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Lazio motivata oltre ogni possibile Udinese

Ennesima delusione nel solco di una stagione svilitasi inesorabilmente
admin

L’Udinese per alimentare qualche residua speranza atta al raggiungimento dell’ottavo posto, la Lazio per un prestigioso posto Champions, che vale molti, molti denari. Questo il leitmotiv della terz’ultima di campionato al Friuli.

SOTTIL nell’occasione perde EBOSELE il quale va ad aggiungersi al folto gruppo di indisponibili, ma ritrova il puntero portoghese BETO, apparentemente recuperato da una fastidiosa lombalgia capace di affliggerlo nell’ultimo mese, peraltro elemento cardine del gioco bianconero schierato come da copione nella casella più avanzata dello scacchiere bianconero.

Il mister di Venaria forte del rinnovo contrattuale in ottica 23-24, appare oltremodo motivato nel dimostrare di meritare appieno la fiducia concessa, nonostante un gruppo di lavoro che alterna nelle ultime tornate, prove dal grande temperamento a cali di tensione preoccupanti. La Lazio, forse non brillante come un mesetto addietro comunque sempre abile nel fraseggio, cerca i punti necessari a mantenere la zona Champions a lungo occupata nel corso del girone di ritorno.

Il primo tempo scorre senza troppi sussulti e termina giustamente a reti bianche. Alla ripresa l’Udinese non si smentisce mostrando la parte peggiore di se. Non intuiamo come sia possibile come di sovente al rientro dagli spogliatoi la squadra sembri avvolta da abulia generale…, fatto sta che la Lazio con apparente semplicità sia in grado di generare almeno tre nitide occasioni da gol senza peraltro concretizzare. La squadra di Sarri é davvero un piacere da vedere, fatta com’é di palleggiatori sopraffini che raramente appoggiano la sfera all’indietro (vero ZEEGELAAR?). La norma vorrebbe che per far gol la palla si debba passare in avanti e questa buona abitudine gli uomini guidati dal tecnico di Figline l’hanno appresa piuttosto bene. Al quarto d’ora della ripresa l’arbitro che di nome fa Pairetto e che non auspicheremmo venisse mai e poi mai designato per le sfide che ci riguardano, combina l’ennesima nefandezza nei confronti dei bianconeri inventandosi un rigore in favore di uno dei più abili cascatori del panorama calcistico nazionale, alias Ciro Immobile, formatosi nella rinomata Accademia drammatica partenopea. Sfiorato da MASINA stramazzava al suolo a due metri dal fischietto; a poco serviva la buona posizione del direttore di gara, il quale come un luccio abboccava alla simulazione. Penalty realizzato che non rendeva giustizia ad una furbata palese, consegnando al centravanti celeste una marcatura affatto meritata. 

Nel corso dell’intera ripresa tuttavia, gli uomini di SOTTIL poco concreti, si dovevano accontentare di ammirare il gran palleggio a ritmo sostenuto gli avversari, senza riuscire ad impegnare minimamente il pordenonese Provedel, e meno male che i capitolini venivano dati in crisi visti i 4 punti ottenuti nelle ultime 5 gare…. Alla fine del match la delusione si palpava con mano, seppur concedendo l’alibi delle assenze, cui il mister può ragionevolmente appellarsi. Non proprio il modo più esaltante per “festeggiare” il rinnovo contrattuale riservato al tecnico di Venaria Reale, il quale siederà sulla panchina friulana anche per la prossima stagione.

La squadra di fatto ha retto per un tempo e questo un po’ preoccupa. Peggio ancora però sono i rientri dagli spogliatoi, particolare su cui il tecnico sarà bene si adoperi al fine di garantirsi un futuro maggiormente sereno. Forse anche il mercato in pieno fermento non é stato certo d’aiuto con partenze certe e teste oramai altrove.

UDOGIE, BECÃO, DEULOFEU, BETO, NESTOROVSKI, probabilmente WALACE, SAMARDZIC sono dati in più che probabile partenza. EHIZIBUE rientrerá a fine ‘23, THAUVIN non ha purtroppo inciso nonostante il blasone, nel solco di un organico che verrà rinnovato in almeno 10/11 elementi dell’attuale rosa. Questo significa che si dovrà ripartire come al solito da un foglio quasi bianco con tutti gli incerti del caso. Preoccupano poi questi continui cali di tensione per dei professionisti che si allenano un’intera settimana per produrre 95’ a volte piuttosto imbarazzanti per intensità.

Partire con il solito refrain dei 40 punti ad ogni inizio stagione ridimensionando puntualmente qualsiasi tipo di ambizione, finisce spesso nel sortire l’effetto di plafonare in corsa ogni tipo di traguardo che vada oltre la trita e ritrita salvezza. I 28 punti del girone d’andata o ancor più i 19 punti nelle prime 8, avevano illuso un po’ tutti, ma avevano se non altro dimostrato una determinazione via via venuta a scemare, chissà poi a causa di chi o di che cosa! Oggi narriamo l’epilogo di una stagione, seppur migliore delle precedenti, che ci confeziona il solito finale poco edificante mettendo in discussione una volta di più le motivazioni e gli obiettivi del club, capace certamente di valorizzare talenti, ma altrettanto evidentemente inadeguato a creare aspettative. Sarebbe davvero importante alla vigilia dell’ennesimo reassemblament, marcare il fatto che non solo la “passione é il nostro obiettivo” ma che si giocherà – una volta tanto – con l’unico scopo di migliorare la stagione precedente, pena perdere inevitabilmente per strada la passione quella sì vera, di tutti quei tifosi che si son assorbiti anche nel corso di questa stagione, prestazioni dal carattere eufemisticamente vacanziero.

AM

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