio e morale. Una vittoria conseguita con il 352. Va detto però, che per attingere il massimo della potenzialità da questa squadra, Runjaic dovrà togliere un difensore e aggiungere una punta. E’ inevitabile. Questa squadra ha qualità importante dalla cintola in su, e reprimerla per far giocare un difensore in più, magari lento e macchinoso, non giova davvero a nessuno, se non agli avversari.
Paolo Blasotti