L’Udinese sbanca anche Lecce candidandosi prepotentemente ad un posto in Europa. Certo, l’inseguimento si prospetta ai limiti delle possibilità, pur tuttavia la solidità trovata nell’ultimo mese (10 punti in 4 gare), fortifica significativamente il raggiungimento di un traguardo che avrebbe un valore dalla portata storica.
RUNJAIC non rinuncia alla difesa a 4 nemmeno in via del Mare, rilanciando KRISTENSEN in luogo di EZIBHUE oltre a SANCHEZ al posto di ATTA, al fine di costringere il tecnico giallorosso a prestare maggior attenzione al reparto difesivo.
I padroni di casa si giocano una salvezza peraltro ancora tutta da conquistare, mentre i friulani giocano per dimostrare che la parte sinistra della classifica non è affatto una occasionalità.
Partono bene gli uomini di Kosta che appena dopo 5’ scaldano con LUCCA i piedi di Falcone. Alla mezz’ora i padroni di casa trovano un muro in SOLET e KRISTENSEN abili a ribattere una doppia conclusione in area friulana.
Scampato il pericolo (sarà di fatto l’unico), i bn si proiettavano in avanti alla ricerca di un atteso vantaggio, data una superiorità tecnico-atletica piuttosto marcata. Superata di poco la mezz’ora di gioco, la dea bendata, spesso avara nei nostri riguardi in stagione, giungeva l’episodio che diventerà centrale.
LOVRIC anticipava l’intervento del centrale Jean ricavandone una galeotta manata sul viso. In altri tempi si sarebbe parlato di “rigorino” (molti peraltro quelli subiti dai friulani), punizione che farà adirare non poco sul finire Marco Giampaolo. Ma tant’è… dopo un richiamo al Var, il direttore di gara Bonacina, non dimostrava troppe esitazioni, assegnando la massima punizione in favore degli ospiti.
E qui, piuttosto che rallegrarsi per quanto ottenuto, si andava viceversa consolidando un capannello di uomini bn appostati sul dischetto, situazione nella quale bomber LUCCA, si arrogava il diritto trattenendo sottobraccio la sfera, di calciare il discusso penalty in fronte ad una designazione che spettava per gerarchia al capitano. A nulla servivano i rimbrotti vistosi di BIJOL, SOLET, KAMARA oltre a quelli dello stesso capitano, atti a dissuadere il bomber piemontese dal calciare la massima posizione.
Il 17 andando contro ogni diktat di spogliatoio, disponeva prima sul dischetto la sfera, per poi sferrare un gran destro andatosi ad insaccare sotto la traversa difesa da Falcone. Gran esecuzione, fredda, sicura, e vantaggio conseguito con il decimo centro stagionale appannaggio del 2 metri bn, senza però una naturale esultanza da parte dei compagni, i quali mal avevano supportato l’insubordinazione andata platealmente in scena. Non passava che una manciata di secondi, e ci pesava Mr.RUNJAIC a consolidare le regole dello spogliatoio, richiamando in panchina il centravanti friulano per sostituirlo con Iker BRAVO, e guadagnano probabilmente grande stima da parte del gruppo. La frazione si concludeva con il minimo vantaggio conseguito in fronte a rischi pressoché nulli.
La ripresa si protraeva sulla falsariga del primo tempo procurando pochissime occasioni, fatto salvo un paio di tiri dal limite dell’area, sempre ad opera degli ospiti, mentre i salentini non riuscivano nemmeno a presentarsi una volta dalle parti di un pressoché inoperoso SAVA, il quale chiudeva la serata vincente con un altro atteso clean sheet.
Un plauso dunque agli uomini bn artefici del successo, ma anche ai più che elogiabili tifosi, stoici nel sorbirsi una trasferta niente male, in merito a distanza percorsa (oltre 1000 km).
La Salvezza ormai acquisita con gli attuali 36 punti, dovrebbe dunque garantire da ora in avanti, non solo una sufficiente autostima per il lavoro sino ad ora svolto, ma l’energia necessaria per favorire rincorse verso posizioni di prestigio non propriamente programmate ad inizio torneo, senza per questo creare angosciosi conflitti interni derivanti dal discusso episodio. Tutto é bene quel che finisce bene.
Provaci UDINESE !