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L’Udinese a Monza rialza la testa

Classifica confortante in previsione di impegni insidiosi
Redazione

L’Udinese a Monza nel posticipo della 15ª giornata, non può permettersi passi falsi nonostante due defezioni importanti come OKOYE e DAVIS. 4 sconfitte nelle ultime 5 con un solo punto ottenuto (Empoli), 4 punti nelle ultime 7, lanciano un grido d’allarme che non può essere sottovalutato. La marcia recente é da serie B e nonostante una classifica ancora accettabile, il punto a partita riporta i pensieri a quelle prestazioni che da oltre 2 anni a questa parte lasciano piuttosto dubbiosi sulle capacità di tenere alta la tensione agonistica. Sottil (fresco di esonero in casa blucerchiata), dopo una partenza bruciante – 18 punti in 8 gare – raccolse miseri  28 punti nelle restanti 30, ovvero al di sotto di 1 punto partita. In stagione scorsa i 6 punti in 9 gare con 0 vittorie, non furono sufficienti al tecnico piemontese per salvare la panchina. Il subentro del fiorentino Cioffi illuse dopo una buona partenza proprio dal Brianteo, con 5 punti ottenuti dalle 2 trasferte lombarde (Monza e Milan) e Atalanta in casa per poi chiudere la seconda esperienza in Friuli con 22 punti in 24 gare; ci volle Fabio Cannavaro per portare a casa una salvezza quasi insperata con i 9 punti in 5 gare grazie alle vittorie esterne di Lecce e Frosinone.

All’ U-Power Stadium, Kosta RUNJAIC viste le defezioni parte con un 442 all’occorrenza in grado di diventare 352 o 532 a seconda di come la si guardi. In mezzo davanti a KARLSTROM, LOVRIC, ZARRAGA si insedia EKKELENKAMP spostato sulla sinistra ad impedire scorribande pericolose a Maldini. Mentre KRISTENSEN si accomoda ancora in panchina pronto alla bisogna, il fronte offensivo é affidato al duo THAUVIN-LUCCA.

Nesta sulla sponda brianzola conta di ottenere i 3 punti per accorciare la classifica, forte di un Daniel Maldini pienamente recuperato.

Partono motivati i padroni di casa, ma sono i friulani a passare dopo appena 5 minuti. Tocco di EKKELENKAMP all’indietro per un cross perfetto di ZEMURA direzione LUCCA il quale, da 5 metri se gli vien lasciata opportunità di colpire di testa diviene pressoché una sentenza. Gol e gioia palpabile per l’ariete bn al 5º centro stagionale, 4 di testa. Qualche minuto dopo i bn creavano addirittura le condizioni per un possibile raddoppio su cui LUCCA faceva tutto alla perfezione salvo partire in leggero fuorigioco su contropiede assai efficace finalizzato da THAUVIN. Il Monza scampato il rischio del doppio svantaggio, provava a reagire, rimediando alla fine solo una significativa serie di tiri dal limite, finiti seppur di poco, fuori dallo specchio. Brianzoli dunque a giocare sugli esterni, mai marcati veramente con accortezza, friulani pronti a ripartire nella zona centrale dove diveniva inabitabile una relativa superiorità numerica. Il primo tempo finiva così con un vantaggio forse eccessivamente premiante il gioco espresso. Monza manovriera, 16 tiri di cui 5 verso la porta, Udinese cinica e matura davanti a circa 230 tifosi festosi arrivati dal Friuli.

In avvio di ripresa, noto punto temporale dolente della squadra di RUNJAIC – siamo ultimi nel 4º sesto di gara – erano sufficienti poco più di 2’ per subire il pareggio. KRISTENSEN entrato in ripresa per garantire il ripristino del noto 352, usciva alto costringendo BIJOL ad uscire sull’esterno, lasciando di conseguenza un vuoto sulla tre quarti; nel proseguio dell’azione la palla giungeva a Maldini che veniva stoppato solo in parte da GIANNETTI. Sul rimpallo conseguente la palla arrivava sui piedi di Kiriakopulos il quale a pochi metri dalla porta calciava deciso. Il fendente del greco si insaccava un po’ fortunosamente alle spalle di SAVA dopo esser passato sotto le gambe sia dell’argentino che del portiere. 

Lo sbandamento sembrava addirittura protrarsi, quando pochi minuti dopo Caprari da dentro l’area sciupava una buona occasione calciando a fil di palo. L’Udinese concedeva ai padroni di casa la gestione della palla almeno sino ai 70 metri per arroccarsi poi nel centro del campo con la conseguenza di favorire pericolose incursioni esterne agli avversari, come al 53º di gioco, quando Djuric di testa nonostante una ferrea marcatura da parte di BIJOL, costringeva il 22.enne Razvan SAVA a dimostrare attraverso una parata strepitosa, che sui portieri lo scouting bianconero può dire ancora la sua. 

L’Udinese scampato il pericolo, dimostrava di non voler accettare di giocare solo difensivamente, pena il rischio di soccombere. 

Il pareggio si sbloccava al 70º quando una pericolosa azione dei padroni di casa vanificata da un’errata rifinitura di Maldini, innescava un contropiede iniziato da THAUVIN, il quale con un’apertura di qualità pescava EKKELENKAMP a centro campo; lo stop perfetto dell’olandese – più che buona la sua prova – favoriva un assist al bacio per l’accorrente BIJOL che con un diagonale mortifero batteva inesorabilmente Turati. Vantaggio forse insperato che peró aveva il merito di infondere morale ai ragazzi. Fortuna voleva che l’ingresso tardivo per i rossi di Dani Mota, peraltro titolare da 7 gare, produceva solo una gran traversa su cui SAVA nulla avrebbe potuto. A poco servivano sul finale i cambi di Nesta, Sensi su tutti, intenti a scalfire una difesa arroccata sul gigante BIJOL, la cui assenza abbiamo compreso quanto pesi sull’economia della squadra.

Vittoria dunque sofferta – ben 27 i tiri concessi ai lombardi – ma salvifica per l’intero ambiente e per una tranquillità di classifica ritrovata. Immaginiamo solo quel che poteva accadere in caso di sconfitta…

Si sono viste peraltro cose interessanti come il valore del giovane SAVA, la necessità di titolarità di un elemento dal valore di KRISTENSEN, il recupero di LOVRIC e di THAUVIN apparsi in buona condizione atletica, la qualità di EKKELENKAMP, le doti di goleador di LUCCA, forse meno tecnico di DAVIS, ma più goleador. Meno bene invece, la capacità di difendere sugli esterni.

Sabato col Napoli é in programma la partita della possibile svolta; qualora la squadra avesse assunto con la vittoria del Brianteo voglia e consapevolezza dei propri skills, allora potremmo davvero ritrovarci nuovamente a guardare con fiducia chi é piazzato avanti a noi, piuttosto di chi sta dietro.

AM

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