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L’Udinese al Maradona vale il Napoli capolista

Grande prestazione degli uomini di Runjaic, quasi ai limiti del rimpianto
Redazione

In merito al prodigioso impatto avuto da Antonio Conte sul mondo Napoli difficile dubitare sull’efficacia, basti pensare che nonostante la dipartita di un certo Victor Osimhen, il gruppo è stato capace di raccogliere oramai prossimi ai 2/3 del torneo (24  giornate), ben 54 punti (17 vittorie) contro i 38 dello scorso torneo a pari giornate; i numeri si sa, raramente mentono, 27 punti ottenuti su 33 indicano quanto possa essere insidiosa la sfida del Maradona, ambito in cui l’Udinese non batte chiodo da oltre 11 anni (3-3 nel dicembre 2013).

Seconda solo all’Inter nelle proiezioni scudetto, la squadra partenopea si avvarrà per di più di un fattore emotivo affatto trascurabile, complice la fragorosa sconfitta dei nerazzurri a Firenze nel recupero infrasettimanale, situazione che certifica un divario di ben 3 punti dai primi rivali per il titolo, quota che potrebbe addirittura raddoppiare in attesa della gara dei campioni in carica prevista in coda alla giornata.

Con queste premesse, oltre ad un Maradona gremito ed entusiasta, deve fare i conti Mr. RUNJAIC, il quale recupera il fido KARLSTROM in mediana oltre agli infortunati EHIZIBUE e GIANNETTI entrambi però solamente destinati alla panchina. Sorpresa parziale con ATTA dentro al posto di PAYERO a presidiare la corsia di destra. Con DAVIS ancora out, si opta comunque per una scelta giudiziosamente prudente con THAUVIN-LUCCA in avanti a scalfire la miglior difesa del torneo (16 gol subiti), frecce di un 442 rielaborato, parente stretto di quell’intramontabile 352, allorquando KAMARA tenda a spostare il proprio baricentro di una decina di metri più avanti. 

Parte la gara con i friulani spavaldi sin dalle prime battute tanto da impegnare il friulanissimo Meret dopo nemmeno 2’ con una gran parata su THAUVIN. La gara si dimostrava sin da subito interpretata a viso aperto da entrambi le contendenti con occasioni ripetute da entrambi le parti. L’Udinese addirittura ne confezionava ben 4 corpose nei primi 16’ con il suddetto THAUVIN, ma anche con LUCCA, EKKELENKAMP, BIJOL concedendo anche ai padroni di casa un paio di opportunità non sfruttate al meglio.

Stupiva questa Udinese che non dimostrava affatto timore reverenziale almeno sino al 36º di gioco quando Mc Tominay riusciva a realizzare ció che nessuno era riuscito a fare in 23 giornate, ovvero un gol di testa all’Udinese. Molto abile lo scozzese a saltare da corner sopra la testa di KRISTENSEN ostacolato da un blocco avversario. Peccato perché poco prima il Napoli aveva fatto le prove generali e dunque ci si doveva preparare meglio. 

La squadra di RUNJAIC tuttavia non si perdeva d’animo e continuava ad esprimere calcio efficace. Al 40º su palla difesa con poca attenzione da Jesus e allargata a Mazzocchi che affettava al limite dell’out la ribattuta, la stessa veniva intercettata da KARLSTROM il quale essendo dotato di fosforo a sufficienza, toccava di prima verso EKKELENKAMP il quale indirizzava magnificamente da 30 metri sul palo lontano, con un colpo di piatto fantastico, inusuale, sul quale il portiere dei partenopei nulla poteva. Grande e contraddistinta da estrema qualità, la realizzazione del centrocampista olandese che regalava un meritato pari ai suoi con una autentica prodezza.

Si chiudeva la frazione con i ragazzi bianconeri capaci sorprendentemente di tenere testa in tutto per tutto alla capolista.

L’avvio di ripresa che in passato ha lasciato spesso scorie pericolose, veniva ben interpretato dai bn che sin dalle battute iniziali arrivavano alla conclusione con LOVRIC su cui Meret si opponeva da par suo. La partita tuttavia virava su situazioni tattiche più prudenti vedendo i friulani gestire molto accortamente gli spazi puntando su rapide ripartenze, confortati dalla fisicità di LUCCA.

Bene ATTA che dimostrava di adattarsi in un ruolo non propriamente suo, e benissimo la solidità difensiva con un SOLET straordinario nei duelli corpo a corpo. Era forse più la squadra bn ad avvicinarsi maggiormente al gol attraverso palle inattive, con il Napoli che arrivava addirittura a sostituire ben 5 giocatori compresi i 3 d’attacco, quasi a dimostrare l’impotenza davanti agli ospiti.

L’uscita di SOLET per un affaticamento muscolare a 10’ dal termine, poteva far presagire ad una qualche sofferenza finale che però non si materializzava mancando un reale forcing dei padroni di casa. 

La squadra di RUNJAIC é parsa ben messa in campo con 4 giocatori di centrocampo non propriamente esterni e questo ha conferito qualità alla mediana favorendo gli inserimenti verso la porta avversaria. Dietro sembra che SOLET abbia dato consistenza a tutto il reparto consentendo di esprimersi al meglio anche a BIJOL. Ora sarà curioso verificare se questa formula verrà riproposta anche nelle prossime sfide quando il gioco passerà prevalentemente in mano ai bianconeri. I giocatori scesi in campo al Maradona meritano infatti tutti, attesa riconferma.

AM

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