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L’occasione di un’estate per dieci zebrette

Sogni che potrebbero diventare realtà.
Monica Tosolini

Sogni che potrebbero diventare realtà. Un pensiero che accomuna dieci giovani zebrette della squadra Primavera dell’Udinese. Il Covid-19 si è abbattuto come un tornado sul calcio, ma c’è anche il rovescio della medaglia e chi vuole vedere positivo guarda a quello. Perché qualcosa di positivo, in questa emergenza a lungo termine, si è creato.

Il riferimento, appunto, è ai giovani delle formazioni Primavera ai quali le prime squadre dovranno far ricorso. L’Udinese, che ha una rosa di soli 18 effettivi di movimento, attingerà a piene mani ai ragazzi della squadra di Cristante, prima dello stop impegnata nel tentativo di risalita in Primavera 1 (è terza in Primavera 2, destinata ai play off per la promozione con Spal e Verona) quando il campionato è stato fermato alla 20esima giornata.

Con Fonseca, Gotti è il tecnico di A che più di tutti deve arruolare ‘giovani leve’ per la ripresa del campionato. Dieci giocatori sono già stati aggregati alla prima squadra e almeno un paio di loro potrebbero esordire in questo anomalo finale di stagione. Chiaramente sono profili noti in casa Udinese, ma ancora non molto tra i tifosi.

Proviamo perciò a tracciare un identikit di ognuno: sono giovani di talento che dovranno mettercela tutta per sfruttare una occasione unica.

Per la porta, i nomi in ballo sono due. Il primo è quello di Manuel Gasparini, classe 2003, già emerso per la trafila in azzurro grazie alle indiscusse doti che lo indicano come portiere del futuro dell’Udinese. Una certa esperienza e la capacità di giocare anche con i piedi sono dalla sua.

Guantoni pronti anche per Matteo Carnelos, più giovane di un anno, ha alle spalle uno stage con l’Under 17. Il ragazzo si è fatto notare per la spiccata personalità in campo.

In difesa il titolarissimo (in Primavera) Francesco Mazzolo (nella foto), classe 2001, centrale dal grande tempismo, intelligenza tattica e grande lettura del gioco e abile nell’impostazione. Non ha una grande struttura fisica, questo è davvero l’unico neo.

Difensore, o più propriamente centrale davanti alla difesa è Alessandro Rigo da Pozzuolo del Friuli, classe 2002 che tanto ha impressionato mister Gotti. Il ragazzo è un giocatore di grande equilibrio, ha doti fisiche importanti e nella sua lunga esperienza in bianconero (è all’Udinese da quando aveva 10 anni) è cresciuto nel ruolo di leader conquistandosi la fascia di capitano che indossa da diverse stagioni. E’ un regista che dà ordine alla squadra e fa giocare bene le mezzali Battistella e Ballarin. Ed ecco i due giocatori che, anche per il ruolo che ricoprono, hanno maggiori possibilità di esordire nei prossimi due mesi e mezzo in serie A.

Thomas Battistella, classe 2001 è un centrocampista di quantità. Dotato di grande forza fisica e struttura da gladiatore, sa farsi sentire nelle fasi di non possesso. Dotato di un buon tiro da fuori, abile negli inserimenti, è un buon prospetto. Imposta meno e finalizza di più rispetto a Marco Ballarini, altro 2001, uno di grande qualità tecnica, buona lettura del gioco e molto intelligente tatticamente.

In mediana, ma in altri ruoli, Gotti potrebbe contare anche su Martin Palumbo, mancino classe 2002, mamma norvegese e titolare nell’Under 18 di quel Paese dopo un assaggio di azzurro. Può giocare come trequartista, mezzala, seconda punta e ha nel mancino il suo punto di forza. Visione di gioco da regista ma anche buon rifinitore negli ultimi 25 metri.

Sulla fascia si distingue Eric Lirussi, esterno destro rapido classe 2001 che da tempo indossa l’azzurro delle giovanili della nazionale. Il ragazzo si fa notare per le importanti accelerazioni, il dribbling, le capacità nell’uno contro uno e per il fatto che sa vedere abbastanza bene la porta.

In attacco sono stati scelti Mattia Compagnon, classe 2001, cresciuto molto negli ultimi due anni. Uno che ha dribbling, tiro mancino e bravo nei movimenti di rientro; e Enrico Oviszach, anche lui un 2001, dotato di grande creatività, abile nell’andarsi a procurare i rigori, giocatore astuto ma con un punto debole: la discontinuità. Quando è in vena, però, sa meravigliare.

Nelle prossime 12 giornate a qualcuno di loro potrebbe capitare l’occasione della vita: quello diventerà un appuntamento da non fallire.

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